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Articoli della Settimana - 09/2011

Sette giorni con Multiplayer.it, da San Francisco e non solo!

RUBRICA di Matteo Santicchia   —   05/03/2011

Questa è la settimana della Game Developers Conference, non proprio una fiera a tutti gli effetti come quelle di Los Angeles o Colonia, ma una sorta di "punto di incontro" tra i vari sviluppatori, dove comunque non mancano le novità mostrate, come i due Antoni presenti in loco possono testimoniare.

Articoli della Settimana - 09/2011

La nostra copertura dalla California è stata come al solito estensiva, tra i molti articoli impossibile non citare il primo incontro con Battlefield 3 o il "provato" del nuovo Zelda per 3DS, o sempre per rimanere in ambito portatile abbiamo assistito alla conferenza Sony per NGP, il successore della vecchia PSP. Sul versante delle pubblicazioni "normali" Multiplayer.it ci ha dato sotto con alcuni articoli molto interessanti. Kirby e la Stoffa dell'Eroe è senza dubbio la recensione della settimana, mentre parlando di anteprime in esclusiva abbiamo provato l'inedito Rainbow Six per iPhone, abbiamo visto il super-mega-iper atteso L.A. Noire e non ci siamo fatti mancare le ultime novità sull'interessante sparatutto in prima persona Brink.
Andrea Palmisano è rimasto letteralmente rapito da Kirby e la Stoffa dell'Eroe, la sua recensione con tanto di un bel 9 ne è la testimonianza. Magia Nintendo al 100%, per un platform game dall'aspetto volutamente infantile, ma pieno di trovate visive e con uno stile inconfondibile. Kirby e la Stoffa dell'Eroe è soprattutto un prodotto semplicemente azzeccato nella misura in cui riesce a raggiungere l'obiettivo prefisso, ovvero offrire una esperienza di gioco che utenti esperti possono condividere con novizi senza frustrazioni o complessi di inferiorità. Un titolo platform capace quindi di ammaliare tutti, ma certamente non un gioco che possa sfidare la perfezione di un Mario. In definitiva però un prodotto davvero originale, seppur imperniato su meccaniche tradizionali, che merita l'attenzione degli utenti Nintendo dai 0 ai 99 anni.

Doppio Umberto

Umberto Mille Miglia Moioli è tornato a Londra per testare di nuovo Brink, l'atteso sparatutto in prima di persona di Splash Damage, un gioco che tenta di svecchiare un genere, grazie ad una serie di accorgimenti e modalità che non passeranno certamente inosservati. Tutto ruota sulla fusione tra single player e multiplayer e su come le singole partite si portino in dote una serie di obiettivi interni che cambiano in tempo reale. Il single player può diventare una cooperativa se un massimo di sette alleati si uniscono al match, passando poi allo status di multiplayer competitivo se l'intelligenza artificiale viene sostituita da altri giocatori. Senza caricamenti o schermate a interrompere l'azione. Non c'è solo questo nel titolo di Splash Damage. Il sistema di movimento permette di scalare certi ostacoli e muoversi con maggior fluidità, scivolando a terra o raggiungendo con un balzo zone sopraelevate, mentre premendo verso l'alto il D-Pad (nel caso della versione console) si apre un menù radiale in cui selezionare quale obiettivo perseguire, principale o secondario e specifico per la propria classe. Aggiungendo a tutto questo un editor per la customizzazione del personaggio completo in ogni aspetto, si è pronti a capire perché il progetto susciti tanto ottimismo nei creatori di Wolfenstein: Enemy Territory e Quake Wars. C'è molto altro nel nostro provato, fiondatevi a leggere l'articolo, ricordandovi che l'uscita è prevista per il prossimo 20 maggio.

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Praticamente Multiplayer.it pubblicherebbe poco o nulla se non ci fosse Umbertino. Dopo aver visto Brink, è stata la volta di vedere, anzi di provare con mano per la prima volta L.A. Noire realizzato da Team Bondi per Rockstar Games. Le basi sono quelle del free roaming, intorno ad esse gli sviluppatori hanno costruito un prodotto davvero originale, che ci porta nella Los Angeles del primo dopo guerra, immersi in un atmosfera (per l'appunto) da film noir come L.A. Confidential o più recentemente la Dalia Nera. La storia ruota intorno al veterano Cole Phelps, e alla sua scalata all'interno del dipartimento di polizia, da semplice poliziotto di quartiere su fino alla omicidi e oltre, risolvendo casi ogni volta diversi, relativi al suo ambito lavorativo. Un titolo in cui la storia e la parte narrativa sono predominanti, che dà molta importanza alle fasi di raccolta delle prove e interrogatori, interrogatori che sono il vero piatto forte del gioco grazie all'inedito uso di una tecnologia chiamata Motion Scan, che permette di dare vita a dialoghi con espressioni facciali eccellenti, verosimili al punto da leggerci le intenzioni dei personaggi non giocanti al centro delle indagini. Mai come in questo caso è impossibile fare un sunto breve e ragionato di quanto scritto e provato da Umbertino, il consiglio è quello di leggere il nostro articolo, ma soprattutto di guardare i trailer a corredo.

Le ultime da San Francisco

Avrà del tempo libero Umberto? Se lo avrà lo passerà sicuramente con il nuovo episodio di uno dei franchise storici di Ubisoft, quel Rainbow Six che sulle console ammiraglie casalinghe manca da diverso tempo. Si torna alle origini su iPhone per questo nuovo Rainbow Six: Shadow Vanguard visto che il comparto narrativo sarà ripreso in modo quasi integrale dall'originale datato 1998, a partire dall'assalto all'ambasciata belga di Londra con tanto di gruppo di eco terroristi Phoenix in azione. Se per la trama ci si è rifatti al classico firmato Red Storm, le meccaniche sono derivate dalla più recente esperienza maturata con i due Vegas: la giocabilità è infatti riconducibile in tutto e per tutto a quella offerta da uno sparatutto in prima persona, con in più alcuni elementi tattici come la gestione in tempo reale dei due compagni e l'utilizzo di un sistema di coperture. Niente pianificazione a inizio missione e solo un team, quindi, dando vita a una combinazione che prende qualcosa dal primo Rainbow Six e poi dagli ultimi, strizzando l'occhio ai nostalgici di almeno tre generazioni videoludiche diverse.

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Ma cosa hanno visto Antonio F. e Antonio J. a San Francisco? Decine di titoli, alcuni per la prima volta e molti aggiornamenti sulle prossime uscite. La prima bomba della settimana è stata Battlefield 3, che non sarà solamente multiplayer, ma avrà una cospicua parte single player, intesa non come sfide ai bot, ma una vera e propria campagna a tutti gli effetti. Abbiamo parlato recentemente di Dead Island, un vero e proprio survival horror, e di come il suo trailer "emozionale" abbia lasciato il segno nella rete. Questa volta però abbiamo avuto la possibilità di dare uno sguardo al gameplay vero e proprio, e capire quindi come funzionino più nel dettaglio le meccaniche di gioco ruolistiche innestate su solide basi da sparatutto in prima persona. E sempre rimanendo in tema di FPS abbiamo potuto vedere il ritorno tanto atteso del gioco della vita di Pierpaolo Greco, The Darkness 2. Nuovo sviluppatore, Digital Extremes al posto di Starbreeze e nuovo stile grafico, cel shading, per un titolo davvero originale che punta molto sul comparto narrativo, proprio come il suo predecessore. Parlando invece di console portatili, vi invitiamo a leggere il resoconto della conferenza Sony dedicata a NGP, la nuova console Sony che tenterà di bissare il successo di PSP grazie ad una serie di interessanti feature, che potrete trovare descritte esaurientemente nell'articolo di Antonio Fucito. E sempre rimanendo nell'ambito di uscite lontane, abbiamo provato per Nintendo 3DS il porting in poligoni e tre dimensioni dello Zelda più bello di sempre, quell' Ocarina of Time, da molti inserito nella top ten dei migliori videogiochi mai realizzati. L'uscita è nebulosa, si parla di fine anno, per un titolo che sembra sfruttare con profitto tanto la profondità visiva del 3D, tanto la novità dei controlli touch screen, e che grazie ad una veste grafica potenziata ci fa vivere con maggior forza le avventure nel magico mondo di Hyrule.