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A caccia di fumetti

Un resoconto approfondito dal Comic Con di San Diego, vero e proprio punto di riferimento per gli appassionati di fumetti e per un nutrito popolo di videogiocatori.

SPECIALE di Elisa Di Fiore   —   11/08/2009

L'equivalente americano della nostra Lucca Comics and Games è uno spazio sconfinato in cui si può vagare per ore senza incontrare mai due volte lo stesso personaggio. Una volta all'anno il Convention Center di San Diego si trasforma nell'evento "nerd" per eccellenza, i cui protagonisti indiscussi sono adolescenti occhialuti e brufolosi e ragazzine con qualche chilo di troppo e un'insana passione per il Giappone.

A caccia di fumetti

E' per loro e solo per loro che da decenni a questa parte i cosplayer indossano i costumi più belli, i disegnatori del momento si sottopongono a lunghe sessioni di autografi e la città di San Diego apre le porte dei suoi hotel di lusso a eventi mondani dedicati alla serie di fumetti di turno o all'ultimo film ispirato a un supereroe. Le bianche spiagge della California del Sud vengono snobbate per una settimana: l'azione, per una volta tanto, non si svolge tra le palme e la sabbia, ma al riparo dal sole, tra vampiri ed eroi in calzamaglia.

Una fiera in costante crescita

Una rapida occhiata tra i padiglioni affollati rivela però un aspetto inedito della fiera: da qualche anno a questa parte gli adolescenti devono dividere il loro spazio vitale con intere famigliole, coppie attempate e orde di ragazze alla moda. E' possibile che il ComiCon sia ormai diventato un evento accessibile a tutte le fasce di età e di pubblico, indipendentemente da quale sia il loro hobby preferito? L'introduzione di un intero padiglione dedicato a cinema e televisione sembra aver compiuto il miracolo: personalità come Johnny Depp, Robert Downey Jr. e James Cameron hanno attratto orde di curiosi a caccia della celebrità del momento.

A caccia di fumetti

Centinaia di fan hanno passato la notte accampati di fronte al Convention Center pur di poter vedere di persona il cast di attori di Twilight, che negli Stati Uniti è ormai un vero e proprio fenomeno sociale. Dai divi del grande schermo a quelli della carta stampata il passo è breve: basta fare un salto nel padiglione accanto per essere risucchiati in un vortice di fumetti, manga e marginalmente anche videogiochi.
I videogiochi non sono mai stati la principale attrazione del ComiCon, ma stanno lentamente espandendo la loro sfera di influenza. Alcuni publisher continuano a portare sullo spazio espositivo solo quei titoli che sono in qualche modo legati a film e fumetti del momento, ma altri hanno deciso di accettare il rischio e presentare anche altri tipi di giochi. Accanto al piccolissimo stand di Ubisoft, che aveva deciso di presenziare solo con i due titoli dedicati alle Ninja Turtles, Sega richiamava l'attenzione del pubblico sul suo Bayonetta, con un'altissima attrice vestita come l'omonima protagonista. In uno sforzo per non essere da meno, Electronic Arts ha lanciato il concorso più controverso della fiera, invitando il pubblico a "molestare con atti di lussuria" le sue booth babes, in omaggio ai sette peccati capitali di Dante's Inferno. In seguito alle proteste del pubblico femminile, la compagnia ha poi ritrattato sostenendo che gli "atti molesti" in questione altro non sarebbero stati che foto con le booth babes. Non male per la squadra marketing di EA, che si era già messa in luce (negativa) all'E3 per aver organizzato una falsa protesta religiosa contro lo stesso gioco.

Qualche prova giocata

Splendeva invece in tutta la sua luce lo stand di Capcom, che esibiva il nuovo Ace Attorney Investigations: Miles Edgeworth, per la prima volta giocabile in inglese. L'eterno rivale di Phoenix Wright è protagonista di un titolo molto più simile a un'avventura punta-e-clicca rispetto ai suoi predecessori. Godendo di una visuale in terza persona, i giocatori possono muoversi liberamente sul luogo del delitto alla ricerca di indizi e prove. La novità rispetto al passato è costituita dai nuovi processi di logica e deduzione,

A caccia di fumetti

necessari per collegare gli indizi tra loro in un modo che abbia senso. In fase di logica, Miles Edgeworth dovrà connettere i suoi pensieri nel modo giusto per aggiornare gli indizi raccolti con nuovi dati. Il processo di deduzione collega invece gli elementi dello sfondo con le prove già scoperte. La demo presente in fiera dava un'impressione di maggiore interattività rispetto ai giochi precedenti, presentando un livello di sfida più alto e più liberta di azione per il giocatore.
Lo stand Sega offriva una versione pre-alpha di Iron Man 2, non ancora giocabile ma comunque già notevole dal punto di vista grafico. Il design di personaggi e ambienti è quello definitivo, ma diversi effetti di luce e particelle verranno aggiunti nei prossimi mesi. Rispetto al primo gioco della serie, questo sequel offriva un sistema di volo migliorato e scenari completamente distruttibili, sia all'interno che negli esterni. Abbiamo visto Tony Stark distruggere un carro armato pezzo per pezzo e combattere contro il primo mini-boss, un mezzo corazzato simile a un ragno. Nonostante ci sia stato detto che si trattava del boss più piccolo del gioco, la creatura occupava comunque la maggior parte dello schermo. Per quanto riguarda il protagonista, numerose armi e attacchi corpo a corpo saranno disponibili nella versione finale del gioco. Le armi viste finora sono razzi e mini gun, che si uniscono a un ampio uso dei repulsori posti sulle mani e dell'Unibeam sul torso. Pochi o nulli i dettagli sulla trama, che dovrebbe svolgersi tre mesi dopo il film.

Uno sguardo al futuro

L'enorme stand di LucasFilm ospitava anche un'area dedicata ai giochi LucasArts, il cui fiore all'occhiello era Lego Indiana Jones 2: The Adventure Continues. La novità più interessante del gioco non era tanto l'aggiunta del quarto film della serie, The Crystal Skull, quanto l'introduzione di una caratteristica che i fan della serie aspettavano da tempo, lo split screen. Dopo innumerevoli personaggi morti perchè il loro partner di gioco aveva deciso di fare di testa sua e allontanarsi troppo dal centro dell'azione, la compagnia ha pensato a una soluzione semplice ma efficace:

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quando due personaggi si avviano in direzioni diverse, lo schermo si divide automaticamente in modo da seguirli entrambi, per poi riunirsi quando sono di nuovo vicini. I livelli disponibili in fiera erano una scena tratta da Crystal Skull e il famoso bar tibetano dei Predatori. Il bug più evidente della demo riguardava la frusta di Indiana Jones, che poteva avvolgersi intorno a nemici e alleati legandoli senza possibilità di liberarsi. Nella versione finale del gioco gli altri personaggi dovrebbero comunque essere in grado di svincolarsi dopo circa venti secondi di prigionia.
Pur restando un fenomeno secondario rispetto al resto del ComiCon, i videogiochi stanno crescendo in popolarità all'interno della fiera. Gli stand dei publisher non sono di certo sfarzosi come quelli dell'E3 nè altrettanto ricchi di novità, ma esplorandoli si possono scoprire piacevoli sorprese. Il fatto che un gioco atteso come il nuovo Ace Attorney sia stato presentato per la prima volta in Nord America proprio in occasione del Comic Con 2009 è un segno evidente del fatto che le cose stanno cambiando. Magari tra qualche anno gli stessi fan adoranti passeranno la notte accampati davanti al Convention Center per vedere di persona il loro designer giapponese preferito. Sarebbe potuto succedere anche quest'anno, se non fosse per il fatto che l'intera industria giapponese abbia deciso di restare a casa per evitare la tanto temuta febbre suina, che gli americani hanno già dimenticato da tempo...