Diario del capitano
Ieri, dopo una riunione praticamente durata l'intero pomeriggio, mi sono ritrovato alla scrivania poco prima delle venti. Giusto il tempo di dare un'occhiata alle novità (tipo Rayman 3) e poi decidere che era ora di andare a casetta. Dunque, spento il pc, messo tutto l'indispensabile dentro la borsa a spalla, indossata la giacca, ero pronto per varcare la soglia e andarmi a prendere la meritata serata di libertà. Poi il mio occhio è caduto su una pila di giochi per PlayStation2 arrivati freschi freschi in attesa di ripartire per altri lidi. E allora mi sono ricordato che tra questi ci sarebbe dovuto essere anche Maximo, uno di quei rari giochi per console che riescono a intrigarmi per qualche motivo. In questo periodo di magra di giochi per pc, Maximo potrebbe rappresentare la salvezza. Vi ricordate quel mito, da salagiochi prima e da emulazione poi, che fu Ghosts'n'Goblin? Riprendetene fondamentalmente l'idea (tombe, spade e scheletri), portatelo in una grafica 3D molto accattivante in terza persona, mettetevi un pad della PS2 in mano e sarete arrivati agevolmente al concept di Maximo. Potevo non appassionarmi ad una vecchia gloria risorta?
E infatti, nonostante tutto, ho ritagliato un'altra mezzora di tempo alla mia serata per godere delle meraviglie di questo gioco, che avevo invero già provato durante la festa Electronic Arts lo scorso settembre. E già allora avevo intuito che sarebbe stato il mio gioco.
Peccato, che come spesso capita per i titoli tradotti in italiano, anche Maximo ha subito uno stupro da qualche doppiatore uscito da un canile che, invece di interpretare il "pathos" del momento, fa un'ora-pro-nobis. Ma se abbassate il volume durante i filmati "chiacchierati", il resto è godibilissimo anche in Dolby Surround.