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La danza delle streghe

Abbiamo provato con mano i primi livelli del nuovo attesissimo action con protagonista la sexy strega, diamo quindi un'occhiata al mondo di Bayonetta

PROVATO di Michele Bertini   —   06/11/2009
La danza delle streghe

Annunciata da Sega per fine 2009 e poi rimandata al primo trimestre del prossimo anno l'ultima creatura del padre di Devil May Cry, Hideki Kamiya, non cessa di mantenere un alto hype intorno al suo nome. Bayonetta si è già conquistato una buona fetta di estimatori grazie al particolare stile che caratterizza il gioco e, inutile negarlo, la conturbante protagonista. Ciò che però non è affatto scontato è il fatto che questa fetta di pubblico pare destinata a crescere man mano che trapelano nuove informazioni riguardanti il gameplay di questo attesissimo action, con l'avvicinarsi della data d'uscita dietro allo stile ammiccante pare davvero esserci tanta sostanza che sta portando l'esordiente strega a competere con ninja vari e cacciatori di demoni di rosso vestiti per il titolo di miglior action della generazione.
Sebbene sia ancora presto per dare giudizi definitivi la nostra prova ci ha dato la possibilità di giocare i primi livelli della storia e ci è stata senz'altro utile per avere un assaggio del potenziale del titolo e della bontà delle sue ambiziose premesse.

La strega del lago

Bayonetta narra le gesta dell'omonima strega, risvegliatasi dopo un sonnellino forzato di cinquecento anni dall'interno di una bara posta sul fondo di un lago. Gli sviluppi della storia sono ancora avvolti nel mistero ma già dal prologo e dai primi livelli s'intuisce come il comparto narrativo ricoprerà un ruolo importante nell'economia del gioco. Bayonetta, in quanto discendente dell'antica e oramai estinta stirpe delle streghe, ha come unico scopo nella vita quello di fronteggiare le armate angeliche del paradiso, i nemici storici delle donne che sfruttano la stregoneria. A motivare la lotta alle gerarchie celesti della corvina fattucchiera ci sarà anche il desiderio di scavare nel suo passato con l'intenzione di ritrovare la memoria perduta che si riaffaccerà lentamente nel corso dell'avventura sotto forma di flashback, talvolta anche in forma giocabile.
Ad accompagnarla nel suo cammino verso la conoscenza Bayonetta ha a disposizione, come ogni protagonista di action game che si rispetti, un degno arsenale di gingilli di morte che comprende, quasi a voler emulare il collega Dante, varie combinazioni di armi da fuoco e da taglio. La particolarità principale dello stile di combattimento di Bayonetta risiede nell'uso di ben quattro bocche di fuoco contemporaneamente, una per ogni arto, comprese le gambe che ospitano due pistole agganciate ai lunghi tacchi che la protagonista esibisce e sventola sul campo di battaglia con uno spiccato voyeurismo feticista esaltato dalle movenze esagerate e inusuali in cui si prodigha la strega nel bel mezzo del combattimento che appareà simile ad una danza sanguinolenta e provocante.

Gli attacchi a distanza potranno essere combinati con mosse offensive a corpo a corpo eseguibili a mani nude oppure ricorrendo a spade o altre armi bianche talvolta raccogliendo quelle lasciate dai nemici sconfitti. Riuscendo a concretizzare con abilità queste due tipologie di attacco nelle classiche si può ricorrere al potere speciale della protagonista, ossia quella lunga chioma di capelli che ricoprono il suo corpo conturbante. La singolare capigliatura in questione è dotata del potere di materializzarsi in attacchi devastanti, talvolta dall'esecuzione grottesca e improbabile come quella di un gigante stiletto che schiaccia il malcapitato di turno, o un enorme pugno composto di frange corvine che si abbatte rovinosamente sul nemico, inutile ricordare come l'esecuzione di queste speciali mosse provochi lo stuzzicante effetto collaterale di lasciare parzialmente svestita Bayonetta in pose volutamente ammiccanti.
A dispetto di questa marcata tendenza al ricorso ad allusioni piccanti nel gameplay di Bayonetta c'è una solida profondità che s'intuisce fin dai primi minuti di gioco: il numero di combo appare, già dalle prime schermaglie, numeroso e offre un vario elenco di tipologie di attacco aggiuntive sbloccabili durante il gioco, questo, unito a un livello di sfida degli avversari sempre concreto ma mai frustrante, sono degli ottimi presupposti per evitare una degenerazione dell'azione verso un button smashing selvaggio.

La ragazza ha stile

Tecnicamente Bayonetta mostra i muscoli e appare già adesso in ottima forma: i modelli poligonali sono ben realizzati e valorizzati da texture ben definite che giovano in particolare dell'assenza di aliasing che dona una piacevole pulizia generale all'immagine. Stupisce in particolar modo come, nonostante la spiccata spettacolarità e frenesia agli scontri, il frame rate sia granitico e libero da incertezze donando fluidità all'azione, una caratteristica non da poco e sicuramente apprezzabile in questo genere di giochi. Di grande impatto promette di essere la regia che accompagna i combattimenti, sempre dinamica e pronta a esaltare con panoramiche d'effetto le gesta del giocatore, complice anche un serrato susseguirsi di dinamiche al limite che sembrano raggiungere l'apice contro i boss, i quali entrerano in scena con dimensioni generose offrendo duelli dagli sviluppi imprevedibili e gratificanti.

La danza delle streghe

Bayonetta però sta facendo parlare molto di se anche grazie al suo particolare stile visivo, così volutamente esagerato e così esageratamente grottesco, stracolmo di citazioni e ammiccamenti continui tanto da apparire a tratti ridondante e autoreferenziale, il tutto inserito in un'ambientazione da gangster movie ma che in un contesto creato ad hoc, che si vanta di prendersi poco sul serio in tutte le sue continue gag, assume una credibilità inaspettata. Ciò non toglie che sicuramente scelte così coraggiose in fatto di direzione artistica non potranno piacere a chiunque, in particolare a chi è poco avvezzo a certe esagerazioni tipiche della comicità di stampo giapponese, ma già da questa prova ci appare comunque davvero convincente e in grado di proporsi come degno erede di padri dal nome ingombrante, ma un po' appannato.

CERTEZZE

  • Sistema di combo davvero gratificante
  • Tecnicamente solido
  • Ha il potenziale per rivaleggiare con i migliori esponenti del genere

DUBBI

  • Lo stile, probabilmente, non piacerà a tutti