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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   22/11/2001

Diario del capitano

Riprendo in parte il discorso di ieri, sul disinteresse del Governo sullo sviluppo di Internet in Italia e sull'attenzione posta più sulle regole che sugli incentivi. Il discorso riparte sullo spunto di Punto Informatico che ha pubblicato oggi la notizia della chiusura di una delle ultime flat esistenti in Italia, quella di Aruba, che segue di qualche giorno la scomparsa "silenziosa" di Libero@Sogno di Infostrada. A questo punto ben poche flat rimangono in piedi. A quanto pare la decisione di decapitare un modello di connettività Internet molto diffuso all'estero (quello cioè di non pagare le telefonate locali a tempo sostituendolo con una tariffa forfettaria mensile) è stata presa a suo tempo da Telecom, quando prima dell'estate scoppiò la polemica con Galactica, la prima società in assoluto a tentare di importare il modello flat in Italia. Mi ricordo uno stralcio del battibecco tra le due società e una dichiarazione abbastanza chiara di un portavoce di Telecom Italia: "A noi non interessa il modello di business delle flat. Gli operatori italiani dovrebbero utilizzare la tecnologia ADSL.". Da questa frase si sarebbe potuto desumere il futuro delle flat su linee analogiche e ISDN tradizionali. D'altra parte l'ex monopolista ha ancora in mano il 98% dei collegamenti alle case dei privati e delle aziende, e può decidere i canoni di interconnessione come meglio crede. Nel caso di Aruba, ad esempio, ha posto una tariffazione a minuto (per la flat) di 20lire, indipendentemente dagli altri costi strutturali e di connettività della società cliente. Il Governo in proposito non ha mai spinto verso un'abolizione dell'infame TUT (Tariffa Urbana a Tempo) introdotta quasi venti anni fa, nel 1982 precisamente, dall'allora monopolista Sip (diventata poi Telecom Italia). E' dunque evidente che è impossibile poter proporre un'offerta mensile per poche decine di milalire con il rischio (certezza) di perdere sistematicamente su ogni contratto. Stessa cosa vale per Infostrada, in quanto ancora agganciata al maledetto e famoso "ultimo miglio" di interconnessione.
Dunque cosa è successo? Che tutti si sono messi a proporre ADSL. ADSL di qua, ADSL di là. La profezia del portavoce di Telecom Italia si è avverata.

Viva l'ADSL.