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PC Magazine #50

All'ombra del mese più ricco di uscite AAA dell'anno, storie di sviluppatori indie di successo, tutto sull'hardware e gli MMO

RUBRICA di La Redazione   —   04/11/2011
PC Magazine #50

Le facce che vedete sull'artwork di questa settimana sono quelle - non tutte, alcune - che popolano Mojang Studios. Il frutto di uno dei più clamorosi exploit degli ultimi tempi ma soprattutto la più ricca e scintillante deriva del successo che in questa generazione ha ottenuto lo sviluppo indipendente. Lo scatto è stato pubblicato più di tre settimane or sono in un articolo che ci eravamo dimenticati di segnalare: Arstechnica ha raccolto un gran numero di foto provenienti dai luoghi di lavoro di alcuni tra i team indie più interessanti e discussi. Dall'organizzazione di società strutturate come CD Project Red fino a realtà letteralmente casalinghe, come Minimax Games. Non perdete, tra le altre cose, la montagna di rifiuti accumulati dai creatori di Sins of the Solar Empire, Ironclad Studios. Dallo scintillante futuro di molte promesse mantenute, che ci sono valse tante perle e spesso riescono a fare il grande salto, come RedLynx recentemente acquistata da Ubisoft, fino a una delle più clamorose cadute - e lente risalite - della storia recente dei videogame:

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GameIndustry.biz ha intervistato parte del team attualmente impegnato a rilanciare APB, spettacolare fallimento di Dave Jones e della sua RealTimeWorlds che è stato acquisito dalla tedesca GamersFirst. Un futuro prossimo meno travagliato, ci auguriamo possa averlo Kerberos Productions, sviluppatore dello strategico Sword of the Stars II. Il gioco prodotto da Paradox è stato messo in vendita una settimana or sono ma subito si è evidenziato uno stato della produzione a dir poco inadeguato, al punto che sul forum ufficiale non sono tardate le scuse e le promesse d'intenti da parte del CEO, Martin Cerulis. Abbiamo chiesto qualche delucidazione direttamente ai pr Paradox, che ci hanno garantito che nei prossimi giorni - forse già quando leggerete - ci metteranno a disposizione una copia da recensione del gioco affiancata da una timeline precisa degli aggiornamenti, in modo da poterlo trattare progressivamente. Seguendolo nella sua evoluzione, che nel frattempo ha già fruttato una prima patch. Certo che, per il momento, le analogie con Elemental: War of Magic non fanno ben sperare. Per ora, in attesa che le cose si sistemino, qualcuno potrebbe consolarsi riprendendo il vecchio Mount and Blade (l'originale, non Warband o With Fire and Sword) per giocare la versione definitiva di The Last Days of the Third Age of Middle Earth, mod ispirata al signore degli anelli costata anni di lavoro. Sul solito ModDB trovate molti materiali e il link per scaricarlo, mentre sul forum ufficiale le informazioni del caso e il filo diretto con gli sviluppatori. Meno ambiziose, ovvio, ma potenzialmente molto interessanti le dieci aggiunte segnalate da PC Gamer a proposito di Dead Island. Il survival polacco a base di zombie sembra aver attirato una frizzante community di modder che ne stanno ampliando la portata; qui le più interessanti secondo il magazine inglese. Non possiamo infine che chiudere alimentando la macchina dell'hype iniziata a (ri)montare attorno a Thief 4, tornato al centro dell'attenzione con la pubblicazione online di alcuni presunti disegni provenienti dallo storyboard dell'atteso nuovo capitolo di una saga che speriamo possa ripresentarsi più in forma che mai. Eidos con Deus Ex non ha fallito e speriamo possa ripetersi ancora questa volta.

di Umberto Moioli

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Non si segnalano aggiunte: la configurazione di fascia più alta è sostanzialmente la solita. Si tratta insomma dell'eccesso di potenza che una volta al mese pubblichiamo ma che difficilmente risulta giustificato dall'uso comune che ne può fare un giocatore. E che tra l'altro in questa occasione sale di prezzo, visto che i listini online hanno messo in evidenza un generale aumento dei costi di diverse componenti. Se volete un PC nuovo di fascia alta, magari per i vari Battlefield, Batman e Skyrim, vi conviene aspettare la settimana ventura quando torneremo a dedicarci alla macchina da circa 800 euro.

Componente
Caratteristiche
Prezzo
Processore
265€
Scheda Madre
330€
Scheda Video
800€
Ram
165€
Alimentatore
170€
Hard Disk
250€
Hard Disk SSD OCZ Vertex 3 240 GB 320€
Lettore-Masterizzatore Ottico
130€
Case
160€
Prezzo Computer Ninja
2590 Euro

di Umberto Moioli

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ARMA
Chi ama giocare con il PC non è uno che si accontenta di sfide facili e di spettacolari eventi scriptati che destano meraviglia negli occhi dello spettatore e noia in quelli del giocatore - e a tale riguardo uno dei tanti franchise bellici del momento in salsa fps vale come esempio. Nossignore, il serio giocatore pcista (non usate mai un aggettivo del genere in un tema di italiano) chiede il meglio, perché dentro a quel case ha infilato schede e processori costosi e non vuole invidiare la sfida impervia di giochi come Demon's Souls e Dark Sousl destinati al mercati dei consolari. E allora cosa fa? Semplice: compra di corsa ARMA su GOG. Ecco allora che l'appassionato di simulazioni belliche si trova davanti a un free roaming ("libero vagabondare", in italiano) dove ogni elemento del paesaggio è esplorabile e utile ai fini tattici. Nulla è previsto, tutto è possibile.

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Ok, forse così esageriamo un po', ma almeno abbiamo reso l'idea. Con decine di mezzi a disposizione da pilotare, tra cui navi, elicotteri e aeroplani, e la possibilità di morire in qualunque istante con un solo colpo di proiettile, ARMA apre scenari strategici inediti almeno per l'epoca in cui è uscito, raccogliendo l'eredità del fantastico Operation Flashpoint, suo diretto predecessore (il titolo è diverso, ma gli sviluppatori sono gli stessi). In ARMA dovrete perciò farvi coraggio e pensare che le missioni, diurne o notturne che siano, a piedi o a bordi di velivoli - questi decisamente più arcade nella gestione - richiedono pazienza, pianificazione, e logica. Fino a quando non avrete padroneggiato il gameplay del gioco, il fallimento è assicurato. Inutile sperare di improvvisarvi soldati se siete ancora alle prime armi. Il bello, però, è che la sfida, ben calibrata e mai disonesta, ha in serbo per la recluta volenterosa grosse soddisfazioni. Oltretutto è possibile giocare online sull'immensa mappa dell'isola con altri cento giocatori contemporaneamente: una vera esperienza di guerra campale. Insomma, se cercate un'esperienza bellica realistica e non vi spaventa un comparto visivo che di certo non regge la spettacolarità di Battlefield 3 (ma è poi così importante?) ARMA è il gioco in offerta di questa settimana che non dovete lasciarvi sfuggire per nessuna ragione. Oltretutto l'offerta comprende anche una succosa espansione che aggiunge altre ore di intenso realismo alla campagna base del gioco principale.

di Andrea Rubbini

Titolo: ARMA
Linea: GOG
Prezzo: $9.99
Storico: Nulla di rilevante da segnalare.
Voto originale Multiplayer.it: N/D

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A Day in the Woods
Cappucceto Rosso continua ad andare nel bosco. Che bambina deficiente. E diciamolo una buona volta. Ma quale altra bambina scambierebbe un lupo per la nonna? Ma, soprattutto, quanto tempo è che questa nipote premurosa non va a trovare l'anziana parente, visto che non riesce a riconoscerla? E che naso grande, e che orecchie grandi e che natiche butterate. Suvvia Cappuccetto, a chi vuoi darla a bere? E dillo che hai una tresca con il cacciatore!

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Rimane solo un mistero da risolvere: perché mai la nonna, donna invero poco intelligente (capite da chi ha ripreso la nipote?) se n'è andata a vivere nel bosco? Un monolocale in paese non si trovava proprio? Magari vicino alla casa di Cappuccetto? Hai ottant'anni e te ne vai a vivere con i conigli? In A Day in the Woods, gioco indie di Retroepic, il mistero della nonna è ancora più fitto di quello della favola. La Cappuccetto virtuale non sa dove si trova la casa della nonna. La madre le dà il classico cestello e la mette in strada come un'Olgettina qualsiasi senza darle nessuna indicazione. La nostra, invece di buttare via i viveri della nonna e darsi alle droghe pesanti, decide comunque di andare a cercarla. Per portarle quel maledetto cibo dovrà completare la bellezza di 280 livelli, superando grotte e ghiacciai e bussando alle porte delle case somiglianti a quella dell'anziana. Ma livelli di cosa, vi starete chiedendo. Di esagoni. Sostanzialmente siamo davanti a un puzzle game in cui bisogna condurrel'amica Cappù davanti alle case spostando tessere e facendole evitare fiere e pericoli vari. L'obiettivo è arrivare a destinazione eseguendo meno mosse possibili e raccogliendo tutti gli oggetti dello scenario (fiori, frutta e così via). Nei livelli avanzati interverranno altri fattori, come il nerboruto guardiacaccia che metterà in fuga il lupo cattivo. A conti fatti si tratta di un titolo discreto e nulla più, con un gameplay piuttosto ripetitivo che, soprattutto nei primi livelli, stenta a decollare. Se volete provate la lunga demo, che consente di farsi un'idea precisa di quello che aspetta chi decidesse di pagare i 3,99€ del prezzo della versione completa.

di Simone Tagliaferri

Titolo: A Day in the Woods
Sviluppatore: Retroepic
Distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Link
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare.

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DC Universe Online
Il primo giorno di novembre quest'anno ha segnato anche l'inizio del nuovo corso dello sfortunato MMORPG d'azione di Sony basato sull'universo fumettistico di DC Comics. Da martedì scorso DC Universe Online segue infine un modello di sottoscrizione ibrido ma, fondamentalmente, free-to-play.

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La faccenda funziona in modo abbastanza semplice: gli attuali utenti che continueranno a pagare la sottoscrizione mensile potranno godere di una varietà di bonus e servizi aggiuntivi rispetto ai curiosi che, in modo completamente gratuito, potranno scaricare il client e giocare immediatamente nei panni del loro alter-ego supereroe o supercriminale. L'iniziativa di Sony Online Entertainment ha riscontrato subito enormi consensi, tant'è che il presidente John Smedley ha comunicato tramite Twitter un incremento di ben 120,000 giocatori nell'arco di soli due giorni, comportando perfino un ingolfamento dei server e delle code d'accesso. Il successo del modello F2P di DC Universe Online fa davvero riflettere e mette in risalto una sempre più evidente flessione nell'interesse dei videogiocatori nei confronti di un mercato, quello dei MMORPG, che finora è stato per molti, ma non per tutti.

Age of Conan Unchained
Vociferato per mesi, rimandato a non finire, il dungeon più atteso dell'MMORPG ispirato alle gesta del barbaro cimmero sta finalmente per diventare realtà nell'aggiornamento 3.0.2: parliamo naturalmente di House of Crom, un nome che farà battere il cuore dei giocatori di Age of Conan. Nella sua più recente lettera alla comunità giocante, l'instancabile produttore Craig Morrison ha rivelato alcuni dettagli sul nuovo dungeon che, in effetti, non sarà uno... ma due.

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House of Crom si dividerà infatti in una porzione "sociale", Threshold of Divinity, che ospiterà molteplici gruppi contemporaneamente, i quali dovranno collaborare per sconfiggere nove boss, e in un vero e proprio dungeon per sei giocatori ambientato nel ventre delle Eiglophian Mountains: si tratta di Vile Nativity, un antico tempio atlantideo recentemente scoperto e conquistato dai predoni di Vanir che stanno invadendo la Cimmeria settentrionale; il dungeon proporrà sette boss, due dei quali completamente opzionali, e una serie di dinamiche decisamente nuove per gli standard di Age of Conan. "Il dungeon è dedicato ai giocatori di massimo livello, ha spiegato il designer Knut Jagels, "e gli oggetti che sarà possibile acquisire al suo interno saranno altrettanto potenti, alla pari con quelli ottenibili nei dungeon di difficoltà superiore già rilasciati, come Ardashir Fort o Paikang Districts". I ragazzi di Funcom sembrano piuttosto fieri del risultato raggiunto con House of Crom, il quale in effetti sembra certamente una delle sfide più originali e accattivanti del gioco. Non resta che aspettare la fine dell'anno e la nuova patch per scoprire se anche i giocatori, paganti e non, saranno soddisfatti.

Star Wars: The Old Republic
Oh, giusto. La Vecchia Repubblica di BioWare. Manca poco più di un mese alla release internazionale del nuovo MMORPG basato sul franchise più famoso di George Lucas e sembra proprio che non ci sia alcuna "open beta" all'orizzonte: i curiosi dovranno rassegnarsi a incrociare le dita e sperare di essere invitati a uno dei beta weekend che da qualche settimana sono stati attivati anche in Europa, se vogliono dare un'occhiata a The Old Republic prima dell'uscita.

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E poi ci sono i beta test di gilda, che da questa settimana sono entrati nella loro "terza fase": in sostanza le gilde che avranno soddisfatto determinati requisiti, tra i quali rientra il preordine del gioco da parte di almeno quattro membri della gilda, saranno trasferite direttamente nel gioco al suo lancio. Contemporaneamente, le pagine dedicate alle gilde hanno subito un sensibile revamp, con tanto di indicatore per il numero di preordini effettuati dai membri. E' chiaro quindi che BioWare sta cominciando a prepararsi per il lancio del 20 dicembre: in un lungo intervento sul forum ufficiale, per esempio, David Bass ha spiegato le tipologie di server che saranno disponibili al lancio, elencando anche la tipologia RP-PvE e RP-PvP, che per chi non lo sapesse sono fondamentalmente i server per i "giocatori di ruolo". Si tratta di un annuncio un po' a sorpresa per quanto riguarda il "role playing", un po' meno per le "regole" dei server, che sono praticamente le solite dell'ambiente MMORPG: per esempio, nei server PvP i giocatori saranno sempre attaccabili dalla fazione opposta a patto di non trovarsi in specifiche aree, come quelle di partenza. A tal proposito, BioWare ne ha approfittato per pubblicare un video riepilogativo che illustra le meccaniche, le differenze e lo scopo delle Warzone finora presentate, cioè Alderaan, Huttball e Voidstar. Se negli ultimi mesi avete abitato sulle montagne rocciose, potrebbe risultare piuttosto utile!

di Christian La Via Colli

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Volare con la mente

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In quest'ultimo periodo abbiamo rivolto la nostra attenzione verso le Brain-Computer Interface (BCI) ovvero verso quei software e quegli strumenti che ci consentono di comunicare con il computer utilizzando muscoli e facciali e sinapsi. Sviluppate per aiutare chi ha disfunzioni motorie gravi queste tecnologie sono senza dubbio controller videoludici dal potenziale incredibile e per questo hanno suscitato l'interesse del mercato. Ovviamente tra il dire e il fare c'è di mezzo "e il" visto che l'utilizzo delle BCI richiede un vero e proprio allenamento al controllo da parte dell'utente e anche in questo caso l'interazione è ancora piuttosto limitata. Insomma, è probabile che inizialmente vedremo questa tecnologia abbinata ai controller classici come succede per alcuni titoli Kinect. In ogni caso questo video ci da una misura della precisione raggiunta da questo tipo di controlli che è arrivata all'85% anche in minigiochi che prevedono il movimento lungo sei assi.

Virtualità reale

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Il leit motiv del momento è quello dell'uomo che si immerge nei videogiochi ma la complessità dei controlli attuali ci permette anche di fare il contrario ovvero portare i videogiochi nel mondo reale. No, non stiamo parlando di qualche messinscena alla Mega64 ma di Sphero, una piccola palla, dal grande prezzo, che può essere controllata attraverso i comuni dispositivi mobile dotati di giroscopio e connettività wireless. Non si tratta di nulla di stupefacente, dal punto di vista tecnico, se confrontato alle varie sonde a elica apparse in questi anni. Ma, come mostra questo video, Sphero, che è dotato di una batteria da un'ora, è funzionale e meno problematico ed è utilizzabile per gare di corsa, di precisione e anche per ridare vita il buon vecchio Labyrinth anche se in una titanica versione hi-tech. Per farlo serviranno però 130 dollari (ovvero 260 verdoni a meno di non voler giocare da soli) e nonostante l'uscita sia prevista per Dicembre i preordini sono talmente tanti che sarà difficile averne uno prima del 2012.

Battlefield 3 - Una GPU è sufficiente

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Dopo i test sulla beta è il momento di verificare i requisiti effettivi di Battlefield 3 che su PC, al massimo dei settaggi, risulta senza mezzi termini sbalorditivo. Come abbiamo visto in fase di recensione una GTX 570 overcloccata riesce a gestire il titolo senza problemi, anche in multiplayer, con tutto al massimo alla risoluzione di 1920x1080. E' stato dunque sfatato il mito che vedeva la necessità di due schede video di fascia alta per poter godere a pieno dello shooter DICE. Infatti, anche secondo i risultati di un test effettuato da Gamespy, 2 GTX 580 arrivano a ben 95 frame per secondo e questo ci dice anche che lo SLI è supportato ottimamente dal titolo. A rappresentare la soglia di godibilità sembra essere la Radeon HD 6950 che pur raggiungendo una media di 35 frame per secondo ha toccato un minimo di 27 FPS.

PETMAN - Robot indossatore

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Sviluppato dalla Boston Dynamics per testare vestiti ed equipaggiamenti militari PETMAN è un androide davvero impressionante. Dotato di movimenti estremamente complessi e fluidi il marchingegno antropomorfo è ovviamente traballante e scattoso, come solo un robot può essere, e grazie alla sirena sulla testa ricorda molto da vicino gli improbabili rimpiazzi di Robocop nel secondo capitolo della saga. In ogni caso è ovviamente un passo avanti nella motilità robotica e può fare molte più flessioni di qualsiasi macho in carne e ossa.

Il ritorno dell'id Tech 4

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Carmack ha infine annunciato che presto l'engine Tech 4 di id Software sarà rilasciato gratuitamente. Ovviamente, penserete voi, è un engine vetusto, eppure, sebbene limitato, gode di una resa visiva ancora ottima e averlo a disposizione pubblicamente non può essere certo un male. Per capire l'evoluzione del motore grafico basta guardare questo video. E va considerato che questi risultati sono stati ottenuti attraverso tweak e mod mentre presto, anche se non è ancora chiaro quando, gli sviluppatori indipendenti potranno spalancare il vaso di Pandora dell'id Tech 4.

La crisi apre uno spiraglio per la banda larga

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Non potevamo ovviamente passare sopra a una delle voci contenute nel maxi emendamento al decreto Stabilità che potrebbe essere approvato a breve. Si tratta di quella dedicata alla banda larga che torna a far parlare di se, per fortuna in chiave positiva, dopo il picco negativo legato agli enormi e ingiustificati tagli sanciti dalla recente manovra economica. Non che ci sia da festeggiare a champagne e caviale, questo è ovvio. Per ora infatti quello che abbiamo sono solo e le voci relative ai finanziamenti nominano in modo generico i Fondi strutturali europei 2007-13 e il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Allo stesso modo tempistiche e propositi sono nebulosi e gli interventi, che dovrebbero essere in discussione da anni, sono ancora da pianificare. D'altronde in Italia non si muove nulla in anticipo mentre quasi tutto arriva in ritardo. Un modus operandi che appare decisamente incompatibile con il proposito di chiarato di voler azzerare il digital divide.

di Mattia Armani