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Diario del capitano

DIARIO di La Redazione   —   29/03/2002

Diario del capitano

Ho ricevuto nella giornata di ieri diversi messaggi in privato che mi criticavano per l'uso improprio della parola "scroccare" dalla quale deriva direttamente l'allocuzione "scroccone". Mi preme specificare che il termine scroccone è riferito esclusivamente a chi lo fa pretendendo di farlo. L'etimologia di scroccone recita più o meno "approfittare della disponibilità di una delle parti per usufruire gratuitamente e ripetutamente di un servizio che a qualcun altro costa". Scroccare solitamente è un termine amichevole per comunicare ad un amico che non si ha voglia di pagare la cena, o un aperitivo. Scroccare un passaggio in macchina, scroccare una sigaretta. Queste sono le frasi più frequenti dove troverete il citato verbo. Sentirsi definire "scrocconi" solitamente fa sorridere e non crea malcontento.
Quindi ben si adatta alla pretesa, benevola o meno, di voler utilizzare le strutture messe a disposizione da taluni per giocare online insieme ad altra gente, consapevoli che agli organizzatori della struttura lo "scrocco" costa. In questo caso in effetti dato che fino a oggi lo "scrocco" è stato incentivato, e non combattuto, l'uso del termine potrebbe essere realmente improprio. Se proprio qualcuno ci vuole offrire qualcosa gratis per conquistare i nostri favori, perchè negargli cotanta gentilezza di accettare?
Quindi sì, in effetti, ho fatto male ad usare il verbo "scroccare". E' stato permesso e quindi chi ora tenta di correre ai ripari pianga sé stesso. E' giusto. Del resto chi ha usufruito per lungo tempo di privilegi inizialmente dati con il sottinteso di "provvisorietà" (ma con il tempo digeriti come "stabilmente disponibili") mal si adatta ad un'inversione netta di tendenza. Complice è anche la confidenza amichevole e il rapporto personale che molti imprenditori-organizzatori di server hanno instaurato con i rispettivi utenti-amici, ai quali viene male dire "la festa è finita". Allora, un po' come la banda musicale del Titanic, è meglio far finta di niente e continuare a suonare la fanfara fino all'ultimo minuto.