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La zona morta

Disponibile da pochi giorni, la beta multiplayer di Killzone 3 ci mostra quale sarà l'interpretazione dell'online per il terzo episodio della saga!

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   03/11/2010

ISA contro Helghast: atto finale. Dopo le spettacolari battaglie combattute durante i primi due capitoli di Killzone, la guerra fra la fazione umana e quella "aliena" sembra giunta a una svolta. Quello che ci viene mostrato dalla beta di Killzone 3, però, è unicamente lo sviluppo della componente multiplayer, che vede le due parti contrapposte come al solito all'interno di tre differenti modalità. Appena avviata, la beta ci permette di giocare contro avversari umani (selezionando la regione di appartenenza) oppure di cimentarci con la Botzone, ovvero con le stesse modalità che a breve andremo a elencare ma confrontandoci unicamente con nemici controllati dall'IA.

La zona morta

Si tratta di una feature molto utile all'inizio, visto che ci consente di prendere confidenza con il sistema di controllo e con le varie tipologie di missioni prima di passare alle partite classificate. Inoltre nella Botzone avremo accesso a tutti i potenziamenti che all'interno del normale multiplayer risultano invece bloccati e vanno conquistati guadagnando punti esperienza, attraverso un più che collaudato sistema "a premi" in grado di aumentare esponenzialmente la durata dell'esperienza. I bot si rivelano avversari spesso temibili, denotando un buon livello di intelligenza artificiale, e nel combatterli si notano immediatamente le modifiche apportate al sistema di controllo rispetto a Killzone 2. La cosiddetta "configurazione Call of Duty" relativa ai comandi è infatti diventata quella di default, con il personaggio che colpisce con il coltello tramite la pressione del tasto dorsale L1 (dando vita anche a una delle novità, ovvero le truculente "fatality") ma che per tutto il resto si rifà alle soluzioni viste nel first person shooter pubblicato da Activision: si apre il fuoco con il dorsale destro, si corre premendo lo stick sinistro sulla sua asse, si passa dall'arma primaria a quella secondaria con il pulsante Triangolo e si ricarica con il Quadrato, mentre X serve per saltare.

La zona morta

Il dorsale R2 viene chiamato in causa per il lancio della granata, mentre il d-pad è deputato all'attivazione delle abilità speciali caratteristiche di ogni classe. La risposta agli input appare pronta e priva di latenza, il nostro alter ego si muove in modo piuttosto agile pur ben rappresentando il "peso" dell'attrezzatura che si porta dietro, e allo stesso modo è stato migliorato in modo sostanziale quel sistema di appostamento che in KZ2 risultava davvero macchinoso. Purtroppo permane una scarsa sensibilità dello stick destro, che poi è quello da cui dipende la nostra mira: si nota la presenza di una "zona morta" negli spostamenti più brevi, cosa che ci obbliga ad agire sullo stick senza mezze misure ma allo stesso tempo rende difficoltoso inquadrare i bersagli, specie se si trovano a brevissima distanza. In quei casi spesso bisogna lasciar perdere lo stick destro e semplicemente spostare il personaggio con lo stick sinistro perché la mira rimanga stabile: si tratta a nostro avviso di un problema da risolvere assolutamente.

La zona morta

Modalità e mappe

Il multiplayer online di Killzone 3 si presenta in questa versione preliminare con tre modalità: "Guerrilla Warfare", "Warzone" e "Operations". La prima è un classico team deathmatch per sedici giocatori e una sola mappa disponibile, Frozen Dam: due squadre si affrontano con l'obiettivo di raggiungere un certo numero di eliminazioni, all'interno di uno scenario innevato che si divide fra le varie sezioni di una base abbandonata. Il sistema di inviti, clan e tag sembra funzionare molto bene ma è ancora presto per giudicarlo, e lo stesso discorso può essere fatto per la chat vocale, al momento di discreta qualità.

La zona morta

Come per la stragrande maggioranza di FPS in multiplayer, i "nuovi arrivati" si trovano in una chiara situazione di svantaggio rispetto a chi gioca già da un po' e ha sbloccato le abilità del proprio personaggio. Non si tratta infatti di ottenere solo più armi, ma anche capacità extra di indubbio valore tattico nonché barre della salute più robuste. Bisogna dunque rassegnarsi all'eventualità di essere eliminati in un istante da gente con un grado maggiore, anche se magari riusciamo ad aprire il fuoco per primi. La salute del nostro personaggio viene gestita come in Killzone 2, dunque recuperare le energie richiede qualche secondo e non bisogna assolutamente esporsi troppo se non si vogliono collezionare troppe morti. Al termine di ogni partita si tirano le somme e i punti esperienza guadagnati ci fanno passare di livello, oltre a regalarci degli "unlock point" utili appunto per sbloccare armi e abilità, ma ci arriviamo fra poco. "Warzone" è un mix di varie modalità che si alternano, offre un'esperienza molto varia e corposa, l'ideale per gli utenti più smaliziati che mirano a salire rapidamente di livello. Ci troveremo dunque in mezzo a deathmatch, modalità territoriali e "cerca e distruggi" di vario genere sullo sfondo della suggestiva Corinth Highway, agli antipodi rispetto a Frozen Dam visto che si tratta di uno scenario per molti versi desertico, caratterizzato da tonalità di giallo. In tale contesto segnaliamo inoltre la presenza degli Exo Suit, dei mech che possiamo controllare e che ci rendono praticamente invincibili: sono un po' lenti nei movimenti e non possono accedere a tutte le sezioni dello scenario, ma i loro mitragliatori sono qualcosa di mostruoso quanto a efficacia. La modalità "Operations", infine, vede una squadra intenta a piazzare delle cariche esplosive per far breccia nell'avamposto nemico, mentre l'altra deve difendere le posizioni. La mappa, in questo caso, si chiama Turbine Concourse e si sviluppa su più livelli. Le mappe disponibili sono talmente grandi che alcune semplici sezioni sembrano location a sé stanti. Nella mappa Turbine Concourse è possibile indossare i tanto chiacchierati Jet Pack, che come gli Exo Suit ci donano un grosso vantaggio sugli avversari grazie alla possibilità di effettuare "balzi" molto ampi, in grado di sottrarci rapidamente al fuoco nemico, nonché alle potenti mitragliatrici in dotazione.

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La classe non è acqua

Arriviamo infine alla descrizione delle classi disponibili nella beta, che saranno con ogni probabilità le stesse che troveremo nel prodotto finito. La classe "Infiltrator" costituisce senz'altro la scelta migliore per i combattimenti a breve distanza, visto il potente fucile in dotazione (quasi inutile da lontano, però) e le interessanti abilità extra: la prima ci permette per alcuni secondi di indossare una divisa del nemico e di poterci dunque avvicinare indisturbati ai nostri avversari per coglierli di sorpresa; la seconda ci rende momentaneamente più resistenti alla fatica, quindi potremo correre più veloci e stancarci di meno. La classe "Tactician" è appunto orientata a un maggiore tatticismo, con il grosso mitra e le abilità speciali che ci consentono di determinare una particolare zona di respawn nonché di individuare i nemici sulla mappa grazie a una scansione radar. "Marksman" è il classico cecchino, dotato di un fucile di precisione ideale dalla grande distanza ma quasi inservibile nei corpo a corpo.

La zona morta

Le sue abilità speciali sono la mimetizzazione (il personaggio diviene quasi invisibile) e la capacità di non essere rilevato dai radar. La classe "Engineer" risulta anch'essa piuttosto stereotipata, difatti il personaggio è dotato di un mitragliatore ma può riparare vari dispositivi e piazzare torrette d'assalto. "Field Medic", infine, è il medico di campo: la sua mitragliatrice è davvero poco efficace, ma può curare i feriti a terra (come in Killzone 2, la morte generalmente non è istantanea e si ha a disposizione un po' di tempo per essere curati) e sprigionare un'aura in grado di curare sé e i compagni che gli stanno intorno. Grazie agli "unlock point" è possibile non solo sbloccare le abilità finora descritte, ma anche le armi secondarie, una serie di capacità extra riservate a tutte le classi (fra cui il potenziamento della corazza, l'aumento della salute e gli esplosivi speciali) e l'arsenale di Killzone 3 in toto, ovvero si potrà donare alla propria classe preferita l'arma che caratterizza un'altra classe. Mancano chiaramente accessori come mirini e impugnature: in tal senso il titolo Guerrilla non cerca il confronto con Call of Duty, rimanendo per molti versi più "arcade" e puntando più che altro su un sistema di esperienza che rilascia i propri premi con minor frequenza. Le nostre impressioni circa questa beta multiplayer sono senz'altro positive: le mappe sono enormi e anche dal punto di vista artistico si difendono bene (Corinth Highway soprattutto), il sistema di esperienza garantisce un'ottima longevità a tutto il comparto online e siamo sicuri che non mancheranno le modalità. Non si tratta di una rivoluzione rispetto a Killzone 2, quindi chi ha già apprezzato il multiplayer del secondo episodio non rimarrà di certo deluso, e allo stesso modo quelli che non se ne sono innamorati difficilmente lo faranno adesso.

CERTEZZE

  • Ottimo sistema di crescita
  • Alcune interessanti novità
  • Mappe enormi e ben realizzate

DUBBI

  • Controllo della mira poco preciso
  • Frame rate al momento instabile
  • "Fatality" non sempre belle da vedere