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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   09/01/2004

Diario del Capitano

La chiarezza è importante, sempre. E il settore dei videogiochi non fa eccezione: è fondamentale prefiggersi uno scopo ben preciso, puntare a un obiettivo, studiare il sistema migliore per raggiungerlo e comunicarlo in modo chiaro agli acquirenti con campagne pubblicitarie mirate. Insomma, in un prodotto o ci si crede o non ci si crede. E se già si parte senza crederci, o si perde fiducia nel corso del processo produttivo o di commercializzazione, è già sicuro che sarà un flop. Quindi, tanto vale non lanciarlo nemmeno. Prendiamo il caso di Sony: Eye Toy è un prodotto estremamente atipico, ma Sony ci ha creduto, sempre, l'ha pubblicizzato e lanciato nel modo giusto e ne ha venduto milioni di pezzi. Risultato? Un successone, probabilmente inatteso e insperato.
Anche Nintendo ha fatto un ottimo Natale con GameCube, grazie a una strategia ben precisa: ha venduto la sua macchina a basso costo, proponendosi chiaramente non come un'alternativa a Sony ma come la console da affiancare a PlayStation, con giochi diversi e particolari. Una strategia vincente, che ha aiutato Nintendo a liberarsi delle ingenti scorte di magazzino e ad avvicinarsi al traguardo dei 6 milioni di GameCube venduti nell'anno fiscale 2003, per la gioia di analisti e investitori.
Le strategie Microsoft invece mi lasciano talvolta piuttosto perplesso. Soprattutto quando dai vertici stessi dell'azienda arrivano segnali contrastanti. Prendiamo l'ultimo caso, assolutamente lampante. Al CES, nel tradizionale keynote d'apertura tenuto come sempre da Bill Gates, zio Bill ha posto grande enfasi su Windows XP Media Center Edition e sulla sua controparte Xbox: Xbox Media Center Extender Kit. Un kit che in pratica trasforma Xbox in una sorta di set top box, in grado di riprodurre su TV o hi-fi i contenuti audio/video pescati da PC. Peccato solo che qualche ora dopo Robbie Bach, Chief Xbox Officer, lo abbia praticamente smentito, dichiarando a Reuters che "il ruolo di Xbox non è mettersi al centro di ciò che facciamo nel nostro salotto". Xbox resta una macchina da gioco pura insomma, così come venne presentata, i più se lo ricorderanno, anni fa: assolutamente non un set top box, ma una console pensata apposta per i videogiocatori incalliti. Ora, non è il cambio di direzione a lasciare perplessi, personalmente non sono a priori contrario al concetto di set top box pur non considerando la strada intrapresa da Microsoft quella vincente, ma è la totale mancanza di coordinazione e di convinzione dei vertici dell'azienda. Insomma, tornando al discorso di prima: in un prodotto o ci credi, come azienda, o non ci credi. E se due personalità di spicco come Gates e Bach dicono cose diverse significa che il prodotto è controverso, che ci sono idee discordanti al proposito in Microsoft. E se già si inizia così, figuriamoci riuscire a venderlo...
Si profila un caso analogo a quello di Music Mixer: presentato alla grande allo scorso E3 come il software in grado di avvicinare i non appassionati di videogiochi a Xbox, il programma è stato lanciato in sordina negli States, segno che Microsoft ha perso progressivamente fiducia nel software.
Tirando le somme: Xbox diventerà o no un set top box? Perchè il succo è tutto qui: se già in Microsoft non hanno idee chiare, perdipiù su un prodotto così difficile da commercializzare, stiamo freschi...

Mauro Fanelli, responsabile editoriale area Console.

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