Sev e Rico si guardano negli occhi, provati da mille battaglie che li hanno portati infine al confronto con Visari. Il tiranno è a terra, privo di vita, ma sembra proprio che ciò non fermerà gli Helghast, un esercito formato da milioni di soldati senza scrupoli che adesso non hanno più un comandante supremo.
Delle persone normali avrebbero avuto dei dubbi, sarebbero rimaste confuse e stordite in seguito alla perdita del proprio leader, ma gli abitanti di Helghan hanno subito per decenni un condizionamento tale che li ha resi immuni dalle incertezze. La guerra continua, dunque, e continua più aspra che mai, con le truppe ISA decimate dall'attacco che ne ha distrutto la base ma soprattutto dalla carica nucleare che ha disintegrato Phyrrus e tutte le unità che si trovavano sul suo territorio per l'assalto finale. Le forze in campo appaiono estremamente squilibrate, l'esercito terrestre è in netta inferiorità e ci vorrà davvero un miracolo per cambiare le sorti del conflitto. Saremo noi a caricarci sulle spalle il peso di questa responsabilità?
Non c'è due senza tre
Il primo episodio di Killzone, uscito per PlayStation 2 nel 2004, non stupì particolarmente per la realizzazione tecnica né, soprattutto, per il livello dell'IA che caratterizzava le strategie degli Helghast. Eppure si trattava di un first person shooter davvero solido, che poggiava su di una trama epica e coinvolgente, in grado di stimolare continuamente l'interesse del giocatore e in tal modo rimediare alle mancanze del gameplay. Il secondo episodio è stato usato in più di un'occasione, talvolta anche a sproposito e sottoforma di semplici sequenze precalcolate, per mostrare di che pasta fosse fatta PlayStation 3. Quando poi finalmente è uscito, lo scorso anno, da un lato ha confermato le ottime premesse, con un impatto grafico eccezionale ed una fisicità dell'azione non comune, dall'altro ha un po' deluso per via delle numerose fasi "scriptate" (gli eventi procedevano solo in seguito a una determinata azione, rimanendo diversamente in stallo) e della trama non così epica come ci si aspettava.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, sono usciti gioielli come Uncharted 2 e God of War 3 e il livello di eccellenza per quanto concerne i giochi per PlayStation 3 si è inevitabilmente alzato, trovando esempi formidabili per qualità della narrazione, gameplay e realizzazione tecnica. Pur non confrontandosi sullo stesso terreno dei due titoli sopra citati, gli sviluppatori del team Guerrilla hanno dichiarato di esserne stati colpiti e influenzati, e che dunque in Killzone 3 troveremo dei riferimenti più o meno limpidi a quelli che sono gli elementi più spettacolari e innovativi introdotti da Santa Monica Studio e da Naughty Dog nei rispettivi prodotti. Proprio i ragazzi di Naughty Dog, oltretutto, sono stati incaricati da Sony di effettuare insieme a Guerrilla un lavoro di ottimizzazione del motore grafico che andrà senz'altro a limare gli spigoli visti in KZ2 e a rendere possibile la gestione di un maggior numero di oggetti contemporaneamente.
More of the same?
Dicevamo che Killzone 3 inizia esattamente dove finiva Killzone 2. Si tratta di una verità assoluta, nel senso che lo sviluppo del gioco è iniziato quasi conseguentemente alla pubblicazione del secondo episodio, come se gli autori avessero preso appunti "strada facendo" circa le cose che potevano essere migliorate o le situazioni che ancora non erano state rappresentate, mettendosi poi subito al lavoro per trasformarle in realtà. Stando alle notizie trapelate finora, la prima novità riguarda l'estensione degli stage, che adesso sono dieci volte più grandi rispetto a quelli visti in KZ2. È chiaro che aumentare semplicemente le dimensioni delle location non avrebbe prodotto grandi risultati in termini di gameplay, e infatti gli sviluppatori hanno cercato di diversificare l'azione quanto più possibile per dare un senso a distanze così grandi e più difficili da coprire. Il sistema di appostamento, ad esempio, è stato rivisto e reso più immediato, mentre speriamo ci sia stato un lavoro di regolazione dello stick analogico destro (che nel secondo episodio della serie era afflitto da una fastidiosa quanto ampia zona morta). Sono state inoltre aggiunge nuove armi a un sistema che pare continuerà a basarsi sui due "slot".
Si parla, nella fattispecie, di una devastante mini-gun e di un lanciamissili in grado di sbaragliare un piccolo esercito, strumenti di distruzione che affiancano un sistema di combattimento ravvicinato completamente nuovo, che invece di basarsi su un solo tipo di attacco ci permette di colpire i nemici in modi differenti e di "finirli" nell'arco della medesima manovra. Entrano in scena anche i jetpack, prima introdotti dagli Helghast (che chiaramente potremo tirare giù a suon di proiettili), poi a disposizione del nostro personaggio all'interno di una serie di stage pensati per cambiare un po' le carte in tavola e aggiungere un pizzico di varietà all'esperienza. Per quanto concerne la tipologia degli scenari, ci troviamo ancora su Helghan e le conseguenze dell'arma nucleare si sono fatte sentire, creando paesaggi distorti e desolati che si alternano a foreste insidiose e intricate. La gestione dei colori, pur senza strafare, promette dunque di non essere "monotematica" e di offrirci tonalità differenti a seconda del luogo in cui ci troviamo. In conclusione, Killzone 3 gioca la carta della sostanza e dell'evoluzione, presentandosi fin da adesso come un sequel tradizionale che però sembra aver imparato dai propri errori e si prepara per regalarci un'esperienza mai così coinvolgente e spettacolare. Dal canto nostro, non vediamo l'ora di poter provare il gioco per confermare la bontà del lavoro svolto da Guerrilla...
CERTEZZE
- Diverse novità interessanti
- Probabile evoluzione tecnica
- Gameplay snellito e ottimizzato
DUBBI
- La trama sarà all'altezza?
- Multiplayer ancora coperto da segreto