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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   27/06/2003

Diario del Capitano

Il deficit energetico di questi giorni è bastato a far scattare veri e propri fenomeni di paranoia collettiva. Io stesso, normalmente non un assiduo del salvataggio, mi ritrovo a salvare i miei lavori con una cadenza doppia del normale. Al di la dei disagi, però, la scarsità di corrente elettrica fa nascere tutta una serie di riflessioni, in particolare su quanto sia tutto sommato sottile la linea che separa il nostro vivere civile da quello che poteva essere centocinquanta anni fa. La nostra società è fondamentalmente dipendente dall'energia elettrica: niente elettricità niente computer, quindi niente banche, niente pubbliche amministrazioni, niente assicurazioni, niente database centralizzati della polizia, niente programmi TV o trasmissioni radiofoniche, niente videogame. Ma anche niente semafori, concerti, serate in discoteca, partite in notturna, strade illuminate, decorazioni natalizie, insegne luminose, condizionatori, ventilatori, frigoriferi, lavatrici, lavastoviglie, lavaggi auto... la lista potrebbe riempire da sola il Diario di oggi.
La mente di un videogiocatore naturalmente segue le sue peculiarità anche in situazioni come queste, ed ecco che ci si trova a pensare a un mondo come quello a cui ci ha abituato quello che potremmo dire il "filone postatomico" tanto in voga negli anni '80 e '90: cito fra tutti la trilogia cinematografica "interceptor" il cui episodio più celebre è il terzo: "Mad Max: oltre la sfera del tuono". Al di la degli scenari apocalittici descritti, ci sarebbe davvero da riflettere su come sarebbe la nostra vita senza energia elettrica, soprattutto per noi videogiocatori. In fondo sarebbe un po' come essere proiettati completamente in alcune delle situazioni a noi tanto care (a memoria il primo titolo che mi sovviene è Fallout). E in fondo sarebbe tutto da scoprire, un continuo mettersi alla prova, esattamente come nei VG ma con una posta decisamente più alta. Uno stile di vita costituito da alti e bassi di maggiore intensità, una ricostruzione. Non dico che sarebbe auspicabile, ma dico che l'uomo si abitua a tutto, e molto spesso anche in modo brillante. Per concludere con una citazione da "Fuga da Los angeles", se domani qualcuno dovesse "spegnere", passando da queste parti vedrete una fiammata di fiammifero e qualcuno intento ad accendersi un buon sigaro e a godersi lo spettacolo...

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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