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Emozioni a 300 km/h

Abbiamo provato la nuova F1 di Codemasters con un codice quasi definitivo

PROVATO di Matteo Santicchia   —   03/09/2010

Versione testata: PlayStation 3

Dopo averlo visto e provato a più riprese durante i vari appuntamemti estivi, siamo riusciti finalmente a mettere le mani per diverso tempo su una build di prova di F1 2010 di Codemasters, titolo che segna il ritorno della Formula 1, questa volta multipiattaforma, dopo alcune stagioni di assenza. L'esperienza della software house inglese, maturata negli ultimi anni con titoli davvero validi come Dirt e Grid, ci ha permesso di apprezzare un gioco che sembra riuscire ad offrire con naturalezza sia facilità e immediatezza arcade che un'attitudine simulativa davvero spiccata, il tutto impreziosito da un un comparto grafico sontuoso.

Emozioni a 300 km/h

Il nostro test ci ha visto dedicarci esclusivamente ai weekend di gara, in questo senso non è stato possibile provare l'inedità e corposa modalità carriera, lungamente descritta nei nostri precedenti articoli, ma è stata decisamente utile per capire il modello di guida, e per renderci conto della differenza nello scendere in pista con o senza aiuti e di quanto i vari settaggi influenzino la vettura.

Al chiuso nei box

Carriera o no, la prima cosa da fare è rispondere alle domande dei giornalisti nel paddock, operazione preliminare necessaria sia per attivare il proprio profilo, ma soprattutto per scegliere il livello di sfida degli avversari. In ottica carriera ci è stata data la possibilità di scegliere il proprio team tra quelli di seconda se non terza fascia, catenacci come Lotus, HRT e via dicendo, tanto per render ancora più difficile il nostro percorso verso il successo. Una volta arrivati sul circuito si apre tutto il mondo della personalizzazione e messa a punto della vettura. L'impatto grafico dei menù è semplicemente strabiliante, non tanto per la pulizia e la facilità di navigazione, quanto perchè tutto si svolge attaverso gli occhi del pilota, seduto nella vettura all'interno dei box, col monitor piazzato sopra l'abitacolo.

Basta semplicemente girare lo sguardo a destra e a sinistra per scegliere gli pneumatici, darci alla minuziosa scelta del setup della macchina o affidarci al nostro ingegnere per i settaggi veloci, asciutto, versatile o bagnato, con ovviamente diversi valori medi all'interno di essi. Se invece si sceglie di mettere mano personalmente alla macchina la musica cambia, e ci si ritrova immersi in moltissimi valori e parametri, ognuno per nostra fortuna spiegato abbondantemente dalle didascalie. Ecco quindi che i macro settori che possono essere modificati sono: aerodinamica, frenata, bilanciamento, sospensioni, cambio, motore e allineamento e cosa estremamente gradita è possibile salvare e caricare i propri settaggi. Superfluo dire che ogni minima taratura ha effetti pesanti sul bilanciamento della vettura. Una volta in pista dobbiamo ragionare esattamente come se fossimo veri piloti, visto che tutto quello che ruota intorno al circus è stato implementato fedelmente. In questo senso, tanto per citare alcune delle varianti in gioco, durante le sessioni di qualifica dobbiamo scegliere il momento opportuno per scendere in pista, quanta benzina per quanti giri e che pneumatici utilizzare, il tutto facendo attenzione al tempo che scorre, cosa che si avverte quando dobbiamo portare la macchina ai box per modifiche o sostituzione varie, che rubano preziosi minuti ai nostri tempi sul giro. Ma quello che molti si stanno chiedendo è quale sia la vera natura del gioco, se il focus sia posto sulla simulazione o sull'arcade.

Per tutti

F1 2010 sembra riuscire ad accontare tutti, attivando o disattivando gli aiuti, servofreno, abs e controllo trazione, è possibile fruire il gioco in modi molto diversi, fermo restando che i danni e il regolamento rimangono attivi e sempre presenti. Se si decide di farsi aiutare in tutto si riesce dopo un minimo di pratica a pennellare curve e ad azzeccare le traiettorie migliori, senza però comunque eccedere in eccessiva facilità di utilizzo. Il sistema tollererà molto di più le passaggiate sui cordoli e le aperture incontrollate dell'acceleratore, ma più in generale è sempre richiesta una condotta di gara pulita, anche perchè i giudici di pista, non come quelli veri fin troppo pazienti ad pilotam, comminano sanzioni in tempo reale, dieci secondi di penalità e addirittura bandiere nere sono all'ordine del giorno durante i primi momenti di gioco, di conseguenza l'assimilazione del modello di guida, anche se semplificato, ci costringerà a ripetere più e più volte le partenze che alla prima curva diventano a tutti gli effetti degli autoscontro. Disattivando tutto invece, si entra in un altro mondo, tenere la macchina in pista, controllare la trazione per evitare testacoda e evitare tamponamenti in staccata sono obiettivi che richiedono molta dedizione, anche perchè la velocità è così elevata e le vetture così fragili che il rischio di rottura è davvero molto elevato. Non ci troviamo davanti comunque ad un simulatore estremo e punitivo, si tratta di scendere a patti con una curva di apprendimento piuttosto ripida, ma una volta fatta propria, se si avrà anche voglia di gestire personalmente tutta la parte relativa allo sviluppo e alla messa a punto, avremo per le mani un titolo davvero completo sotto ogni punto di vista. Un altro punto a favore di F1 2O1O è la gestione dei danni. Come scritto poco sopra le vetture si rompono spesso e volentieri, alettoni si spaccano, i detriti restano sul terreno e gli pneumatici si forano, più in generale le rotture sono molteplici, ma cosa molto saggia non sempre un urto ci costringe a tornare ai box per cambiare un pezzo, via radio i meccanici ci dicono sempre cosa fare e quando farlo. Quando invece la sosta è necessaria vedremo la vettura comportarsi in accordo col danno subito, e se si è scelto di giocare in modo simulativo, nostante la bassa velocità, riportare la macchina ai box sarà un compito tutt'altro che facile.

Piove, FIA ladra!

Da un punto di vista tecnico il gioco è senza dubbio di grandissimo impatto, nonostante qualche piccola incertezza di frame rate. Il senso di velocità è davvero impressionante, più che i 300km/h in rettilineo ad impressionare è il momento della staccata, in cui l'apertura violenta del gas fa bruscamente riprendere la traiettoria della vettura, con un movimento così veloce e repentino da sembrare quasi kartistico.

Emozioni a 300 km/h

Il motore di gioco esalta tutto ciò con texture di grandissimo livello per le vetture, un po' meno a volte per il bordo pista, un convincente sistema di danneggiamento della vettura e un'attenzione generale al dettaglio davvero maniacale, i volanti in quest'ottica ne sono un perfetto esempio. Dove però F1 2010 lascia a bocca aperta è nella rappresentazione delle varie condizioni meteo dinamiche. Questa tanto strombazzata feature da sola potrebbe valere il prezzo del biglietto. Da un punto di vista di gameplay ciò significa che ad esempio, come nella realtà, il tracciato dopo un acquazzone si asciuga col tempo, facendoci quindi tornare ai box per il cambio gomme, la scelta della strategia è quindi tutto, secondariamente, da un punto di vista visivo siamo ad un livello quasi indistinguibile dalle riprese televisive. Scelte la visuale dal casco del pilota preparatevi a strizzare gli occhi per cercare di vedere qualcosa in mezzo a una tempesta che per lunghi tratti ci rende ciechi, con in più enormi pozzanghere da evitare come la peste. Ci troveremo insomma a maledire la maestria di Codemasters nel rendere una corsa sotto la pioggia in modo così reale e credibile, ma nello stesso tempo in caso di punti portati a casa il nostro ego sarà davvero gratificato.

CERTEZZE

  • La scelta di mettere il pilota al centro di tutto è vincente
  • Graficamente sontuoso...

DUBBI

  • ...ma con piccoli problemi di frame rate
  • Da verificare le dinamiche della modalità carriera