Diario del Capitano
Si è parlato tanto e molto si parlerà anche in futuro di Unreal Tournament 2003: finalmente lo facciamo anche noi e, grazie ad un'ennesima prova di bravura del nostro Francesco "Zeirus" Sorrentino, cerchiamo di farlo nel migliore dei modi. Magari arriviamo dopo molti altri, ma mai come con questo titolo i giudizi affrettati rischiavano di dare dei falsi riscontri. Oggi analizzeremo nel dettaglio l'aspetto tecnico del gioco (quello che, tuttavia, presta il fianco a meno dubbi) e daremo un primo parziale, ma molto significativo, giudizio; nei prossimi due giorni analizzeremo più in dettaglio gameplay e modalità di gioco arrivando, finalmente, alle conclusioni finali.
Dopo i primi entusiastici pareri soprattutto dalla stampa specializzata, com'era facilmente prevedibile UT2003 ha deluso molti netGamers. Dico "facilmente prevedibile" perché, nonostante parli da assoluto - o quasi - profano di questo genere di videogiochi, quando un titolo risulta atteso dalla comunità videoludica con tanta trepidazione è quasi impossibile non lasciare l'amaro in bocca a più di qualche appassionato. Le aspettative che i vari programmatori, designer e PR creano con le loro affermazioni pre-uscita riguardo le loro amate creature seppure magari involontariamente generano ad uscita avvenuta, nel migliore dei casi, quella sindrome da "Aspettando Godot" ormai tanto cara a noi videogiocatori.
Comunque, è bene precisarlo, non è detto che un gioco deludente risulti pure un gioco mediocre. Ne è un lampante esempio il discusso Black&White che, pur lasciando per strada molte delle features che tutti si aspettavano, si è dimostrato comunque un buon, se non ottimo, titolo.
Secondo le parole dello stesso Marc Rein, UT2003 dovrebbe essere stato il primo titolo ad essere esplicitamente pensato per il tanto amato - da qualcuno di noi - eSport. Sarà riuscito nel suo intento? Molto probabilmente è ancora presto per dirlo, ma penso che molti di voi si siano già fatti qualche idea…