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Iron Man secondo SEGA

Armature da guerra, armi futuristiche, bullet-time e sparatorie: Sega dice la sua su un trend che non muore mai.

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   25/03/2010

Diciamolo chiaramente, Vanquish non é proprio un inno all'originalità. Un'armatura supertecnologica? Tony Stark é in giro dal 1963, eh. Armi fantascientifiche che cambiano funzione all'occorrenza? Prego, mettetevi in coda per la citazione.

Iron Man secondo SEGA

Bullet-time? Qualcuno dirà Matrix ma in caso vi fosse sfuggito il mediocre WET, ecco, il bullet-time c'era anche lì. E il gioco stesso sembra un incrocio tra Gears of War e Halo. Eppure Vanquish ha stile da vendere, tanto da perdonargli questo trionfo della banalità. "It certainly does make you feel really cool", "Ti farà sentire veramente figo" ha detto Mikami riferendosi a un robot scaraventato per aria e crivellato di colpi in bullet-time. Tanto per rendere l'idea di cosa sarà Vanquish.

/ˡvæŋkwɪʃ/: (transitivo) sconfiggere

Gli Stati Uniti d'America sono in guerra con la Russia. Anche qui, niente di nuovo, a parte il fatto che i russi hanno sviluppato dei letali robot da guerra e che il Presidente degli Stati Uniti assomiglia terribilmente a un'invecchiata Hilary Clinton. Il trailer rilasciato un paio di settimane fa mostra un mix di filmati in CG e attori in carne e ossa che fanno da background all'avventura di Sam, il protagonista, uno scienziato militare che ha costruito e testato una tuta robotica potenziante e che dovrà affrontare le sfide di una stazione spaziale orbitante nel tentativo di porre fine alla guerra.

Iron Man secondo SEGA

L'equipaggiamento di Sam include ovviamente la suddetta tuta cibernetica, che gli garantisce forza, velocità e resistenza straordinarie (*coff* Crysis *coff*) e un'arma che apparentemente può cambiare funzione on-the-fly trasformandosi per esempio da mitragliatrice a lungo raggio in fucile per i nemici troppo vicini. La tuta fornisce a Sam un ulteriore potenziamento inoltre, nella forma di una specie di jetpack attivabile con un tasto e che gli permette di scagliarsi in una determinata direzione a velocità folle. Perchè, fondamentalmente, in Vanquish la velocità é tutto. Tanto che é perfino possibile rallentare l'azione ed entrare in una modalità bullet-time per mirare meglio i nemici.

Le citazioni non finiscono mai

Tutto sommato, Vanquish ricorda tantissimo Gears of War. E anche un po' Halo, visto che la tuta di Sam é decisamente simile a quella di Master Chief. Lo stesso Shinji Mikami, che ha diretto la produzione del gioco, ha affermato che durante la progettazione i grafici si sono dovuti fermare e ridisegnare da capo Sam per non scadere nel plagio più totale. In compenso, adesso Sam ricorda altri personaggi dell'animazione giapponese, ma fa nulla. Mikami ha inoltre sottolineato come abbia voluto che il design di Sam instillasse una sensazione di leggerezza e rapidità, piuttosto che di massiccia violenza.

Iron Man secondo SEGA

D'altra parte, il gameplay stesso di Vanquish é fatto di sparatorie e scazzottate a velocità sovrumana: chi ha assistito alla dimostrazione tenutasi a Roppongi parla di stage a dir poco convulsi in cui si muovono dozzine di nemici contemporaneamente, tutti intenzionati a fare la pelle a Sam. Le ambientazioni futuristiche sono ricche di dettagli e animate in modo da rendere la scena ancora più caotica. Sam, d'altra parte, fuma con calma una sigaretta, nascosto per un attimo prima di uscire allo scoperto e sparare come un matto. Per fumare, Mikami ha premuto un tasto e ha scherzato sul fatto che si possa fare perchè a lui piace farlo. Soltanto una battuta stravagante? Forse. Intanto, il giocatore dovrà utilizzare il sistema di copertura strategicamente proprio come in Gears of War per poi lanciarsi alla carica e sfruttare le capacità della tuta per farsi largo tra i nemici, curare gli alleati feriti e spedire in orbita a cazzotti chi si avvicina troppo. Praticamente un God Hand fantascientifico, non a caso anche il direttore di quel bizzarro beat'em up per PlayStation 2 era proprio Shinji Mikami. E qui siamo ottimisti: davvero eccentrico, sì, ma God Hand era un ottimo gioco. Mikami sembra aver volutamente assemblato un prodotto fatto di citazioni a mai finire e situazioni viste e riviste, incollandole tra loro con uno stile visivo accattivante e un gameplay frenetico ed esaltante, pur mancante di componente multigiocatore. Se tutto questo basterà, lo sapremo nei prossimi mesi.

CERTEZZE

  • Gameplay curato e divertente
  • Modalità single player longeva

DUBBI

  • Troppi elementi già visti
  • Ripetitivo