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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/07/2003

Diario del Capitano

Il diario di oggi parte da una curiosa notizia apparsa su BBC news, che mi ha segnalato il nostro Pierpaolo 'Quakeman' Greco Redazionale, che ringrazio per lo spunto.
Stando a quanto scritto sulle pagine elettroniche dell'autorevole network inglese, il governo francese ha stanziato quattro milioni di euro per contribuire al finanziamento di videogiochi concepiti e prodotti in Francia. Il governo francese contribuirà con un ammontare massimo del 40% dell'intero costo di realizzazione dei giochi che verranno ritenuti idonei. Naturalmente l'opinione del pubblico è divisa, per tutta una serie di motivi: innanzi tutto i giochi violenti o pornografici non portanno partecipare al bando, tagliando così fuori tutte le produzioni in cui il giocatore può compiere atti che sono illegali nella realtà. Ma questo è comprensibile, tutto sommato non sarebbe etico che un gioco in cui il protagonista è un serial killer fosse realizzato coi contributi governativi. Ma andiamo avanti: Effettivamente lo scenario francese è interessante, con diverse case indipendenti competitive sul mercato internazionale (citiamo Ubi Soft e Atari, prima Infogrames), con una situazione unica in Europa, dove la Germania tenta ora di emergere con qualche produzione, l'inghilterra fa più che altro da testa di ponte per le produzioni d'oltreoceano e tutti gli altri, salvo qualche rara eccezione, stanno a guardare (a scanso di equivoci, si parla di prodotto finito, non di team di sviluppo).
Al di la di tutte le possibili critiche, bisogna ammettere che il governo francese ha semplicemente preso atto del fatto che un certo tipo di mercato è divenuto interessante, ed ha agito di conseguenza, stanziando un contributo per l'industria videoludica anzichè per qualche altra forma produttiva.
A questo punto avrei voluto terminare il diario di oggi chidendomi se e quando in Italia sarebbe successo qualcosa del genere, ma non lo farò. Il motivo è fin troppo evidente, e ne abbiamo già parlato: il mercato videoludico italiano è, purtroppo, ancora troppo acerbo sotto diversi punti di vista. Mi auguro comunque che gli stimoli dei nostri vicini di casa ci aiutino a crescere.

Massimiliano Monti, responsabile editoriale area PC.

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