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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   20/08/2001

Diario del capitano

Secondo me non è stato dato il giusto spazio alla chiusura di una software house come la GoDGames (o Gathering of Developers), publisher indipendente che in punto di morte ha dato alla luce Max Payne. Dal punto di vista di videogiocatore, quanto posso essere interessato a sapere se un gioco mi viene fornito da un'azienda piuttosto che da un'altra? Ben poco, se non sono adeguatamente informato. Sfrutterò dunque il diario per fare un meritato epitaffio sulla tomba di quest'ennesimo protagonista del settore caduto sulla pista dorata di Eldorado.
GoDGames è nata con un'idea in testa: riuscire a creare un publisher indipendente (la figura che si occupa della pubblicazione e vendita del gioco realizzato dalla software house) che potesse essere in rapporti "amichevoli" con gli sviluppatori. Succede infatti troppo spesso che il publisher sia in rapporti pessimi con la software house, che alla fine si ritrova a rappresentare più una mera società sussidiaria che un artista degno di rispetto. Solo quando una software house è molto affermata come una Id Software o una 3DRealms riesce a ottenere contratti vantaggiosi (ricorderete il diario in cui parlavo di un piccolo sviluppatore che aveva realizzato a sue spese una total conversion di Half-Life senza ricevere una lira di royalties dal publisher, che l'aveva venduto). Dunque la GoD avrebbe voluto questo: essere un publisher-amico. Purtroppo l'amicizia non produce sempre i risultati sperati, e i rapporti con alcune software house come la Ritual si sono trasformati in contrasti molto forti, con accuse reciproche di scarsa capacità. La prima avvisaglia di crisi ci fu nel giugno 2000, quando i due giochi che dovevano lanciare forte la GoD non andarono come sperato, anzi molto peggio: Kiss: Psycho Circus e Heavy Metal: FAKK2. Da lì l'aiuto finanziario di Take2 è stato sempre più indispensabile, fino alla decisione di chiudere gli uffici della GoD a fine agosto 2001. Duke Nukem Forever e Myth III usciranno ancora con etichetta GoDGames, ma poi questa intrepida, ma sfortunata iniziativa rimarrà solo negli archivi.
E lo staff della GoD? Si è imbarcato già in un progetto, che nulla ha a che fare con i videogiochi: Substance.tv, un magazine digitale su DVD.

Le vie del Signore sono infinite.