Hands On
Uno degli aspetti più interessanti in DMH è la possibilità data ai giocatori di poter influenzare l’evolversi del gioco, modificando in qualche occasione l’ordine delle missioni da affrontare, rendendolo molto meno lineare. Il titolo dei Human Head è sviluppato utilizzando l’ultima versione dell’Unreal Engine, unita alla gestione della fisica ingame da parte del Karma Engine. Grazie alle caratteristiche di queste tecnologie, è stato possibile realizzare un ottimo grado di interattività con i livelli. È infatti possibile interagire con la maggior parte degli oggetti presenti sulla scena, sfruttando le particolarità dello stage a nostro vantaggio. Questa possibilità è direttamente collegata al fatto che durante il gioco si potrà tornare a far visita ai precedenti livelli, che resteranno invariati dopo il nostro passaggio, ad esempio, se faremo crollare una parete o un porticato, al nostro ritorno lo troveremo come l’abbiamo lasciato. Anche la parte dedicata alla fisica dei personaggi è sicuramente valida, i modelli dei nemici sono costruiti sfruttando la tecnica definita Ragdoll, fattore che contribuisce ad aumentare il realismo in DMH.
Per quello che riguarda il metodo di controllo, non ci sono significativi cambiamenti rispetto a quello collaudato tipico di Halo: gli stick sono utilizzati per gestire i movimenti e la visuale, i trigger servono per sparo primario e secondario, mentre ai tasti rimangono le classiche funzioni di ricarica, salto, azione (come aprire una porta) e cambio delle armi. Il supporto di Xbox Live non è limitato ad update o download aggiuntivi, ma consente il gioco online, supportando fino ad un massimo di 16 giocatori per sessione. Le modalità presenti sono numerose, ma, oltre alle classiche divisioni tra partite in deathmatch o a squadre, in Dead Man's Hand sono stati implementati anche due stuzzicanti tipi di gioco, chiamati Bounty Hunter e Alamo. Nel primo un giocatore a turno fa il ricercato e, armato di tutto punto, sfida tutti gli altri partecipanti che hanno il ruolo di cacciatori di taglie. In Alamo, invece, si è tutti nella stessa squadra e si devono affrontare vere e proprie ondate di nemici che diventano sempre più agguerriti e pericolosi.
Hands On
Allo stadio attuale di programmazione, il principale punto debole del gioco sembra risedere nel suo aspetto grafico. L’engine di Unreal è decisamente flessibile, ma rispetto ad altri titoli concorrenti in arrivo nei prossimi mesi sembra leggermente datato, ad esempio nella quantità dei poligoni utilizzati o per l’utilizzo di texture non proprio convincenti.. Nella versione beta che abbiamo testato, si notano in particolar modo alcuni problemi nelle animazioni e nella gestione dell’IA. Gli Human Head apporteranno le ultime ottimizzazioni tecniche nelle fasi finali di sviluppo e quindi è meglio attendere la versione definitiva per esprimere giudizi in merito. Dead Man's Hand è senza dubbio un titolo interessante, originale per di più, e va tenuto d’occhio in particolare da tutti gli utenti Xbox Live, sempre in cerca di nuovi titoli da sperimentare online. Le premesse ci sono tutte, il titolo ha del potenziale da sfruttare, grazie anche al lavoro di contorno realizzato da Atari e sarebbe un errore sottovalutarlo solo perchè dal punto di vista grafico, al momento, non è certo al vertice della produzione Xbox. Restiamo quindi in attesa della versione definitiva del gioco, che dovrebbe uscire sugli scaffali alla fine del mese di Marzo.
Andiamo con ordine, Dead Man's Hand è ambientato nel vecchio West tipico dei film di Clint Eastwood, il nostro alter-ego virtuale si chiama El Tejan, un pistolero, non troppo rispettoso della legge, che non apprezza le azioni sanguinarie fatte dalla sua banda, i Notorius Nine. Per queste divergenze viene tradito e quindi arrestato dai federali e proprio dalla prigione, in cui viene rinchiuso, parte la nostra missione. El Tejan, con l’obiettivo prendersi la sua vendetta, inizia la ricerca dei suoi ex compagni subito dopo essere evaso. Dead Man's Hand forte dei suoi 20 livelli sparsi per un territorio non ben identificato, molto simile al Messico, comprende una grande varietà di ambienti esterni, come lande desolate o città fantasma, alternata a locazioni tipiche del vecchio west, come saloon e miniere abbandonate. Nel gioco sono presenti 11 armi differenti, che spaziano dalle classiche pistole, passando per i letali fucili, fino ai candelotti di dinamite ognuna con propri pregi e difetti. Tra le varie missioni, capiterà di spostarsi per il territorio ed alcuni di questi passaggi li effettueremo a cavallo. In queste occasioni il gioco si trasforma e diventa uno shooter su binari sulla falsa riga di Panzer Dragoon, tanto che non potremo controllare la direzione in cui si muoverà il nostro destriero, ma solamente sparare ai nemici. Altra caratteristica abbastanza particolare di Dead Man's Hand sono le partite di poker dopo il termine dei vari stage, con le quali avremo la possibilità di incrementare il nostro punteggio, aumentare i punti di salute e guadagnare dei bonus come munizioni aggiuntive, nel più tipico dei saloon e raddoppiando, mano dopo mano, la posta in palio. Prima si è parlato di punteggio, questo perché la mera vendetta contro i vari membri della banda, ognuno con il proprio stile di combattimento e armi, non è il solo obiettivo di El Tejan. Il suo sogno, infatti, è quello di entrare nella leggenda del west e per riuscirci bisogna far crescere il più possibile un indicatore presente sull’Hud nell’interfaccia di gioco. Il modo più facile per aumentare la propria fama di pistolero è quello di effettuare varie combo negli scontri a fuoco, magari uccidendo nemici in modi non convenzionali, come ad esempio farli saltare in aria grazie ad un esplosione o con un singolo head shot oppure utilizzando il coltello.