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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   18/12/2001

Diario del capitano

Poniamo che nella vita privata sia affascinato dai "futuri alternativi" e poniamo anche che io abbia una discreta quantità di romanzi dedicati a futuri più o meno pessimistici, alla The Postman per capirci, oppure semplicemente utopistici come ne "L'uomo bicentenario". Un fascino particolare, specie nella prima metà degli anni '80, l'hanno avuto tutte le previsioni catastrofiche a carattere nucleare. Da quell'incubo, mai sparito del tutto (vedi il brivido atomico scatenatosi durante le prime fasi della guerra in Afghanistan), sono emersi tanti di quei romanzi e film da riempire una biblioteca intera. Mi vengono in mente poi tutti quei prodottini di serie B che adesso riescono a trovare spazio qualche volta in tv alle quattro di mattina. Tra tutti questi film più o meno riusciti ce n'è uno, a suo tempo catalogato sotto il titolo "Educativi" e fatto vedere addirittura alle scolaresche, dal nome ormai celebre "The Day After - Il giorno dopo" che narrava l'evoluzione, vista con gli occhi di un cittadino comune, di una crisi internazionale verso la guerra nucleare e relativi problemi di sopravvivenza successiva. Quel film, nel lontano 1983, impressionò i miei occhi di studente delle elementari portato al cinema per essere sensibilizzato sulle possibili conseguenze della guerra fredda, di cui i media parlavano contando le bombe atomiche accumulate come noccioline.
L'ultima volta che ho visto The Day After in una videoteca sarà stato un cinque-sei anni fa, dopodichè man mano che le VHS hanno cominciato a deteriorarsi, il film non è stato più riassortito. "Esaurito alla fonte" dicono le varie persone interpellate. Nel mio essere sempre propenso a credere che niente accade per caso, ritengo che la progressiva sparizione del film in questione faccia parte di un processo di trasformazione di "The Day After" da film educativo a film scomodo, di quelli che è meglio dimenticare.
Siccome io dimentico solo se voglio dimenticare e non se mi viene consigliato in modo subliminale, ho deciso di procurarmi una VHS originale del film da mettere da parte (in DVD ovviamente non esiste né esisterà temo), impossibile ormai da rintracciare in italiano, e dunque da prendere in inglese. A meno che non trovi qualche fondo di magazzino o cassetta usata.