Diario del capitano
Un'assenza strategica quella mia di ieri da queste pagine, per un'improvvisata a Bologna al Futurshow, dove non andavo dal 2000, quando Multiplayer.it era stata ospite di Tiscali (quando ancora i portali web facevano stand nelle Fiere). Stamattina ho trovato un'email di Michele nella quale mi chiedeva foto dell'evento. Troppo tardi Michele. Benintenso, non che servissero a molto. Negli anni il rapporto tra fumo e arrosto, al Futurshow, sta pendendo sempre di più a favore del fumo. Complice anche il maltempo che ha imperversato da ora di pranzo in poi (accompagnandoci come la nuvoletta di Fantozzi lungo la strada del ritorno), i padiglioni erano praticamente vuoti. Non il vuoto cosmico, sia chiaro, ma nemmeno quella calca di cui ero stato testimone un paio d'anni fa. Nessuna novità particolare, pochi fasti - eccezion fatta per Microsoft/Xbox - e davvero poche novità. Ho trovato simpatica la mostra di vecchie console, che verrà trasferita prossimamente al Palazzo delle Esposizioni di Roma, mentre veramente deprimente l'area FuturDesign, che dovrebbe farci sognare la casa del futuro ma che alla fin fine fa sperare che niente cambi.
Tuttavia il Futurshow 3002 un pregio ce l'ha. E' molto vicina, come fiera, agli amanti occasionali della "tecnologia", quelli che comprano il computer a Natale. Vista sotto questa prospettiva diventa allora indispensabile per sensibilizzare una fascia ampissima di popolazione che non è aggiornata sull'ultima tecnologia, ma che un domani forse lo sarà. Ecco perchè nel padiglione "Sportworld" c'era spazio per il calcetto, il Milan, la Panini e NGI. Un bel minestrone che al visitatore medio fa un gran piacere. Ovviamente un addetto ai lavori rabbrividisce. Ma tant'è e va bene così.