Diario del capitano
Stamattina leggevo un'interessante discussione sulla moda del remake di vecchi successi. Moda che da quasi dieci anni sta investendo Hollywood, in cui si rifanno film degli anni 50/60 (pensate a Mars Attacks!, Delitto Perfetto e via dicendo), e che recentemente ha cominciato ad interessare anche il nostro ambito, quello videoludico. Pensiamo a Return to Castle Wolfenstein, remake di quel vecchio mito di Wolfenstein 3D e il recentemente annunciato Sam & Max per Xbox (chi non si ricorda di quell'avventura surreale con il coniglio investigatore "Sam & Max Hit the Road"?).
Il primo pensiero che viene in mente è la mancanza di nuove idee ma se per un momento abbandonassimo questo pensiero malizioso e considerassimo oggettivamente la possibilità di riprendere un'ottima idea realizzata con scarsi mezzi tecnologici e ritrattarla con gli standard attuali, forse potremmo apprezzare Return to Castle Wolfenstein due volte tanto.
E comunque ogni settore dell'intrattenimento, dal cinema, al teatro, ai videogiochi, ha attraversato nel tempo momenti di "stallo innovativo". Questo è sicuramente un momento di mancanza di idee nel campo videoludico, che per la prima volta dopo quasi venti anni dalla sua nascita, è in effetti un po' in stallo.
Che cosa ci si sarebbe aspettato dopo tutti questi anni di avventure grafiche e sparatutto 3D? Prima di tutto una flessibilità della storia, quasi a 360 gradi. La possibilità insomma di fare quello che si vuole. Primo obiettivo mancato, ad oggi. Seconda poi l'intelligenza artificiale, che non simuli quella umana, ma che sia veramente "intelligente". Secondo obiettivo mancato, ad oggi. Terza cosa, il fotorealismo, la sensazione di giocare un vero e proprio film. Terzo obiettivo mancato, ad oggi.