Mettiamo subito le cose in chiaro: Phase Two non stravolge il suo predecessore, né popone niente di particolarmente innovativo. Ciò che fa è spostare l’attenzione su nuovi campi di battaglia: l’Africa, il Mediterraneo e i Balcani. Una volta scelta la nostra fazione (gli Alleati, l’Asse o la resistenza jugoslava, che sostituisce l’Unione Sovietica e che viene sbloccata una volta terminate le altre due campagne) entriamo nel vivo dell’azione.
Tutto ciò che di bello era presente in Phase One è stato ereditato fedelmente. Riavremo quindi la possibilità di usare i lanciafiamme per arroventare un tank nemico e costringere l’equipaggio ad abbandonarlo, per poi ripararlo e utilizzarlo a nostra volta, ottenendo così il doppio vantaggio di aver eliminato un mezzo avversario e averne guadagnato uno nostro. Oppure potremo setacciare ogni singola abitazione nel tentativo di stanare i nemici che vi si erano appostati.
Ogni singolo aspetto è stato studiato in modo da garantire il massimo del realismo e della strategia. Il numero di veicoli e soldati differenti è elevatissimo ed ognuno ha caratteristiche e peculiarità differenti, così, ad esempio, le corazze dei carri armati saranno più spesse frontalmente, mentre più vulnerabili ai lati e sul lato posteriore, rendendo la pianificazione e la tattica elementi indispensabili per portare a termine le missioni.
Le stesse unità guadagneranno esperienza in base al rendimento ottenuto nella missione, diventando col tempo sempre più efficaci. Questo aggiunge un ulteriore aspetto tattico-strategico, al punto da costringerci a difficili scelte, ad esempio se dirottare parte delle truppe per soccorrere un’unità esperta caduta in trappola, o lasciarla al suo destino e continuare a seguire gli obbiettivi della missione.
Le vere novità riguardano l’introduzione del ciclo del giorno e della notte, con l’ovvia aggiunta dei fanali sui veicoli che, se da un lato consentono di individuare i nemici, dall’altro permettono loro di identificarci a grande distanza, divenendo così un ulteriore elemento di cui tenere gran conto. Inoltre è stato dato maggiore spazio alle trame delle tre campagne, con un maggior numero di filmati e spezzoni tra una missione e l’altra.
Da un punto di vista grafico, il motore ‘Gepard’ è come sempre eccezionale, e non solo consente un livello di dettaglio eccezionale, ma garantisce la totale distruttibilità di praticamente ogni elemento ambientale. Palazzi, veicoli, pali del telegrafo, tutto può essere abbattuto, fatto esplodere o trasformato in rovine fumanti.
In definitiva le aspettative per Codename: Panzers Phase Two sono ottime. Alcuni potranno storcere il naso a causa della scarsità di innovazioni, ma il punto di partenza era già fin troppo valido.
Sicuramente tutti gli appassionati di strategici o coloro che si sono divertiti con Phase One, non potranno che apprezzare questo suo seguito. A presto per la recensione del gioco.
Dietro al nome Codename Panzers si cela un progetto molto ambizioso. Sin dal principio infatti era stato pianificato di sviluppare una serie di tre RTS incentrati sulla Seconda Guerra Mondiale, che però dovevano rimanere distinti tra loro.
Il primo, chiamato semplicemente Codename: Panzers Phase One e uscito l’anno scorso, è riuscito nella difficile impresa di distinguersi dalla massa dei titoli ambientati nel secondo conflitto mondiale grazie ad un incredibile motore grafico e ad alcuni piccoli colpi di genio.
Cosa sarà quindi questo seguito: una semplice espansione o qualcosa di più?