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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   15/09/2001

Diario del capitano

Eccomi, reduce da una delle solite quarantottore milanesi. Tante le cose che si potrebbero raccontare da questi due giorni misti di lavoro e di amici ritrovati, ma ne sceglierò due. La Xbox e l'home cinema, e come un megaschermo si può trasformare in un eccezionale strumento da gioco. Ma andiamo con calma.
C'era una volta un gioco. Si chiamava Halo ed era considerato il gioco più bello del mondo. Bungie, la sua software house, bella e disponibile, venne data in sposa al re, Bill Gates, che proprio allora aveva deciso di realizzare una console, la Xbox. Halo divenne così il cavallo di battaglia del re, da schierare in prima linea al fianco della sua console.
Questa versione un po' fiabesca della storia, sintetizza in modo apparentemente banale, come Halo, gioco promessa dell'E3 del 2000, è stato acquisito dalla Microsoft per poter rinforzare le aspettative sulla sua console, la Xbox. All'Electronic Entertainment Expo (E3 appunto) del 2001, Halo era disponibile e giocabile sulla Xbox. Sulla cover della confezione-test del gioco c'era scritto "Only on (o for?) Xbox". Sacrilegio! Uno sparatutto con il gamepad!
Oltretutto la versione presentata a Los Angeles era in condizioni di giocabilità piuttosto scarse. Dopo una parziale stroncatura dell'accoppiata Xbox/Halo, c'è stato silenzio durato qualche mese.
La scorsa settimana una Xbox è passata per l'Italia con allegato un cd di Halo. Prima che qualcuno si turbi, io NON ho giocato a Halo, e non ho nemmeno visto la console "italiana". Ho potuto solo raccogliere le impressioni, veramente calde, di chi l'aveva testato su un megaschermo da home cinema.
Prima di andare oltre, raccontiamo dunque dell'home cinema. Chi non sognerebbe di avere in casa una stanza dedicata al cinema immersivo? Proiettore PLD Nec, uno schermo 3 metri per 2, pareti insonorizzate, sistema Dolby Surround da paura, lettore DVD su pc (e non stand alone, per migliorarne la qualità visiva), un comodo divano. C'è qualcuno che è andato oltre, e ha trasformato il sogno in realtà. Dopo un'esperienza di "Salvate il Soldato Ryan" in quelle condizioni, il mio televisore non esiste più. Nemmeno una delle supersale cinematografiche Warner esiste più. Dopo aver provato un film, ho anche approfittato del sistema per gustare un gioco a caso, Red Faction. La pistola era grande come il mio monitor 19 pollici. Gli spari facevano tremare la stanza. Eccezionale.
Ora immaginatevi quanto detto sopra, applicate una Xbox a quel sistema e giocate ad Halo, in multiplayer split-screen (3 metri quadri di split a persona), in due. Un Marine guida la Jeep, l'altro sta alla mitragliatrice. Azione sfrenata, non un caricamento, uno scatto. Tutto scorre fluidamente. La Jeep si ribalta. Nessun problema, con un po' di sforzo di braccia si può rimettere in sesto. Gli Alieni sono tosti, ma noi di più. Il sistema ci aiuta a controllare il personaggio, perchè siamo un po' impacciati con il gamepad tra le mani. Non è poi così difficile colpire gli avversari. Mi sbaglio, invece di mettermi dalla parte dell'autista, mi ritrovo a braccia conserte sul posto accanto. Non mi accorgo che prima di salire, il gioco mi suggerisce che posto occupare. Con la X si sale come passeggero, con l'altro tasto come conducente.

Quanto detto qui sopra è una parziale, ma fedele, ricostruzione del racconto, emozionato se volete, dei due protagonisti. La concitazione del racconto non mi ha lasciato dubbi, sul credere o meno. Halo uscirà il prossimo 8 novembre negli Stati Uniti, contemporaneamente alla Xbox. Ben presto avremo modo di verificare in prima persona se il racconto è stato abbastanza fedele.