Versione testata: Xbox 360
È passato un bel po' di tempo dal primo episodio di Silent Hill, che riuscì a ritagliarsi un proprio spazio e a sorprendere gli appassionati di survival horror grazie ad atmosfere molto differenti rispetto a Resident Evil. L'espediente della nebbia, che su PSone rappresentava più che altro un'esigenza per i limiti della console in termini di drawing distance, si è rivelato efficace anche nei suoi richiami a classici dell'orrore come appunto "Fog" di John Carpenter; ma in generale il franchise Konami ha intrapreso una propria direzione fin da subito e lo ha fatto nel migliore dei modi, migliorando l'esperienza da tutti i punti di vista con il secondo capitolo, ancora oggi ritenuto il migliore mai pubblicato.
È a quel punto che le cose hanno cominciato ad andare per il verso sbagliato, però, con un terzo episodio meno affascinante e un quarto forse troppo "sperimentale" nelle sue dinamiche. E non parliamo di Homecoming, che proprio non ha entusiasmato. Mentre su PlayStation 2, PSP e Wii uscivano produzioni valide come Silent Hill Origins e Silent Hill: Shattered Memories, insomma, le console HD attendevano con ansia una vera ripartenza, un titolo che potesse finalmente riportare la serie ai fasti d'un tempo. Silent Hill: Downpour sarà dunque in grado di non deludere le ormai enormi aspettative degli appassionati? Lo abbiamo provato allo stand Konami, nella cornice del Tokyo Game Show 2011, e queste sono le nostre impressioni.
Solo nel buio
Il protagonista di Downpour è Murphy Pendleton, un uomo condannato a scontare una pena presso il penitenziario di Wayside, non si sa a causa di quale crimine. Durante il trasferimento in autobus verso il carcere, però, il veicolo si rovescia e Murphy riesce a fuggire, ritrovandosi dopo poco tempo fra le strade nebbiose di Silent Hill. Forse sarebbe stato meglio finire in carcere, ma questo chiaramente il personaggio avrà modo di scoprirlo solo dopo qualche ora passata nella misteriosa cittadina abbandonata.
La demo giocabile presente al TGS ci vedeva esplorare l'interno di una miniera e risolvere un semplice puzzle basato sull'apertura di alcuni condotti per aprire un cancello. A quel punto l'atmosfera si fa decisamente più claustrofobica, il protagonista deve muoversi anche fra stretti cunicoli e il buio domina lo scenario. Il ritrovamento di un accendino risolve solo parzialmente il problema, perché la fiammella riesce a illuminare solo la zona immediatamente circostante, esponendo Murphy a grossi rischi, considerando la "fauna" che generalmente abita i luoghi più spaventosi di Silent Hill. L'idea di avvicinare la visuale (che è sempre in terza persona) quando si usa l'accendino ci è molto piaciuta, visto che di fatto ci espone a degli spaventi qualora ci imbattessimo in un mostro girando l'angolo. Sono pochi i titoli che fanno leva su questo fattore (vedi il primo Condemned e finanche il primo episodio di BioShock, con i reietti che fingevano di essere morti e si alzavano all'improvviso per attaccarci) e sarebbe sicuramente un punto a favore di Silent Hill: Downpour riuscire a fare altrettanto, a metterci in situazioni di grande tensione in cui tutto può accadere per farci saltare dalla sedia. Purtroppo nella demo il tanto atteso "spavento" non c'è stato, l'unico mostro che abbiamo incontrato si è "annunciato" qualche istante prima di fare la propria comparsa e l'abbiamo menato con la spranga d'ordinanza senza particolari problemi.
Grandi nomi
Lo sviluppo del gioco è stato affidato a Vatra Games, un team che si trova nella Repubblica Ceca e che praticamente debutta con Downpour. Non ci spieghiamo come mai Konami non abbia chiamato in causa nuovamente i ragazzi inglesi di Climax, che pure avevano fatto un ottimo lavoro con Origins e Shattered Memories, ma è ancora presto per dire se la decisione della casa nipponica sia stata o meno lungimirante.
Di certo si sta puntando su nomi altisonanti per aggiungere qualità alla produzione, ad esempio le musiche sono firmate da Daniel Licht (autore, fra le altre cose, della colonna sonora del telefilm "Dexter") e il main theme è opera dei Korn, mentre il motore grafico utilizzato è l'ampiamente collaudato Unreal Engine 3, che di certo garantirà una conta poligonale e un livello di dettaglio all'altezza dei migliori esponenti del genere survival horror, se non di più. Il fatto è che al momento quello che ci è stato possibile vedere e provare non ci ha impressionato moltissimo, come detto l'effetto "spavento" su cui il gioco dovrebbe puntare in modo deciso manca del tutto e i mostri visti in giro ci sono sembrati meno raccapriccianti del solito. L'ambientazione della cava, al di là del buio pesto, non aiuta a creare la necessaria atmosfera e dunque attendiamo di poter vedere Silent Hill: Downpour in azione all'interno di spaccati urbani o le classiche corsie di un ospedale per capire se da questo nuovo episodio potremo aspettarci o meno qualcosa di interessante.
CERTEZZE
- Discreto impatto tecnico
- Ottima gestione della visuale
- Buon sistema di controllo
DUBBI
- Al momento manca la tensione necessaria
- L'ambientazione della cava appare poco ispirata