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Cambio di prospettiva per Lara Croft

Dopo più di un decennio dall'uscita del primo Tomb Raider, arriva lo spin-off della serie con protagonista la bella archeologa.

ANTEPRIMA di Simone Tagliaferri   —   22/03/2010

Lara Croft and the Guardian of Light non è un nuovo capitolo della serie Tomb Raider, come molti si sarebbero potuti aspettare leggendo il nome dell'archeologa dal seno dalle dimensioni variabili come l'umore della borsa di Wall Street, ma è uno spin-off previsto per i servizi di digital delivery di Xbox 360 e PlayStation 3, oltre che per PC.

Cambio di prospettiva per Lara Croft

Nonostante le ambientazioni siano simili a quelle che hanno caratterizzato la serie principale sin dagli esordi, il genere è abbastanza differente in virtù di un modo diverso di inquadrare l'azione, molto simile a quanto visto in un gioco isometrico qualsiasi. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla trama che parla di un artefatto che avrebbe fatto litigare addirittura gli dei: il Mirror of Smoke (letteralmente, lo Specchio di Fumo... un gran bel nome per un artefatto, non c'è che dire. Perchè non chiamarlo Catino Pelato? O un ancora più epico Portacipria di Pegaso?). Ai tempi del mito il cattivone di turno, un certo Xolotl, fu maciullato dall'eroico Totec, che probabilmente lo sconfisse senza pietà in una gara di spelling di nomi. Dopo la vittoria, il nostro eroe decise di seppellirsi con l'artefatto, di cui evidentemente si era perdutamente innamorato e scelse un tempio come casa eterna. Purtroppo, a causa della crisi economica, Totec non è riuscito a pagare le rate del mutuo di tremila anni stipulato con Manitù e quindi, dopo più di duemila anni di sonno profondo, si è trovato sfrattato da Lara Croft e da un gruppo di mercenari che, tanto per cambiare, volevano fare la pelle alla bella archeologa. In tutto questo casino è rispuntato fuori anche colui che è veramente difficile nominare, all'epoca Xolotl, che ha deciso di riprendersi lo specchio. Ovviamente Totec, ormai senza casa e senza specchio, si allea con Lara e i due, al grido di: "Evviva i nomi corti e leggibili", partono all'avventura per salvare il mondo.

Coppia vincente

La presenza di due personaggi dovrebbe avervi già fatto capire che Lara Croft and the Guardian of Light può essere giocato sia da soli che in modalità cooperativa. In quest'ultima un giocatore assume il ruolo di Lara, mentre l'altro quello di Totec (nel caso si scegliesse di giocare da soli, Totec verrebbe guidato dalla CPU, prestando il suo aiuto a Lara soltanto lì dove strettamente necessario). I due devono collaborare per massacrare i nemici e affrontare i diversi trabocchetti di cui i livelli straripano,

Cambio di prospettiva per Lara Croft

senza dimenticare di raccogliere i diversi artefatti sparsi in giro. Le armi a disposizione di Lara sono le immancabili pistole, un fucile e un rampino. Insomma, dopo anni di pareti ripidissime scalate a mani nude, la brillante archeologa che cammina sui monumenti ha capito che un rampino può tornarle comodo. In quali frangenti potrà essere usato? Beh, ad esempio per superare un baratro basterà lanciare il rampino sulla parete antistante e il gioco è fatto. Oltretutto, visto che il buon Totec è sì una specie di divinità ma è veramente scarso, Lara potrà usare il rampino per fargli superare l'ostacolo. In alcuni casi le capacità da equilibrista dell'essere millenario torneranno utili per risolvere alcuni enigmi.
Fortunatamente il nostro saprà rendersi prezioso in più di un'occasione. Ad esempio nel caso ci fosse una sporgenza troppo alta da raggiungere con un normale salto, Totec potrà mettersi in testa lo scudo trasformandosi in una specie di piattaforma semovente, sulla quale Lara potrà salire per poi saltare fino a destinazione. Nel caso la sporgenza da raggiungere fosse ancora troppo in alto, Totec potrà saltare dando a Lara una spinta ulteriore. Oltre allo scudo, Totec ha a sua disposizione delle lance che può piantare sul muro per creare dei comodi appigli per Lara, in modo da farle raggiungere zone altrimenti inaccessibili.

Vita e morte

In caso di morte di uno dei due personaggi, l'altro potrà sacrificare un po' della sua vita per farlo rinascere. Nel caso ciò non fosse possibile, il giocatore morto sarà costretto a spendere dei punti per ottenere lo stesso effetto. Infine, nel caso uno fosse vittima della sfortuna più nera e non avesse dei punti da consumare, allora il giocatore morto dovrà aspettare di rinascere al successivo punto di respawn.

Cambio di prospettiva per Lara Croft

Non si è capito bene se esiste o meno la possibilità di una morte definitiva, ma noi ipotizziamo possa avvenire quando entrambi i personaggi perdono tutta l'energia. A livello di ambientazioni non c'è da aspettarsi alcuna rivoluzione. Rovine, rovine e rovine, verrebbe da riassumere. Non mancheranno tutti gli altri puzzle classici che abbiamo imparato ad amare e a odiare, ovvero le piastre da premere, le leve da tirare, i blocchi da spostare e così via. L'esplorazione sarà abbastanza guidata, nel senso che il giocatore saprà sempre dove andare grazie alla presenza di una mappa a video su cui è segnato l'obiettivo da raggiungere. I nemici da affrontare saranno i servitori di Xolotl, ovvero esseri umani diventati zombi provando a pronunciare il nome del loro padrone. La durata totale dell'avventura dovrebbe aggirarsi intorno alle sei ore, ma qualche ora extra di gioco sarà garantita da alcune sfide speciali che frutteranno oggetti dai poteri non ben definiti. Per il resto ipotizziamo che nel caso Lara Croft and the Guardian of Light abbia successo, questo non sarà l'unico spin-off che vedremo sui nostri schermi, ma il primo di una lunga serie.

CERTEZZE

  • Il cambio di prospettiva sembra interessante
  • La modalità cooperativa sembra ben fatta

DUBBI

  • La trama non è proprio da oscar
  • Sei ore di gioco saranno abbastanza?