Diario del Capitano
…continua dalla scorsa settimana (leggi)
Il successo di una testata si misura con il tempismo, la capacità di individuare e correggere le anomalie e il grado di anteprime esclusive che riesce ad ottenere, in un modo o nell’altro. La collaborazione delle aziende di settore, in particolare quelle italiane, è quindi cruciale per l’equilibrio dei poteri editoriali in Italia, paese che nel panorama editoriale mondiale conta come il due di bastoni. Basti un esempio su tutti: la nostra intervista in anteprima esclusiva a Doug Lombardi, marketing manager e pr manager di Valve, allo scorso ECTS. Ufficialmente, per le PR italiane, non c’era alcun addetto di Valve Software presente in fiera per illustrare Half-Life 2. Salvo poi trovare Doug Lombardi a passeggio tra gli stand e scoprire poi che le PR italiane avevano mentito e concesso l’esclusiva ad un’altra realtà italiana (per amicizia e simpatia o per valutazioni oggettive? E su che basi?). Pubblicando pressoché in tempo reale l’intervento del gentilissimo Doug giunto nel nostro stand alla fiera di Londra abbiamo fatto una bella sorpresa a tutti (con tanto di critiche dai cospiratori “perché non si può fare così!” Pensate voi..), mandando all’aria tutti i piani di segretezza, di esclusive e di sotterfugi all’italiana.
E’ tra queste meschinità quasi esclusivamente italiane (e vi ho illustrato un solo piccolissimo esempio, forse il più innocente – ne avrei decine) che il nostro staff deve districarsi quotidianamente lottando per VOI lettori al fine di potervi dare il meglio.
Questo diario è dunque dedicato anche a queste persone, quelle che stanno dall’altra parte della barricata, affinché sappiano che noi sappiamo che loro non sanno. 1) Non sanno, o non vogliono sapere, che Multiplayer.it investe (qualcuno potrebbe dire “butta”) decine di migliaia di euro al mese per trasformare l’attività di informazione online in un’attività veramente professionale, per scrollarsi di dosso quel marchio infame di “attività amatoriale” che sottende quasi tutti i siti internet. 2) Non sanno che trenta persone hanno girato la loro vita su questa attività. 3) Non sanno che ogni giorno dalle trentacinque alle quarantamila persone passano per una qualunque delle pagine di Multiplayer.it. 4) Non possono sapere che alla sede INAIL di Roma hanno proibito l’accesso al nostro sito perché TROPPO visitato. 5) Ignorano e preferiscono pensare che online le cose per bene non si possono fare. E che i professionisti non esistono, anzi no, sono sempre quelli e non cambiano mai. 6) Non possono sapere che se per la Rockstar Games (Max Payne, GTA) l’Italia intera conta come la città di New York - a livello di vendite - non è solo per la pirateria ma anche per il loro ottuso modo di vedere e fare le cose.
Ogni anno in Italia escono qualcosa come cinquecento titoli diversi spalmati su tutte le piattaforme. Di quanti leggiamo le recensioni? Di quanti le anteprime? Di quanti vediamo pubblicità? Di pochissimi. Centinaia di titoli validissimi appaiono e compaiono sugli scaffali di negozi e ipermercati senza fare il benché minimo successo solo perché vengono trattati come merce tradizionale. Molti di questi titoli, concorrenti tra loro, arrivano pacificamente sugli scaffali, in un’anomalia tutta italiana che fa andare d’accordo cani e gatti. Spesso le aziende italiane di settore affidano ad un solo addetto, chiamato product manager, decine e decine di titoli all’anno, impossibilitando di fatto il responsabile ad approfondire la conoscenza sul titolo e a creare occasioni di visibilità. Si continuano a utilizzare retrograde reti di agenti rappresentanti che assorbono percentuali sulle vendite, influendo sul prezzo finale, solo per andare a presentare e piazzare questi videogiochi nei negozi a negozianti disinformati. Perché non si fa a meno degli agenti rappresentanti e non si passa alla televendita? Perché, con i fondi risparmiati non si incrementa l’informazione pubblicitaria (e non) sulle riviste cartacee e online, sulle radio e sulle tv locali?
L’anomalia italiana è molto grave, ed è complice, insieme alla pirateria e alla scarsa cultura dei consumatori, del provincialismo di cui è affetto il mercato dei videogiochi.
Queste sono le verità emerse nel corso della riunione di cui ho accennato la scorsa settimana. Quali sono dunque questi eroi del cambiamento? Mauro Fanelli, responsabile generale area console, Max Monti, responsabile area PC, Antonio Jodice, caporedattore Xbox, Antonio Fucito, caporedattore Playstation2, Andrea Palmisano caporedattore GameCube – Game Boy Advance, Pierpaolo Greco responsabile notizie e amministratore dell’Area Files coadiuvato da Fabrizio Bernardi, Salvatore Cutaia, responsabile Multiplayer Offline (Gameoff). Sono loro i ministri del cambiamento, supportati nelle retrovie da tutto lo staff amministrativo, tecnico e commerciale che lavora nella sede di Terni e dalle decine di redattori, responsabili di canali e volontari che lavorano da casa.
Siamo coscienti delle mancanze attuali di Multiplayer.it e per questo stiamo agendo per migliorare, affinché il margine di errore dalla nostra parte si assottigli sempre più (come puoi combattere il male fuori se ce l’hai anche dentro?). Nell’anno appena trascorso, per esempio, dopo essere stati tormentati da crash continui, abbiamo messo in campo pesanti investimenti anche sul lato tecnologico, per combattere il rischio cronico di sovraccarico e irraggiungibilità (Dio ci salvi dai blackout). Se pensate che nel 2000 Multiplayer.it e tutti i suoi servizi erano ospitati su un singolo server e ora invece tutto è distribuito su dodici server più varie attrezzature supplementari, vi potete fare un’idea della complessità che abbiamo raggiunto.
Gli effetti di questa riunione si ripercuoteranno nel corso dell’autunno appena entrato, mi auguro il più breve possibile. Adesso abbiamo delle responsabilità, nei confronti di tutti voi lettori, in particolare coloro che hanno scelto di supportarci doppiamente con un abbonamento Premium Gold. E non è per una manciata di euro in più, ma per l’ulteriore possibilità che ci viene data di essere una realtà libera e indipendente dai vincoli dei suoi sponsor. I veri proprietari di Multiplayer.it devono essere i suoi lettori, premiando il sito se soddisfatti e criticando se insoddisfatti, aiutandoci a fare sempre di più e sempre meglio.
Andrea Pucci, editore Multiplayer.it