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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   13/11/2001

Diario del capitano

Qualche giorno fa siamo stati in visita presso un'azienda all'avanguardia nello sviluppo del Flash. Non sto parlando del solito appassionato di Macromedia che fa belle animazioni variamente colorate, sto parlando di autentici sperimentatori avanti nel tempo che stanno lavorando a nuovi lettori di Flash stand-alone, indipendenti dal browser, e a versioni adatte ai pocketPC. Ora, io, in linea di massima, non sono un grosso amante di mezzi alternativi al personal computer, in quanto comunque strumenti limitati. Gli stessi computer portatili soffrono comunque di notevoli difetti per il compromesso della compattezza e della leggerezza. Eppure, mi rendo conto che presto, per l'esigenza della portabilità, esattamente come i telefoni cellulari, i computer dovranno entrare in tasca. In tal senso i pocketPC e i palmari offrono uno sguardo, una sbirciatina a questo futuro prossimo, che ci aspetta a non più di tre-quattro anni da oggi.
Anche Bill Gates dal Comdex di Las Vegas si è pronunciato recentemente sui limiti del PC tradizionale, sulle difficoltà di renderlo veramente un oggetto universale tra la gente a causa della sua comunque alta soglia di accessibilità nonostante i passi avanti fatti con i sistemi operativi più recenti (Windows XP su tutti). In effetti l'altro giorno, con quel pocketPC in mano in cui era stata caricata la versione sperimentale del lettore Flash stand alone, mentre mi guardavo il video di Sexy boy degli Air rielaborato in Flash, ho avuto la sensazione che questo primo approccio molto presto diventerà di più. D'accordo, il "computer tascabile" non è versatile per ogni cosa, è ancora poco più di un organizer e di un'agenda multifunzioni, ma diamo tempo al tempo. Considerando il tasso di diffusione attuale di palmari e pocketPC, è già miracoloso essere arrivati a poter navigare con un cellulare via porta infrarossi e consultare la posta elettronica dall'Autostrada.