Pensateci un attimo: PlayStation costava quasi un milione di Lire, e PlayStation 2 persino di più. Altro che le 399 Euro chieste per PS4, di cui vi siete spesso lamentati per colpa di una CPU non proprio performante e altre scelte che sì, ci hanno regalato cinque anni di ottimi videogiochi, ma anche qualche incertezza tecnica di troppo, specialmente negli ultimi due anni. Lo stesso discorso si può fare con la famiglia Xbox che, con il primo Xbox One, si è presentata ai blocchi di partenza con una console persino più debole di quella della concorrenza. Una scelta dettata da logiche di mercato nate per far fronte a una crisi economica globale che, una volta superata, ha obbligato Microsoft e Sony ha rinfrescare il loro parco macchine con dei modelli leggermente più evoluti: Xbox One X e PlayStation 4 Pro oggi rappresentano di fatto l'entry level per chiunque si affacci, in ritardo, verso questa generazione di console.
Un calo dei prezzi che ha coinvolto in parte anche la generazione precedente, e che non si presenta da solo ma è causa ed effetto di un altro fenomeno: l'aumento dei prezzi dei giochi. Si inizia così risparmiando, ma si finisce poi spendendo addirittura di più di quanto non accadeva un tempo. Una situazione all'apparenza chiara ma poi nemmeno cosi tanto, visto che se da una parte i publisher non si vergognano più a far debuttare i loro prodotti, accorpati a una manciata di inutili extra digitali, attorno ai 100 Euro, dall'altra questo ha imposto una politica di sconti così aggressiva da insegnare al pubblico nuove regole che disinnescano il valore di un day one che fino ad oggi ha rappresentato un cardine centrale nelle politiche economiche dell'industria dei videogiochi: del resto perché comprare un gioco a prezzo pieno subito se, spesso, in meno di un mese è possibile trovarlo a un terzo del prezzo originale? Uno sbilanciamento che ha confuso gli utenti e creato una situazione piuttosto ambigua, da cui si può uscire tornando a guardare modelli economici passati senza pero dimenticare cosa abbiamo appreso fino ad oggi. Attraverso questa provocazione in video, proviamo a immaginare proprio questo: una next gen più costosa delle ultime due, questo per ristabilire un primato tecnologico che si è fatto via via sempre meno incisivo, ma soprattutto per ricominciare a sognare un futuro meno rassicurante e più estremo, proprio come quello immaginato da Ken Kutaragi mentre ideava le prime PlayStation e poi, esagerando nella direzione sbagliata, PlayStation 3. Il tutto, accompagnato da una riduzione generale dei prezzo del software che porti i nostri amati videogiochi ad essere prodotti finalmente di massa.
Del resto, perché risparmiare su un hardware che ci servirà per cinque lunghi anni, per spendere poi senza battere ciglio la stessa cifra in cinque giochi che ci accompagneranno per pochi mesi se non addirittura poche settimane? Non sembra anche a voi un illogico controsenso per dei prodotto che dopo il primo mese di vita full price? Una direzione che potrebbe essere presa davvero in considerazione anche dai grandi protagonisti dell'industria dei videogiochi, visto che le specifiche di Ps5 e, con molta probabilità anche quelle del successore di Xbox One, sembrano di ben altro calibro rispetto a quelle delle console che oggi lavorano sotto le nostre TV. E voi, quanto siete disposti a spendere per le vostre prossime console?