Diario del capitano
Sono stato tentato di evitare il diario, o comunque di scrivere una stringata riga del tipo "Non credo possiate essere interessati a cose che non siano aggiornamenti dal fronte di guerra". Poi ci ho ripensato, ed eccomi qui a scrivere, cercando di trovare un senso ad un momento che di senso pare averne molto poco. E' curioso che io abbia appreso di quanto sta succedendo in Afghanistan solo stamattina presto, quando la sveglia, sintonizzata su un'emittente radiofonica, mi ha destato con il giornale radio che ovviamente riguardava le ultime news dal fronte orientale. Ieri sera, chiuso prima in un ristorante, poi in un cinema, ho ignorato fino all'ultimo quanto stava accadendo, così temuto per settimane, e alla fine verificatosi.
Non posso dire comunque di sentirmi più preoccupato di prima, perchè almeno adesso ci siamo tolti da un momento di incertezza allucinante che ha contraddistinto gli ultimi venti giorni, in cui non una paglia si è mossa, e che dava l'idea della classica quiete prima della tempesta, che può tutto, tranne tranquillizzare. Ora siamo coscienti di quello che sta succedendo e possiamo sentirci preparati a qualsiasi cosa. O quasi.