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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   14/10/2001

Diario del capitano

Quanto è tardi oggi. Più di ieri, anche se ieri potevo essere giustificato dal fatto che ero qui in giro per l'ufficio senza avere tempo di lavorare sul diario. Oggi invece, esattamente come è accaduto nella scorsa primavera, e nello scorso autunno, è stato tempo di maratona. No, non sono uno di quelli che si mette i pantaloncini anche a gennaio e corre fino all'infarto, ma i due appuntamenti annui con la maratona cittadina non me li perdo mai. Peccato che l'organizzazione della manifestazione nel corso del tempo abbia progressivamente rinunciato a farne un evento memorabile, e ricevere una bottiglia di liquore al posto della tradizionale targhetta ricordo mi ha fatto un po' inacidire. La maratona è stata solo la conclusione di ventiquattrore di fuoco tra cibo e movimento, tipico del week-end (beh, l'avevo annunciato venerdì, e così è stato). In particolare la cena a base di polenta di ieri è stata devastante, costringendomi a insopportabili spremute di limone notturne.
La mia condizione fisica attuale si adatta perfettamente alla sedia in cui sono seduto e in cui rimarrò per le prossime ore. Buona domenica a tutti.