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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   30/03/2001

Diario del capitano

E così Tribes 2, bruciando le ultime aspettative sui tempi, è uscito ieri negli Stati Uniti. In occasione dell'uscita di questo grande, attesissimo multiplayer game, è riscattata la solita polemica sull'utilizzo delle patch, anzi sul loro abuso. Da quando è iniziato il betatesting del gioco, saranno uscite non meno di quindici patch, alcune corposissime (50-70 mb). Quando si era prossimi oramai alla release, e tutto sembrava perfettamente funzionante, la notizia della scoperta di un bug all'ultimo minuto aveva fatto pensare che l'uscita slittasse ulteriormente. E invece il gioco è uscito lo stesso, con la promessa di una patch nel day one (ovvero lo stesso giorno dell'arrivo delle scatole nei negozi). Oltretutto, quello che più mi ha stupito, è la "felicità" con cui è stata appresa la notizia dalla comunità che fosse necessario scaricare la patch ancora prima di aver comprato il gioco. Il solito discorso torna: spendere dei soldi per un gioco che appena uscito dalla scatola già ha un difetto da correggere. Vien da chiedersi se questo sia giusto nei confronti di coloro che spendono X lire per avere il loro gioco, e che prima di poterlo provare devono aspettare diversi minuti per il download del file correttivo (anche se questa volta siamo stati fortunati e si tratta di poco più di un mb). Con il tempo si spera che le software house, e i publisher che su di loro premono, imparino a non abusare dello strumento "patch". In pratica è come se compraste una macchina dal vostro concessionario e il giorno stesso doveste sostituire la marmitta, dopo una settimana il climatizzatore e dopo un mese la leva del cambio. Comprereste così volentieri quella macchina?