Diario del Capitano
Premium Gold si, Premium Gold no. Ho avuto un'intera settimana per osservare le reazioni dei lettori, soddisfatte, sorprese o scomposte. Ho letto frasi vietate ai minori impronunciabili prima delle ventitre, alcuni messaggi di sostegno e tanti "vedremo". Probabilmente tre anni fa non ci sarebbe stato un assortimento così buonista delle reazioni. Tre anni fa la cultura internettiana in sviluppo non avrebbe ammesso simili cambiamenti. Tre anni fa, appunto. Oggi è quasi doveroso fare dei passi simili e credetemi, non per sopravvivenza, ma per selezione. Selezione di chi scrive, di ciò che viene scritto e perfino di chi legge. Premium Basic, Premium Gold vogliono solo distinguere i reali appassionati dai lettori di passaggio, quelli che leggono un articolo su Multiplayer.it e non lo sanno distinguere da un mezzo orrore raffazzonato pubblicato su una webzine ospitata su Geocities (sempre che Geocities offra ancora hosting gratuito).
La gratuità ammazza il valore dello scritto, che ne risulta dunque svalutato. Soffro ad ammetterlo, ma è così. Ho letto vaccate sulla carta stampata di settore prese per oro colato solo perchè erano scritte su carta e perchè per leggerle bisogna spendere cinque, sei o sette euro. Proprio ieri mi è stata girata un'email di accuse che tra le altre cose diceva: "Ed io che pensavo che voi eravate i migliori... state perdendo parecchi utenti... spero per voi che io mi stia sbagliando. Cordiali Saluti dal vostro "ExSeguace"". Dopo una pacata risposta l'ex seguace ha chiesto se fosse stato possibile iniziare la carriera di giornalista videoludico. Ah si, ex Seguace? Ti piacerebbe fare carriera come giornalista? E come intendi essere pagato, in banner o in copie di giochetti, magari masterizzate? Maturiamo amici. Maturiamo noi e maturate voi. Parliamo di videogiochi, ma non giochiamo, o almeno, non giochiamo solamente.
Alla trentesima volta che mi recavo in banca per firmare uno di quei tanti moduli che mi legano all'odiato istituto (Dio ci protegga dai malvagi e dalle banche) ho letto una fotocopia appicicata sullo sportello di uno di quei grigi armadi di lamierino. L'improvvisato cartello faceva più o meno: "Noi continuiamo a giocare perchè non siamo cresciuti. Siamo cresciuti perchè abbiamo smesso di giocare." L'ho letta un po' di volte intanto che il bancario faceva un tiro dalla sigaretta accanto al cartello "Non fumare" e guardava il foglio che avevo appena firmato. Mi sono chiesto se doveva essere interpretata letteralmente e se chi l'aveva scritta si fosse chiesto che forse un giorno l'avrebbe letta un editore di una testata di videogiochi.
Quindi, per rispondere pubblicamente a chi ha scritto accusandoci di aver compiuto un gesto estremo, rispondo: "Non dite fesserie". Forse non ci avete fatto caso, ma il bruco ha fatto il bozzolo e ha cominciato a mutare. Bum! Fuori 1: rubriche esclusive di appronfondimenti. Bum! Fuori 2: dodici persone a Los Angeles e dirette radiofoniche. Bum! Fuori 3: responsabili editoriali full time. Bum! Fuori 4: sistema intelligente di download. Bum! Fuori 5: i voti sulle recensioni.
E nel frattempo gli amici distributori, che tengono molto ai loro giochi, ci tengono a tal punto che farebbero qualunque cosa per veder rispettate le loro regole e i loro codicilli. Secondo loro noi riviste online dovremmo andare come tante pecorelle dietro al cane pastore. Camminare, stop. Riposo. Avanzare, ma una per volta, stop. Riposo. Eh no cari signori. Se volevamo fare le pecorelle andavamo in campagna (che peraltro adoro e sogno sempre un giorno di andarci, ma non su vostro consiglio!).
Faccio un ulteriore e ultimo esempio per descrivere il fronte in cui ci troviamo ogni giorno a combattere per voi lettori ex-seguaci. Ero, insieme al mio amico e collega Luca Persichetti, alla corte di una delle "grandi aziende di settore". Si discuteva di editoria online e pubblicità. La responsabile marketing, alla nostra proposta di investire in qualche banner, rispondeva: "Ma non dovreste essere voi a pagare noi perchè recensite i nostri giochi?". Accadeva non più di un anno fa. Ecco, è questo il campo di battaglia. Fatto di bombe di ignoranza, proiettili di diffidenza e gas di invidia.
Ogni nostro successo, è un successo per voi. Ogni esclusiva, è un metro in più sull'hamburger hill.
E dunque, se intensifichiamo questo sforzo, vogliamo che poi i beneficiari, cioè voi, se ne sentano veramente fieri, e degni. Il Premium Gold è il club dell'appassionato riconoscente, fiero di aver magari smesso di andare in edicola e di colui che ha capito che un articolo su schermo non vale meno di uno su carta. Chi ha capito questo, ha capito tutto. Agli altri, dedico questo diario.
Andrea Pucci, editore Multiplayer Network
- Commenta questo Diario sul nostro Forum! -