Se la versione dimostrativa offerta al pubblico dell'E3 e della GamesCom aveva come protagonista Jill Valentine, quella mostrata a porte chiuse qui in terra tedesca vedeva il ritorno in scena del buon Chris Redfield, accompagnato dalla sua partner Jessica: un cambio di guardia che lascia ben sperare nell'avventura finale, che verosimilmente vedrà l'utente passare al comando di due o più protagonisti diversi. In una non ben precisata location montana dell'Europa, i due agenti della Bioterrorism Security Assessment Alliance (questa l'occupazione di Chris dopo aver lasciato la S.T.A.R.S.) si ritrovano a dover indagare su uno schianto aereo avvenuto qualche istante prima. Arrivato sul luogo dell'impatto, il nerboruto Redfield estrae un nuovo gadget chiamato Genesis Scanner, il cui utilizzo sposta la visuale in prima persona consentendo di individuare oggetti ed elementi dello scenario altrimenti invisibili ad occhio nudo. L'occasione è stata utile anche per apprezzare la comodità dell'inventario piazzato sullo schermo inferiore della console, che consente di cambiare equipaggiamento con rapidi tocchi delle dita. Dopo un paio di spaventi in pieno stile Resident Evil, i due si sono spostati all'interno di una miniera abbandonata, dove sono stati attaccati da dei lupi-zombie la cui presenza ha permesso di dare un occhio alla fase più action. Come già detto, il sistema di controllo ricalca in tutto e per tutto quello della serie principale, con la sola differenza che -in via del tutto opzionale- è possibile anche mirare tramite una visuale in prima persona, soluzione che però ci è apparsa tutt'altro che confortevole. Fatti fuori i nemici stando attento a non sprecare troppe munizioni, a Chris crolla il terreno sotto i piedi e cade rovinosamente, ritrovandosi incapace di muoversi e circondato da altri lupi: questo momento di genuina tensione (ottimo segno), è stato lo scenario ideale per sperimentare una nuova arma, una sorta di granata biologica che attira a sé il maggior numero di avversari possibile prima di esplodere eliminandoli tutti in un sol colpo. La demo si concludeva con Jessica che arrivava all'ultimo secondo in soccorso a Chris, e noi non possiamo che ritenerci ulteriormente soddisfatti da come si sta formando questo Resident Evil: Revelations: fedele ai canoni della serie, bello graficamente e con nuove interessanti caratteristiche, il titolo Capcom potrebbe diventare facilmente uno dei più grandi vanti dei possessori dell'handheld Nintendo.
E3 2011
Amanti degli zombi, gioite! In uno slancio di generosità senza precedenti, Capcom ha infatti deciso di realizzare per Nintendo 3DS non uno, bensì due episodi della sua popolarissima serie a base di non morti. Ironie a parte, al già conosciuto Mercenaries 3D si è aggiunto anche questo Resident Evil Revelations. Le differenze tra i due sono assolutamente enormi: mentre il primo è una versione estesa della modalità secondaria apparsa negli ultimi capitoli del franchise, Revelations è invece un survival horror classico, fedele alle meccaniche che hanno definito l'intero genere. Si tratta di un episodio inedito ed esclusivo, che si colloca nella timeline tra il quarto e il quinto; la protagonista è Jill Valentine alla ricerca del partner Chris Redfield, scomparso durante un viaggio su una nave attaccata dal T-Virus. Le atmosfere sono quindi sempre quelle da B-Movie, con recitazione improbabile e vicende tra il grottesco e il surreale; una miscela irresistibile che sembra potersi rivelare anche in questo caso vincente. Al di là di trama e background, c'è però un gioco che merita assoluto rispetto, perlomeno giudicando quanto abbiamo avuto modo di provare sullo showfloor di Los Angeles.
Chi non muore è uno zombi
Dicevamo della fedeltà ai capitoli su home console, e sicuramente questa è la prima cosa che spicca giocando a Resident Evil Revelations; la demo era ambientata all'interno di una villa lugubre e diroccata, da attraversare stanza dopo stanza raccogliendo oggetti e risolvendo tutta una serie di puzzle ambientali mai troppo complicati. Ovviamente non si tratta di una gita di piacere, e i nemici non tardano ad arrivare; più che zombi però in questo caso si tratta di mutanti, creature orrende che tendono a liquefarsi in una pozza di sangue una volta eliminati. Il gameplay è quello che ormai abbiamo conosciuto del corso degli anni, con un sistema di controllo piuttosto legnoso (ma tutto sommato affascinante) tanto nei movimenti che al momento di usare le armi a disposizione. Dal punto di vista tecnico invece, Resident Evil Revelations è un prodotto difficile da criticare; pur essendoci un distacco abbastanza visibile tra l'eccellente qualità dei modelli poligonali, specialmente di Jill, e le leggermente meno rifinite e curate ambientazioni, la produzione Capcom è estremamente gradevole da vedere anche ignorando il fatto che ci troviamo a parlare di una console portatile.
L'ambiente handheld potrebbe diventare invece un limite una volta considerata la effettiva capacità del genere di sposarsi bene in un ambiente di questo tipo, e più nello specifico la possibilità di risultare effettivamente coinvolgente e inquietante anche sul piccolo schermo del 3DS. Chiaro che un po' di atmosfera andrà sacrificata, su questo possiamo metterci il cuore in pace. Non particolarmente incisivo invece l'elemento 3D, limitato a vezzo estetico e abbastanza trascurabile al momento della sua attivazione; in tal senso abbiamo visto applicazioni migliori di questa capacità peculiare del portatile Nintendo. Lasciando comunque da parte ragionamenti più o meno opportuni, è difficile non ritenere Resident Evil Revelations un titolo di qualità potenzialmente in grado di andare a costituire una ennesima punta di diamante per la line-up della stagione invernale di 3DS. La breve demo ci ha lasciato un'ottima impressione, che speriamo possa essere confermata al momento del test sulla versione finale. Dimostrare che il survival horror può stare anche in tasca sarebbe un'ottimo traguardo per un 3DS che ha certamente bisogno anche dei grandi giochi delle terze parti.
CERTEZZE
- Un vero capitolo della serie, su portatile
- Molto valido tecnicamente
- Trama interessante
DUBBI
- Uso del 3D non molto incisivo
- Da verificare longevità e adattabilità all'ambiente handheld