Il Ritorno delle Magnus Card
Come accennato, Baten Kaitos II si svolge vent'anni prima di Baten Kaitos, e ha per protagonista un nuovo cinico eroe che rimpiazza Kalas: questa volta infatti ci caleremo nei panni di Sagi, un soldato che all'inizio del gioco dovrà assassinare nientepopodimeno che l'imperatore. Ovviamente qualcosa nella sua missione andrà storto, e Sagi dovrà vedersela con la solita minaccia globale mentre attorno a lui si stringe un complesso cast di characters positivi e negativi, a cominciare dal robot Guillo.
Da buon J-RPG, Baten Kaitos II non risparmia la struttura classica del genere, e il giocatore dovrà farsi strada attraverso numerose location, affrontando mostri di ogni tipo e risolvendo svariati puzzle: a tal fine torna l'originale sistema delle Magnus Card, che aveva reso celebre Baten Kaitos. Imitando Kartia, un classico RPG strategico per PlayStation, Monolith Soft ha sviluppato un sistema di gioco che si affida totalmente a delle "carte" magiche che, in un modo o nell'altro, esistono ovunque nel mondo di Baten Kaitos II. Che siano oggetti, poteri speciali o chissà che altro, le Magnus Card ne custodiscono le essenze, e il giocatore avrà a disposizione un set di Quest Card da riempire con ciò che riterrà opportuno per progredire nel gioco: fiamme per accendere dei focolari, per esempio, o acqua per spegnerli.
Contemporaneamente, le Magnus Card entreranno in azione anche durante i combattimenti, quando il giocatore avrà a disposizione un "mazzo" di attacchi, speciali e non, da sferrare contro i suoi avversari: selezionando nel giusto ordine (questa volta unicamente crescente) le carte desiderate, si potranno sviluppare delle portentose combo ai danni del nemico. Rispetto a Baten Kaitos, in questo sequel/prequel Monolith Soft ha apportato delle semplificazioni non da poco: vengono infatti a mancare non solo le complesse combinazioni numeriche per lo sviluppo delle combo nei combattimenti, ma anche le Card relative all'equipaggiamento dei nostri eroi, che ora utilizzeranno solo delle Card che ne aumenteranno temporaneamente le statistiche vitali. Anche le Card relative alla guarigione fuori dal combattimento sono scomparse: adesso, terminato uno scontro, tutto il party si ritroverà completamente rigenerato; inoltre in appositi negozi sarà possibile acquistare delle "Aure" che doneranno ai vari personaggi speciali bonus, temporanei e non, utili ad affrontare le battaglie più difficili.
Squadra che vince...
Come nel precedente episodio, anche in Baten Kaitos II il team Monolith ha ritenuto opportuno realizzare graficamente il gioco combinando modelli poligonali con location pre-renderizzate: benchè piuttosto arcaica come scelta - considerando poi prodotti totalmente tridimensionali affascinanti come Tales of Symphonia - va' detto che i caricamenti non vengono compromessi e anzi sono praticamente istantanei. Inoltre, abbiamo la possibilità di ammirare nuove splendide ambientazioni: in Baten Kaitos i vari luoghi erano davvero delle piccole opere d'arte. Lo stile un po' kitsch del character design ha subito una decisa smussatura, risutlando in personaggi visivamente più gradevoli. Sembra che anche la colonna sonora abbia ricevuto un leggero miglioramento.
Baten Kaitos II sembra avere tutte le carte in regola per bissare il discreto successo di nicchia del suo predecessore: il sistema di combattimento riveduto e semplificato ha perso un po' di profondità tattica, ma è sicuramente molto più accessibile e veloce da padroneggiare. Non si riscontrano invece cambiamenti di rilievo alla veste grafica e sonora, che fa della ricercatezza artistica delle location il suo punto di forza. Non resta che aspettare la versione in lingua inglese per confermare le ottime aspettative nei confronti di quello che probabilmente sarà l'ultimo RPG per GameCube, prima di Twilight Princess e la fine della sua era.
L'ultima console casalinga della grande N purtroppo non ha visto nella sua ludoteca molti J-RPG degni di questo nome, pur contando titoli di altissima qualità: tra Tales of Symphonia e Fire Emblem spicca senza dubbio anche Baten Kaitos. Sviluppato da Monolith Software, lo stesso team all'opera sulla serie XenoSaga per PlayStation 2 e Nintendo DS, Baten Kaitos si era dimostrato un titolo dalla trama tutto sommato ingenua vissuta però da personaggi molto ben caratterizzati, e materializzatasi in un videogioco tecnicamente di ottima fattura. Questo sequel, che in realtà è un prequel, sembra voler bissare il successo del primogenito, facendo leva proprio sui suoi protagonisti, sullo stile visivo bizzarro e su un gameplay originale quanto complesso e accattivante.