La GamesCom è per tradizione una delle fiere più amichevoli del globo per il mercato PC. Uno dei motivi è che si svolge in Germania, nazione dove la scena PC è tra le più forti. Anno dopo anno quindi, si è fatta specchio prezioso dell'evoluzione di questa piattaforma, cercando di mostrarne tutti gli aspetti e di raccontarne i sommovimenti interni. L'edizione 2017 non sarà da meno, nonostante si parli ormai di un mercato sempre più frammentato e impalpabile, nella sua "mastodonticità". Insomma, cerchiamo di capire cosa succederà nei prossimi mesi per i possessori di questa piattaforma, esaminando le maggiori tendenze attuali.
La crisi del mercato tradizionale
Il mercato tradizionale è uno dei nervi scoperti della scena PC. Da una parte sempre più publisher pubblicano i loro titoli nei vari negozi digitali, in particolare su Steam, dall'altra i successi dei giochi single player si fanno sempre più rari. Per rendersene conto basta osservare quali sono i titoli più giocati sul client di Valve: sono mesi che le prime posizioni sono occupate essenzialmente da giochi multiplayer, a parte alcune eccezioni.
Al momento di scrivere questo articolo troviamo in testa il solito DoTA 2, seguito da Playerunknown's Battlegrounds, Counter-Strike: Global Offensive, H1Z1: King of the Hill, Team Fortress 2, Path of Exile, Warframe e così via. Gli unici titoli single player sono Grand Theft Auto V e Football Manager 2017, anche se entrambi hanno delle modalità online che li tengono vivi. In particolare il titolo di Rockstar continua a vendere proprio per Grand Theft Auto Online. Tra le prime quaranta posizioni, solo diciassette hanno anche una modalità single player. Con questo non vogliamo dire che i giochi single player non vendano niente, ma se consideriamo anche le hit del momento fuori da Steam (Battlefield 1, l'intramontabile League of Legends e altri), il quadro appare chiaro: se si punta al mercato PC, il settore tradizionale è il più rischioso, perché i giocatori spendo su altro. Meglio puntare al multiplayer con microtransazioni. Con questo non vogliamo dire che non saranno più realizzati giochi single player per PC. Anzi, ne arriveranno sempre di più, tra indie, port tardivi e multipiattaforma. Da questo punto di vista il PC è una piattaforma ottima per lanciarsi, per monetizzare e per continuare a tenere vivo un prodotto per anni grazie a saldi e offerte speciali. Il digitale è stato una manna dal cielo per molti publisher, in particolare alcuni minori giapponesi, che hanno trovato un mercato completamente nuovo per i loro prodotti. Soltanto che difficilmente torneranno grandi investimenti specifici fuori dai generi che vanno per la maggiore.
Per la seconda metà del 2017 il quadro è quindi abbastanza chiaro: quasi tutti i multipiattaforma usciranno anche su PC: Agents of Mayhem, FIFA 18, White Day: A Labyrinth Named School, F1 2017, XCOM 2: War of the Chosen, Life is Strange: Before the Storm, Pro Evolution Soccer 2018, Call of Duty: WWII, Dishonored: La Morte dell'Esterno, Project CARS 2, Forza Motorsport 7, La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, The Evil Within 2, South Park: Scontri Di-retti, ELEX, Assassin's Creed Origins, Wolfenstein II: The New Colossus, Crackdown 3, Need for Speed Payback, Vampyr e molti altri, mentre le esclusive di alto livello saranno poche e faranno parte di generi specifici che rendono particolarmente bene su questa piattaforma, come il gioco di ruolo hardcore Divinity: Original Sin II e lo strategico Total War: Warhammer II.
Gli eSport
Qualche giorno fa è arrivata una notizia importantissima per il mondo dell'eSport: il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) valuterà l'inclusione o meno di alcuni titoli tra le discipline dei giochi di Parigi 2024. Qualsiasi sarà la decisione, si tratta comunque di un fatto importante che fa ben capire quale sia la mole di soldi mossa dagli eSport e da tutte le organizzazioni che ci sono dietro. Solo un settore molto ricco può infatti permettersi di presentarsi e fare pressioni al CIO.
In questi casi come al solito conta poco se i videogiochi siano assimilabili o meno a degli sport veri e propri, perché quello che interessa davvero sono i soldi: andare alle Olimpiadi sarebbe un riconoscimento fondamentale per avere accesso a tutta una serie di canali economici importantissimi, legati soprattutto alla televisione e alle sponsorizzazioni dei grandi marchi, anche quelli fuori dal mondo dei videogiochi. Ne consegue che la seconda metà del 2017 potrebbe segnare una tappa storica per l'intero settore, che comunque è già di suo attivissimo, tra i molti tornei già programmati per i titoli più in vista e il supporto continuo garantito dalle software house, i cui bilanci vedono ormai queste discipline tra le voci con più zeri. La stessa GamesCom 2017 vedrà lo svolgimento di diverse competizioni, come il torneo ufficiale di GWENT o quello di Playerunknown's Battleground. Insomma, una delle tante Cenerentole del mondo dei videogiochi si è ormai emancipata e vede il PC in prima linea.
I giochi come servizi: l’imperio delle microtransazioni
Ormai le microtransazioni sono un modello economico affermato, che si trova in prodotti di tutte le fasce di prezzo: dai premium ai free-to-play. La loro funzione non è neutra e, quando presenti in modo invasivo, vanno a influenzare pesantemente il design dei titoli. In alcuni casi sono assimilabili al gioco d'azzardo, di cui riprendono i meccanismi psicologici per creare una vera e propria forma di dipendenza, tale da spingere i soggetti mentalmente più deboli a spendere di più (pensate a tutti i titoli con casse e forzieri dal contenuto casuale).
Certo, ci possono essere anche degli usi virtuosi delle microtransazioni, come ad esempio quello che ne viene fatto in Gears of War 4, dove la vendita di oggetti cosmetici finanzia l'aggiunta a ritmo mensile di contenuti gratuiti per tutti, ma sono rari. Sperare in una presa di coscienza collettiva dei videogiocatori è pura utopia, invocare forme di autoregolamentazione anche, quindi rassegniamoci a vedere sfruttata anche negli anni a venire (e sempre più) l'ennesima forma di dipendenza dell'essere umano a fini economici. In fondo se l'offerta è chiara e il rischio è esplicito, non c'è etica che tenga, commercialmente parlando. Tutto questo preambolo serve a far capire come mai molti dei titoli in uscita da qui alla fine del 2017 faranno ampio uso delle microtransazioni, pur in diverse forme: ad esempio La Terra di Mezzo: L'Ombra della Guerra, oppure FIFA 18, o ancora Destiny 2. C'è poco da stupirsene o da indignarsi, visto che i publisher da anni presentano bilanci in cui la vendita di beni digitali (i famosi acquisti in-app) è diventata una voce fondamentale. Magari bisognava accorgersi un po'è prima del problema... ma questa, come si suol dire, è un'altra storia. Comunque, parlarne serve anche a ricordarci quello che è il più grande cambiamento nella concezione dei videogiochi avvenuto negli ultimi anni: da beni durevoli sono diventati dei servizi.
Quella che fino a qualche anno fa avremmo descritto come una tendenza, ormai è una realtà affermata. Il videogioco è visto come una specie di luna park: si paga il biglietto d'ingresso, ma una volta dentro si possono arrivare a spendere cifre molto maggiori acquistando mercanzie, cibo o partecipando ad alcune attività speciali offerte dall'organizzazione. In fondo tutti i titoli PC oggi più giocati vivono anche di microtransazioni (pensate alla mole di scambi di Playerunknown's Battlegrounds su Steam), quindi immaginiamo che sarà lo stesso anche per le hit del futuro.
Hardware
La GamesCom non è mai stata la fiera giusta per presentare nuovo hardware PC, nonostante i grandi produttori non manchino mai di esporre i loro prodotti di punta. Dare un quadro di tutto ciò che sarà lanciato nei prossimi mesi è impossibile, ma alcuni pezzi sono particolarmente interessanti. Ad esempio in queste ore sono arrivate sul mercato due schede grafiche di AMD di primo livello, le Radeon RX Vega 64 e Radeon RX Vega 56, dalle prestazioni eccezionali, mentre in autunno saranno disponibili tutti i processori Skylake X di Intel, ossia il Core i9-7920X, il Core i9-7940X, il Core i9-7960X e il Core i9-7980 XE, dai prezzi molto elevati quanto le loro prestazioni. Sul fronte dell'hardware da gioco segnaliamo l'arrivo di due nuovi mouse di SteelSeries davvero eccellenti: il Rival 310 e il Sensei 310, adatti alle esigenze di tutti i videogiocatori. Comunque, come già detto fare previsioni esatte per i prossimi mesi è comunque difficile, perché i produttori hardware tendono sempre più spesso a presentare i loro prodotti a ridosso del lancio, quindi da qui a Natale ci saranno sicuramente moltissimi annunci. L'unica categoria di hardware per cui non si parla di grosse novità è quella dei visori VR. Saremmo davvero curiosi di sapere come stanno andando le vendite dei modelli di punta attualmente sul mercato (HTC Vive e Oculus Rift) e quali prospettive ci sono per il futuro immediato... certo, a volte il silenzio vale più di mille parole.