Scaduto l'embargo, dopo aver finalmente potuto verificare la struttura generale del gioco (che trovate descritta più in basso nella parte già pubblicata di questo articolo), eccoci qui a raccontare di come sia realmente Alan Wake, ovvero pad alla mano. La sensazione più piacevole che si prova è che si tratti comunque di un gioco Remedy, ovvero che, a fronte di questo nuovo spessore narrativo e di una struttura di contorno degna dei migliori surivival horror, la giocabilità sia del livello degli altri titoli di questa leggendaria software house. Insomma, ci si diverte, e anche parecchio. Con la leva sinistra si sposta Alan, con la torcia che illumina sempre il cammino subito davanti, mentre bisogna usare la leva destra per poterla muovere indipendentemente dalla direzione di marcia.
Il fascio di luce può essere intensificato premendo il grilletto sinistro, così da dissipare più velocemente la cortina di oscurità che avvolge i nemici per poterli poi eliminare a colpi d'arma da fuoco.
Il gioco si apre dopo un incidente in macchina, dal quale Alan si risveglia sull'orlo di un precipizio in piena notte. Disarmato e solo, trova nel bagagliaio il libro che la moglie gli aveva regalato per superare il blocco dello scrittore che ormai da tempo lo affligge e che causava continui litigi con la stessa. Al di sotto, una vallata, costellata d'alberi e percorsa da un torrente che riflette la luce della luna, creando mille bagliori. Una pompa di benzina lungo la provinciale sembra la giusta destinazione per andare a cercare aiuto. La sorpresa è data dal ritrovamento di due pagine di manoscritto, proprio quel libro che Alan sembrava non riuscire a scrivere e che in questa realtà notturna e allucinata, pare invece già compiuto, ma sparpagliato ai mille venti in attesa di essere ritrovato, pagina per pagina. C'è un problema, però, ovvero che i fatti narrati nelle pagine che vengono ritrovate (e letti dalla voce di Alan fuori campo), si avverano quasi immediatamente, e visto che stiamo parlando di un thriller, questo significa guai. Oltre che l'incontro con la prima delle creature, ovvero un abitante del villaggio, armato di un'ascia che attacca Alan nel retro di una falegnameria, con tronchi che rotolano dalle cataste, perfettamente regolati dal motore fisico che gestisce tutta Brightfall e dintorni.
Alan, ancora disarmato, riesce a rifugiarsi dentro un ufficio, il tempo che serve per raccogliere munizioni e pile per la torcia (che va ricaricata esattamente come le armi, essendo un'arma anch'essa), visto che una ruspa, posseduta dall'Oscurità, travolge il piccolo edificio scagliandolo nel vuoto, obbligando il nostro ad un salto di fortuna. Gli scontri con le creature della notte sono davvero spettacolari, visto che oltre alla luce della luna e della torcia, i razzi fumogeni creano aree illuminate di viola che saturano la visuale enfatizzando l'effetto del Bullet Time e la telecamera che si allontana per meglio far percepire gli attacchi che ci vengono sferrati. Esplorare le aree serve per trovare le pagine del libro, le munizioni e le ricariche per la torcia, che serve anche per evidenziare delle scritte che riportano frasi inquietanti lasciate dai sopravvissuti e che conducono ad aree segrete, che altrimenti si farebbe fatica a notare.
Sul finire della prova, che è durata circa mezz'ora, abbiamo affrontato anche i primi puzzle, che per adesso si son limitati al ritrovamento e all'attivazione di interruttori per poter manovrare elementi mobili su cui saltare per poter proseguire nel gioco, e che speriamo siano parte integrante dell'esperienza complessiva di Alan Wake. A questo punto non resta molto da aggiungere a quanto già detto, se non che, soprattutto leggendo anche il resto dell'articolo, vi troverete ad aspettare con impazienza l'uscita del gioco.
Anteprima da X10
La prima volta che abbiamo visto Alan Wake era durante gli X06, evento organizzato da Microsoft a Barcellona, ultimo di una serie che aveva segnato fin dall'inizio la vita di Xbox. Dopo quattro anni di silenzio, è stato organizzato il nuovo X10 qui a San Francisco e non solo abbiamo visto una versione praticamente ultimata del nuovo, attesissimo gioco dei Remedy, ma ne è stata annunciata la data d'uscita definitiva (21 Maggio) e, finalmente, lo abbiamo potuto provare direttamente. Di questa prova, potremo parlarvene solo fra qualche giorno, con una breve integrazione a questo stesso articolo, per adesso possiamo raccontarvi dello spettacolo a cui abbiamo potuto assistere per mano e per voce di Sam Lake, direttore creativo del gioco e figura (quasi) mitologica del team Remedy.
Per chi non si ricorda la storia, Alan Wake è uno scrittore di successo, bloccato durante la stesura del suo nuovo thriller e che per questo viene convinto dalla moglie a trasferirsi per qualche mese nella tranquilla cittadina di Brightfalls, alla ricerca di un po' di pace e di una vena creativa che sembra esaurita per sempre. Il gioco si apre con un prologo interattivo, a quanto pare, che mostra l'arrivo di Alan e Alice, questo il nome della moglie, che arrivano nella cittadina a bordo di un traghetto al tramonto, solcando le placide acque del lago che circonda il paese in una calma surreale ed accogliente. Mentre la foschia si dirada e il sole illumina l'imbarcazione, l'acqua e la foresta che lambisce tutta la costa, non si può che pensare di trovarsi di fronte a qualcosa di davvero particolare. Dopo tutte le volte in cui abbiamo assistito alle scene notturne del gioco, eccoci al cospetto della prima delle scene diurne, con Alan che muove i primi passi dentro Brightfall, entrando in un ristorante e chiedendo indicazioni, cominciando a prendere le misure di un paesino in cui si conoscono tutti. E dove conoscono anche lui, visto che subito accanto all'ingresso del ristorante un cartonato che lo ritrae intento a promuovere un suo vecchio successo editoriale, con Rose, la cameriera, che lo accoglie festante in quel buco dimenticato da Dio, in cui una celebrità come lui non è mai capitata neanche per sbaglio. Ma dov'è Carl Stucky? Pare sia andato in bagno ed ecco che il nostro eroe cammina incerto verso la toilette, mentre personaggi ai confini della realtà, tra cui un paio di motociclisti sessantenni, lo apostrofano in modi che la confusione di X10 non ci ha permesso di capire con precisione, permettendoci di notare bicchieri, posate, tovaglioli, bottiglie, un juke box e una scritta al neon che arricchivano il fondale, mentre il sole filtrava dalle finestre e tutto intorno continuavano a camminare passanti e correre automobili. Sull'ingresso del corridoio del bagno, una vecchietta tremante per dei rumori. Alan si avvicina al bagno degli uomini ma dall'interno nessuna risposta. E' al buio, e al buio succedono cose strane. Una vecchia, pare una vedova, lo avvicina, gli dà una chiave, un foglio di carta e poi sparisce. Come sparisce il prologo di Alan Wake.
Una diga e un trio poco credibile
La seconda parte della dimostrazione ha avuto per oggetto una fase più avanzata in cui Alan risale la costa di una montagna verso una diga, insieme allo sceriffo di Brightfall, una donna, e Barry, uno dei comprimari che ha lo scopo di alleggerire un po' le atmosfere tetre della narrazione. Il buio è quasi totale, le creature avvolte dalle tenebre, che va dissipata con la torcia prima di poter essere eliminate, la fanno decisamente da padrone. Barry per proteggersi cammina avvolto da una fila di luci di Natale, ovviamente intermittenti. Gli alberi sono ovunque, come la nebbia e le piante, tutte mosse dal vento. La diga è là in alto maestosa, il carico poligonale portato dal motore di Alan Wake è davvero notevole, ma non è questo a stupire sul serio.
A farlo sono le luci, le ombre, il modo in cui entrambe si proiettano sulla nebbia e i fumi volumetrici, che sembra di poter toccare, soprattutto nei combattimenti più concitati quando in pieno bullet time, ci si trova circondati da razzi di segnalazione, fari e la sempre presente luce della torcia, che fa esplodere decine di scintille abbaglianti dalle creature oscure mentre si dissolvono. Finalmente il trio arriva a un ascensore per risalire fino in cima alla diga, ma neanche il tempo di entrarvi che un crollo impedisce ad Alan di proseguire costringendolo ad una strada alternativa.
Che si apre quando l'oscurità si impossessa di alcune dinamo giganti, che rimbalzano nel fondale cercando di travolgere Alan, che se ne sbarazza illuminandole con la torcia. Arrivato in cima alla diga, una scossa di terremoto fa schiantare tutti i lampioni che costeggiano la chiusa fino al punto di incontro con lo sceriffo e Barry. Tempo di girarsi e di nuovo l'oscurità si impadronisce di uno stormo d'uccelli e di un camion, che viene scagliato verso Alan, travolgendo macchine e oggetti vicini, interrompendo bruscamente la demo.
Ancora meravigliati da quanto visto, ci siamo accomodati nella postazione di gioco per provare, finalmente, a giocare per avere conferma delle sensazioni avute sinora. Ma di questo parleremo tra qualche giorno, appunto. Sperando di aiutare anche voi ad attendere con più pazienza la data d'uscita del gioco.
CERTEZZE
- La trama e l'ambientazione
- Un gioco unico
- Fisica e gestione delle luci
DUBBI
- La longevità, vista la varietà di situazioni proposte