Salito alle luci della ribalta come “Halo-Killer”, Killzone si è man mano conquistato una sempre più consistente schiera di sostenitori, complice una strategia di marketing decisamente intelligente, che ha contribuito a creare un forte alone di mistero intorno al titolo. Qui all’E3 è stato presentato per la prima volta in forma giocabile, con grande attesa degli addetti ai lavori, curiosi di scoprire se le promesse fossero state tutte rispettate. Volete scoprirlo anche voi? Continuate a leggere.
In prima linea sul fronte
La storia che fa da sfondo alle vicende è ambientata in un non meglio specificato futuro, e vede due fazioni umane in lotta: i cattivoni, gli Helghast, ed i ISA, i buoni, di cui noi faremo ovviamente parte. L’universo non è più un mistero per l’uomo, eppure, nonostante l’enorme spazio a disposizione, la natura umana non cambia di una virgola, ed i guai incominciano quando le truppe Helghast attaccano la colonia ISA sul pianeta Vecta. Manco a dirlo spetta a noi, con la nostra squadra, riportare le cose alla normalità. Già, squadra, perché dovete sapere che in Killzone le nostre avventure saranno affidate ad un team di 4 elementi tra cui attingere, ognuno dei quali dotato di peculiari caratteristiche ed abilità, in modo da garantire per ciascuno di essi un diverso approccio al gioco. Rico è il classico rambo armato fino ai denti, Templar il soldato bilanciato, senza particolari attitudini, Luger l’assassina silente, perfetta per missioni stealth, mentre del quarto personaggio, Hakka, si sa solo che è una spia che ha tradito gli Helghast per unirsi alle nostre file.
La particolare conformazione delle mappe (che saranno 11 in tutto, ciascuna di essere divisa in altre 3 sezioni) costringe il giocatore a seguire un determinato percorso a seconda del personaggio scelto all’inizio, diversificando le situazioni di gioco e garantendo così un fattore rigiocabilità abbastanza elevato. L’arsenale a nostra dispostone annovera 26 armi in tutto, di cui 21 trasportabili direttamente dal giocatore, mentre le altre fisse; solo tre potranno essere contemporaneamente trasportate dal giocatore, ma è comunque consentita la possibilità di sostituirle con altre recuperate nei livelli in ogni momento della partita. Da quello che abbiamo avuto modo di vedere, per quanto la varietà dell’arsenale sia sufficiente per ogni gusto, è necessario ancora qualche piccola rifinitura nella taratura della potenza, spesso un po’ troppo leggera rispetto al tipo di arma utilizzato, con ovvie influenze negative sul realismo e sulla pazienza del giocatore.
Alla conquista di Vecta
Graficamente il titolo Guerrilla si è dimostrato decisamente solido, presentando livelli dall'ottimo dettaglio poligonale, farciti da texture varie e dettagliate; buone ci sono apparse anche le animazioni, così come i modelli di personaggi ed armi, per una prima impressione che non può che essere assolutamente positiva. Poco si è riusciti ad intuire riguardo al sonoro, a causa dell'elevato frastuono di fondo al momento della presentazione, tuttavia le specifiche parlano di supporto al Dolby Prologic II, a tutto vantaggio dell'immersione e dell' immedesimazione.
Buona ma non eccezionale l'Intelligenza Artificiale dei nemici, ancora non troppo reattivi negli scontri, seppur in grado di combinare efficacemente manovre di gruppo per accerchiare e mettere in difficoltà il giocatore.
Le modalità di gioco multiplayer si divideranno in online ed offline, nel primo caso offrendo sfide fino a 12 giocatori in contemporanea, mentre nel secondo limitandosi a 2 in split-screen. Per garantire la coerenza con le vicende narrate in single player, è necessario che si schieri almeno un giocatore tra i Helghast ed uno tra gli ISA, in modo da potersi sfidare in incontri deathmatch all'ultimo frag.