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PC Magazine #43

Finita l'estate, si torna a fare sul serio...

RUBRICA di La Redazione   —   02/09/2011

E' stato impegnativo trovare un buon argomento con cui aprire PC Magazine questa settimana: l'ultima di agosto non è propriamente il cinquantaduesimo dell'anno più ricco di novità e nonostante le uscite, Deus Ex su tutte, gli operatori del settore sono stati più che altro impegnati a riorganizzarsi dopo GamesCom e PAX. Lo spunto più interessante, alla resa dei conti, è quello arrivato da Razer che dopo le fanfare della (inutile) campagna a favore del gioco su PC, ha annunciato il notebook Blade.

PC Magazine #43

E' una bella macchina e nonostante il prezzo pompato di 2800 dollari, si piazza sicuramente tra quelle più interessanti nel suo genere. Non tanto per le componenti, reperibili altrove a meno, ma per il design sottile e alcune soluzioni interessanti come lo Switchblade UI. Una sorta di MacBook fuori, PC da gioco dentro e periferica innovativa in mezzo. Il punto è: a cosa potrebbe servire - oltre che ovviamente a rimpolpare le casse di Razer in caso di successo? Un interessante post su Kotaku, tra le altre considerazioni, ne elogia i possibili sbocchi in termini di piattaforma, come portatore di quella uniformità di hardware che manca su PC e fa sì che molto potenziale venga sprecato. Potrà mai essere un aggeggio da 2800 dollari, però, a sbloccare questa situazione? Difficile, al limite potrebbe farlo un desktop da 4-500 euro su cui gli sviluppatori si impegnino a lavorare per garantire certe prestazioni. Ma anche questo resta un bel sogno che nasce guardando alla possibilità di espandere il PC gaming a una più vasta fetta di utenza, ma è qualcosa di poco realizzabile e che anzi contrasta con il piacere che molti ottengono dalla personalizzazione della propria macchina.

PC Magazine #43

E' materia difficile, una ricetta certa non c'è e forse è semplicemente un dato di fatto che il primato assoluto del PC gaming sia irripetibile. Ma in fondo siamo qui tutte le settimane a raccontare come quello che c'è già viva di realtà floride, continue innovazioni e tantissime scelte; la rincorsa ai numeri delle console non è una necessità, sarebbe casomai uno sfizio. Da leggere a tal proposito anche questo intervento su RPS, corredato dai soliti, interessanti commenti dei lettori. E poi le reazioni su QuarterToThree. Grazie al solitoFacePunch, invece, scopriamo l'esistenza del piccolo tool Creepy Crawlies, utile a creare e soprattutto animare proceduralmente qualsiasi forma, anche le più bizzarre.

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Cambiando totalmente discorso, riprendiamo a favore di chi se lo fosse eventualmente perso un articolo apparso su Gamasutra e dedicato a un panel tenuto da J.E. Sawyer di Obsidian alla GDC Europe: il project director dello sviluppatore statunitense specializzato nello sviluppo di giochi di ruolo ha parlato di cinque lezioni imparate sulla propria pelle in anni di esperienza, passando dall'organizzazione dei contenuti ai personaggi alla valorizzazione di quanto creato. Obsidian è una strana bestia con tantissimo potenziale, alcune capacità e personalità uniche... ma tanti errori e poco polishing; ci si aspetta ogni anno il salto di qualità che li smarchi dai seguiti di sempre, però quando sprechi opportunità come con Alpha Protocol, diventa molto dura emergere. E per chiudere, dopo avervi fatto leggere tutto quello che avreste sempre desiderato sapere ma non avete mai osato chiedere sulla prima pro player coreana, potete dilettarvi con qualche cadeaux: intanto la demo di Space Pirates and Zombie che dovete provare a tutti i costi e poi possibilmente acquistare, perché ne vale la pena, e poi, in attesa del DLC ufficiale in arriva entro settembre, alcune stanze extra per Portal 2create dagli utenti.

di Umberto Moioli

PS: Uh, ecco il video della "conferenza PC" tenutasi al PAX e hostata da PC Gamer.

PC Magazine #43

Senza nessuna uscita o grossi scossoni nei prezzi, la configurazione di fascia più alta inserita nella nostra rubrica non vede cambiamenti di gran spessore. Vivendo sostanzialmente di rendita, anche questo mese. In compenso, però, ci sono stati giustamente fatti notare alcuni squilibri che ci hanno portato a modificare la scelta di alimentatore e memorie, che dovrebbero dare risultati uguali - se non superiori, nel caso delle ram - a un prezzo inferiore.

Componente
Caratteristiche
Prezzo
Processore
250€
Scheda Madre
MSI Big Bang-Marshal
300€
Scheda Video
800€
Ram
170€
Alimentatore
Corsair Professional Series HX1000 1000W
180€
Hard Disk
210€
Hard Disk SSD OCZ Vertex 3 240 GB 300€
Lettore-Masterizzatore Ottico
Masterizzatore LG BH08LS20
130€
Case
Cooler Master HAF X
160€
Prezzo Computer Ninja
2500 Euro

di Umberto Moioli

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Slipstream 5000
Siamo nel futuro. Il crollo delle borse della fine del 2011 ha riportato la povertà nel mondo occidentale. Il banditismo è di nuovo di moda anche fuori dal parlamento italiano, le donne sono tornate a darla con più diffidenza per offrirsi meglio sul mercato dei matrimoni combinati e i redattori dei siti specializzati in videogiochi si sono estinti, sostituiti da dei bot che scrivono gli articoli usando soltanto la lettera "a" (tanto lo sanno che non li legge nessuno). E per i voti? Semplice, quando il lettore apre l'articolo, viene invitato a esprimere la sua "speranza di voto" che, guarda caso, sul suo browser corrisponderà sempre al voto del redabot. Una pacchia. La gente ha fame, ma non riesce a rinunciare all'iPad 8, edizione con un sistema operativo talmente chiuso che i centri assistenza invitano a mandarlo dallo psicologo in caso di malfunzionamento.

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Iwata, a causa delle scarse vendite della nuova console casalinga di Nintendo, il cui controller è una motosega con touch screen con il brutto vizio di mozzare le dita degli utenti distratti, si è tagliato lo stipendio un centinaio di volte (due volte a settimana). Pare che la sua disperazione abbia raggiunto l'apice quando ha scoperto di non guadagnare abbastanza da potersi permettere una spada con cui fare seppuku. È il 2012 (beh, per essere futuro è futuro, suvvia) e la situazione appare sempre più insostenibile, con i giochi tripla AAA sempre più uguali tra loro e con Epic che tenta di vendere l'Unreal Engine 4 a una ditta che produce tostapane.
Fortunatamente l'essere umano sa come affrontare le situazioni difficili e sono in molti a dedicarsi alle scommesse clandestine sulle gare di bieche competizioni futuristiche. È il caso di Slipstream 5000, titolo uscito originariamente nel 1995 e allora considerato come un ottimo prodotto. Guardarlo oggi fa un po' sorridere, soprattutto per com'è invecchiato graficamente, nonostante che all'epoca avesse stupito un po' tutti anche per la resa visiva. Come si sa il tempo può trasformare in classici o fare semplicemente invecchiare. Slipstream rientra nella seconda fattispecie, e va considerato solo da quelli che vogliono conoscere come funzionavano i giochi di guida futuristici nella metà degli anni novanta.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Slipstream 5000
Linea: GOG
Prezzo: 5.99$
Storico: Nulla di rilevante da segnalare.
Voto originale Multiplayer.it: N/D

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GTX 550 con 4 GB di memoria

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PoV ha finalmente realizzato una scheda video con 4 GB di RAM ma è a singolo processore e difficilmente potra mai essere utilizzata per sfruttare un quantitativo così elevato di memoria. Una 6990 divide infatti i 4 giga su due differenti GPU ognuna delle quali più potente di una 550. Point of View avrebbe dovuto piuttosto pensare a una 590 con 4 giga visto che in questo caso, alle risoluzioni estreme e quando si usano più monitor, 1.5 GB per singola GPU produce un collo di bottiglia che sulle 6990 non si registra. In ogni caso se cercate una scheda il cui unico scopo sembra quello di distinguersi dalla massa la nuova GTX 550 Ti targata Point of View fa sicuramente per voi.

I veri requisiti hardware di Deus Ex: Human Revolution

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In relazione all'effettiva qualità grafica i requisiti di Deus Ex: Human Revolution risultano piuttosto elevati. Certo, il titolo mette a disposizione visori, rilevazione dati e scorciatoie di ogni sorta, e questo pesa sul motore grafico. Ma in quanto a mole poligonale diversi ambienti dell'FPS/RPG Eidos sono tipici di un titolo che non dovrebbe essere troppo ingordo in termini di risorse hardware. Per verificare l'effettiva brama di potenza del nuovo Deus Ex Techspot lo ha testato in modo intensivo con tutte le schede video di ultima e penultima generazione. Alla risoluzione di 1920x1200, in DX11 e con tutti i dettagli al massimo, il titolo ha bisogno di una GTX 550 per risultare fluido, mentre per il 1680x1050 basta una Radeon HD 6670. In 2560x1600 invece il requisito minimo diventa una 6850 mentre una GeForce GTX 460 non riesce a raggiungere i 30 frame per secondo.

I 5934 bug di Firefox

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L'attuale build di Firefox ha 5934 "difetti". Sembrano un'esagerazione ma non sono moltissimi se consideriamo che nell'estate del 2010 il browser open source ha toccato la cifra di 13.000 bug. Inoltre la situazione degli altri browser "aperti" alla community non è dissimile. Il problema nasce quando, dalle parole di Tyler Downer che ha collaborato a scovare i bug di Firefox per anni, si scopre che Mozilla non è molto interessata a risolvere i problemi. Molti sono i collaboratori che scovano i difetti del software ma la risposta dell'azienda, anche se quest'attività è remunerata, non è quella sperata dai collaboratori, con i bug lasciati intoccati per mesi e mesi. Ovviamente su questa mancanza di risposta pesa la scelta di Mozilla di rilasciare nuove versioni di Firefox con maggiore frequenza e questo probabilmente costringe a tralasciare qualche dettaglio, ma a questo punto appare chiaro perchè ottimi software celino sempre qualche brutta sorpresa qua e la.

Le prime Radeon 7000 saranno integrate nelle APU Trinity

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La serie Radeon 7000 debutterà nel 2012 con il processo produttivo a 32 nanometri anzichè 28 e lo farà all'interno delle nuove APU AMD. Lo ha confermato Globalfoundries affermando anche che la serie Trinity avrà una potenza grafica paragonabile a quella di una HD 6850. L'architettura Southern Islands dunque consentirà un bel passo prestazionale in avanti a questi chip che sono progettati per funzionare anche senza una GPU discreta. Ma Trinity dovrà vedersela con la tecnologia Ivy Bridge di Intel che sarà costruita con un processo produttivo a 22 nanometri e vanterà i rivoluzionari transistor Tri-Gate a tre vie. Sulla carta dunque Intel appare decisamente avvantaggiata, ma AMD passerà comunque presto ai 28 nanometri che però saranno impiegati prima con le APU Krishna per notebook. Tutto questo indica un maggior interesse da parte di AMD per il mercato mobile, e questo non ci stupisce visto che al momento rappresenta una nuova frontiera da conquistare. Inoltre la concorrenza diretta con la tecnologia Ivy Bridge sul fronte desktop non appare alla portata di AMD, almeno per quanto riguarda la fascia alta, anche se Zambezi promette il 50% di aumento prestazionale rispetto ai chip Llano.

Il problema delle GeForce contraffatte

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Sul mercato sono riapparse schede video contraffatte ovvero GPU con basse prestazioni rinominate con il nome di prodotti più performanti. Quella che è senza mezzi termini una truffa sembra coinvolgere diversi mercati, incluso il nostro, dunque prestate molta attenzione alla marca della scheda che volete comprare. I partner ufficiali di Nvidia sono Sparkle, KFA 2, ASUS, Gigabyte, Leadtek, Palit, Micro-Star, Zotac, EVGA, Point of View e Gainward. L'allarme è stato lanciato dalla stessa Nvidia e dunque il pericolo di ritrovarsi tra le mani una GeForce farlocca è reale.

Skyrim introduce le mini patch

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Non grosse patch ma un sistema di mini upgrade applicabili istantaneamente. Questa è la soluzione di Bethesda per combattere i bug che sono pressochè inevitabili in un titolo ampio e variegato come Skyrim. A patto di essere connessi a internet Skyrim potrà quindi essere aggiornato con piccole patch che sistemeranno via via ogni nuovo baco emerso. L'obiettivo di Bethesda è quello di sistemare ogni problema in poche ore, senza dover ricorrere a patch vere e proprie che richiederebbero più tempo per essere create. In questo modo eventuali quest buggate dovrebbero essere sistemate senza bloccare, almeno per troppo tempo, l'esperienza del giocatore e soprattutto senza costringerlo a iniziare nuovamente una partita. In ogni caso Bethesda ha promesso che il titolo sarà rilasciato con il numero minore possibile di bug. Ovviamente accogliamo questo nuovo sistema con curiosità e con la speranza che rappresenti una nuova via per quei titoli che si basano su un codice immenso e complesso. Eppure l'idea che un titolo possa uscire imperfetto resta sempre dura da digerire.

di Mattia Armani

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Star Wars: The Old Republic
Ebbene, un'altra settimana è trascorsa, ci siamo lasciati anche il Penny Arcade Expo alle spalle, e anche questa volta BioWare non ha rivelato la data di uscita dell'attesissimo MMO di Guerre Stellari. Ma cos'è successo al PAX? In realtà ben poco, perché Daniel Erickson e la sua cricca si sono limitati a ripetere la stessa presentazione del GamesCom.

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Abbiamo rivisto l'incipit di Eternity Vault e i match dello Hutball, ma di nuovo c'è stato soltanto l'annuncio ufficiale di una serie di pianeti, a cominciare da Illum, che saranno principalmente basati sul PvP aperto e che concederanno alla fazione che li controlla una serie di vantaggi. Di questo misterioso "open PvP" si è visto soltanto qualche screenshot e niente più. In compenso, vediamo di fare un po' di chiarezza sui "beta weekend" settembrini che cominceranno da questo venerdì. Innanzitutto, se non avete ancora ricevuto un invito per e-mail (attenti agli scam!) potete tranquillizarvi perché la prima tornata di inviti si è già conclusa e, comunque, noi europei per ora siamo fuori dai giochi: per l'Europa è infatti previsto uno scaglione di inviti a parte che inizierà nei prossimi giorni. Se anche in questo caso BioWare opterà per la formula dei weekend, sappiate che l'invito sarà valido solo per il weekend indicato e quella potrebbe essere la vostra unica occasione. Ebbene, al momento bisogna ammettere che la gestione di questo beta testing appare un po' dilettantesca...

Rift
Con la patch 1.5 in avanzata fase di sviluppo non è una sorpresa che Trion Worlds abbia cominciato a proporne i contenuti sui Public Test Server, a cominciare da una delle aggiunte più attese, ovvero la instance Chronicles of Telara. Di cosa si tratta questo bizzarro quanto interessante esperimento?

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Per venire incontro alle esigenze dei giocatori più "casual", gli sviluppatori di Rift hanno ben pensato di introdurre una serie di dungeon che, invece di richiedere un intero gruppo di cinque giocatori, possono essere completati da uno o due utenti. Questi dungeon in miniatura, della durata di una manciata di minuti, sembrano piuttosto semplici e richiedono più astuzia che forza bruta, sopratutto nel caso dei boss, i quali sono stati progettati in modo da risultare ugualmente avvincenti. Naturalmente non mancano i loot, indirizzati sopratutto ai giocatori che non sono ancora pronti al raiding. L'idea è lodevole, ma sorge spontaneo chiedersi dove vada a finire la componente sociale intrinseca del genere MMORPG se perfino i dungeon vengono adesso sviluppati per essere affrontati da soli...

Age of Conan
Per i fan di Age of Conan, e sopratutto della sua nuova incarnazione free-to-play Unchained, si prospetta un futuro "commerciale" piuttosto interessante visto che Funcom ha annunciato la decisione di voler ridisegnare il crafting del gioco, uno degli elementi più criticati del MMORPG basato sulle avventure dell'omonimo cimmero.

PC Magazine #43

Il diario di sviluppo di questo mese si concentra proprio su questa novità, ma bisogna ammettere che le informazioni sono ancora piuttosto vaghe e la release di questo aggiornamento è prevista per l'inizio del 2012, insieme a un nuovo adventure pack. Nel frattempo, Funcom si diletterà a proporre svariati contenuti: si comincia l'8 settembre con un adventure pack, intitolato The Savage Coast of Turan, basato sul film da poco uscito al cinema; in realtà, se avete prenotato il content presso il negozio virtuale di Funcom potrete già giocarci dal 1 settembre, quindi l'attesa è già finita. Inoltre, prima della fine del 2011 è previsto un nuovo, corposo aggiornamento che includerà la conclusione del ciclo di raid legato al Khitai e, sopratutto, l'attesissima House of Crom, un dungeon che i fan aspettano letteralmente da anni. Craig Morrison lo ha descritto come un'esperienza innovativa, in parte aperta e autonoma, e in parte dinamica e cooperativa, con possibilità perfino di conflitto tra i giocatori.

Guild Wars 2
Prima di lasciarci, vale la pena spendere due paroline su un gossip che ha fatto molto discutere la community che attende, impaziente, il nuovo MMORPG gratuito di ArenaNet. In sostanza, durante il PAX gli sviluppatori Colin Johanson e Eric Flannum si sono lasciati sfuggire un interessante dettaglio circa la possibilità, per i giocatori, di creare server e partite private con regole personalizzate.

PC Magazine #43

Questa vaga, innocua affermazione ha scatenato la fantasia dei fan, che già avevano pensato a una struttura non del tutto dissimile da quella proposta anni fa da Neverwinter Nights, mirata forse non solo agli amanti del PvP ma anche ai giocatori "di ruolo". A mettere un punto fermo nei giorni scorsi ci ha pensato proprio ArenaNet, chiarendo che Flannum e gli altri al momento stanno solo considerando la possibilità di lasciar creare ai giocatori dei server PvP personali, ma non c'è niente di certo al momento, tranne che non esisteranno server PvE privati poiché non è nella filosofia dell'azienda. E la questione è chiusa, o quasi.

di Christian La Via Colli

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Blocks That Matter
Super Mario rimarrà sempre un grande rivoluzionario, anche se adesso però può godersi la pensione e impomatarsi i baffi per interi pomeriggi: il cambiamento lo porta avanti Minecraft. Ogni mese escono giochi indie che affermano di avere nel loro gameplay un po' di Minecraft, e se non sono loro a dirlo, ci pensano i giornalisti di settore. Blocks That Matter come già si può intuire dal nome non fa eccezione ma condisce la passione per i blocchi riciclabili con un tocco di Tetris e almeno un richiamo esplicito a Super Mario. Poi certo, il talentuoso duo svedese che lo ha sviluppato ci ha messo del suo, idee nuove, un lampo di genio e molta, molta cura per i particolari. Il risultato è un ibrido che bilancia il gameplay di un platform con le stravaganze di un puzzle game, e che lo fa così bene da essere fluido, divertente e appassionante. Un po' ripido nella curva di apprendimento ma con diversi livelli di profondità che accontenteranno molte fasce di utenti. La storia c'è e ha perfino un nodo narrativo, sebbene serva solo da pretesto per l'azione di gioco. Vi lasciamo comunque il piacere di scoprire in quale guaio si sono cacciati i due protagonisti (impersonati dagli stessi sviluppatori, Alexey e Markus) e passiamo a parlare di colui che invece impersoneremo noi, ovvero Tetrobot, un'invenzione del duo che dovrebbe togliere le castagne dal fuoco al posto loro. Tetrobot salta e corre, ma soprattutto distrugge blocchi di materiale diverso colpendoli due volte con la testa o trivellandoli.

PC Magazine #43

Una volta distrutti, i blocchi entrano a fare parte della nostra riserva. Se dobbiamo superare un ostacolo quindi - e state certi che ne troverete a ripetizione - è sufficiente premere il tasto E per entrare in modalità puzzle. Il gioco a quel punto si ferma e noi siamo liberi di posizionare i blocchi che abbiamo raccolto a piacimento, rispettando però un criterio fondamentale: dobbiamo disporli per forza a gruppi di quattro. Come dicevamo i blocchi non sono tutti uguali, alcuni per esempio possono essere incendiati, quelli ghiacciati scivolano, l'ossidiana è indistruttibile, la sabbia cade se non ha un supporto e via dicendo. Questa è la base del gioco, ma si tratta solo della punta dell'iceberg. Proseguendo nei livelli si sbloccano nuove abilità del Tetrobot (la trivella citata è una di quelle) compaiono nemici pericolosi e dispositivi di vario genere, come interruttori e lucchetti da aprire. Inoltre dovremo vedercela con boss in stile Super Meat Boy. Come se non bastasse c'è in ogni livello un blocco speciale contenuto in uno scrigno. Aprirlo è molto difficile ma in caso di successo si sblocca un trofeo che rappresenta una delle tante fonti di ispirazioni che hanno portato gli sviluppatori a creare Blocks That Matter . È interessante il fatto che le nuove abilità possano essere poi utilizzate nei livelli già superati per arrivare in punti prima irraggiungibili o terminare il livello con un numero maggiore di blocchi inutilizzati e ricevere così l'agognata stella premio. Insomma non ci sono davvero lati negativi in questo Blocks That Matter e 40 livelli sono sufficienti a sfamare anche i giocatori più accaniti. Il prezzo poi, è quanto mai invitante. Peccato solo che non ci sia una demo.

di Andrea Rubbini

PC Magazine #43

Titolo: Blocks That Matter
Sviluppatore: Swing Swing Submarine
Distribuzione: Shareware
Download: Steam
Da sapere per giocare al meglio: Nulla di rilevante da segnalare.