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Extreme Ghostbusters

I Ghostbusters che conoscevamo negli anni '80 adesso sono placidi vecchietti, ma allora chi difende New York dai fantasmi? Niente paura, ci sono i nuovi Acchiappafantasmi, e sono più giovani e più estremi!

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   29/01/2003
Extreme Ghostbusters
Extreme Ghostbusters

Beyond the Beyond, ovvero "oltre l'operazione commerciale"...

E' un parere che vorrebbe trattenersi sul personalissimo, ma nello sgraziato tentativo di provare ad avvicinare anche i più giovani ad un'etichetta "da svecchiare", sistematicamente si riesce solo a dissolvere il fascino originale di un qualsivoglia prodotto, tanto spersonalizzandolo goffamente davanti agli storici estimatori, quanto gettandolo in pasto all'anonimato di una nuova, potenziale, ma ben poco motivata platea...
Quest'ennesima rivisitazione in torbida chiave "next generation" non si svincola dal canonico trend del "vecchio-superstite-che-riparte-da- nuove-leve", che nel nostro caso si traduce nel Dottor Egon Spengler (Harold Ramis nel film), intento a ricomporre un team di giovani Ghostbusters-estremi per salvare ancora una volta New York da una nuova ondata ectoplasmica: ti amo, New York! Gli eliminatori del soprannaturale, gli specialisti del nuovo millennio saranno i suoi stessi studenti universitari: Eduardo, Kylie, Garret e Roland. Alla voce "immancabile" annotiamo: il vecchio Slimer, la storica segretaria Janine Melnitz (Annie Potts nell'originale pellicola), uno scontato disegno stilosamente occidentale, molto vicino ai vari "Batman Beyond" e "Superman Pim-pum-pam", lo schema fisso del rapimento (Eduardo e Kylie dovranno salvare Garret e Roland) ed un doveroso cattivone-rapitorone di turno, tale Conte Mercharior, mezzo uomo & mezzo demone, mezzo destro & mezzo sinistro... No, quelli erano Gigi e Andrea... Burp... Benedetti anni '80...

Extreme Ghostbusters
Extreme Ghostbusters

Who you gonna call? Ghostbusters? Naaah, Extreme Ghostbusters!

E finalmente arranchiamo fra qualche sbadiglio verso l'analisi nuda & cruda di questo Ghostbusters: Code Ecto-1, sviluppato dai Magic Pockets (che nonostante il nome non sono assorbenti) e co-prodotto da LSP & Wanadoo. Ah, dimenticavo... Chi di voi non ha mai giocato a Ghostbusters (Activision) su GBM64, alzi la mano. Tu, là in fondo: esci immediatamente dall'aula! Cosa c'entrano Commodore e Activision? Beh, diciamo che per certi versi (ma non ditelo troppo in giro) il prodotto in esame ricalca le orme dell'illustre pioniere, bipartendosi in sessioni automobilistiche a bordo della Ecto-1, proposte in rigorosa visuale dall'alto (alla GTA 1&2 tanto per intenderci), e sessioni action, un po' shooting (bang-bang), un po' platform (salt-salt)...
La Modalità Corsa ci vedrà impegnati a dover raggiungere il luogo da disinfestare entro un tempo limite prestabilito: il cronometro, posto in alto a sinistra dello screen, scorrerà inesorabile mentre ci faremo largo nel traffico cittadino, recuperando qua e là alcuni items a forma di orologio nonché capaci di aumentare (ma dai...), seppur in modo non troppo esponenziale, le possibilità di buona riuscita della nostra prova. Queste sessioni sono rese sostanzialmente ostiche solo da un sistema di controllo non troppo preciso (la Ecto-1 tende a raddrizzarsi automaticamente), ma grazie alla loro brevità non impiegherete molto a memorizzare la locazione dei vari items prolunga- tempo e giungere a destinazione con congrui anticipi sulla tabella di marcia. Giunti a destinazione, si passa alla Modalità Piattaforma che ci vedrà impegnati a cercare, in ogni stage (15 missioni in tutto), il pezzo di un puzzle demoniaco: traguardo che non taglieremo dovendo risolvere enigmi o piccoli rompicapo, ma semplicemente facendoci largo a scariche di protoni, fraggando fantasmini & fantasmoni e saltellando allegramente sulle poche (pochissime a dire il vero) piattaforme che incroceremo lungo il tragitto. Col tasto dorsale sinistro switcheremo in real-time Eduardo, più lento & cattivo, e Kylie, più agile ma dotata di un armamentario dannatamente meno convincente, mentre col tasto R è possibile attivare una sorta di smart bomb capace di sbrogliarci dalle situazioni più convulse. Nient'altro da aggiungere alla voce gameplay, se non sottolineare, con un certo disappunto, l'incomprensibile decisione di rendere entrambi i characters impossibilitati a sparare (il fuoco lo si può inclinare da un asse orizzontale ad uno verticale) e camminare contemporaneamente, cosa che avrebbe reso il tutto quantomeno più "scorrevole": insomma, o spari o cammini. Viva la libertà!

Extreme Ghostbusters
Extreme Ghostbusters

Who you gonna call? Extreme Ghostbusters? Naaah, Luigi!

Analizzando il comparto tecnico non abbiamo troppo di che lamentarci... Sprite grossi, ben definiti, mai avari di frames d'animazione, trasparenze che si sprecano letteralmente ed un bello strato di parallasse sempre alle spalle del nostro character non sono davvero malaccio come bottino, ma altrettanto certo è che l'handheld Nintendo si sia già misurato in prove anche più convincenti. Con l'aggiunta di un engine esibito durante le sessioni di guida, capace di scivolar via senza incertezze, possiamo comunque dire che il comparto grafico faccia globalmente la sua porca figura... Lo stesso non può dirsi appieno di un fronte sonoro mai particolarmente ispirato o tecnicamente sofisticato, benché non sia in grado di dirvi nemmeno se le varie tracce siano prese paro paro dalla parallela serie televisiva: chiedo venia... Comunque tirando una riga, possiamo pacificamente dirci di fronte ad quadro tecnico che nella sua interezza né infastidisce, né esalta. Tutto nella media? Tutto nella media! Per la cronaca il prodotto è interamente localizzato in italiano e si procede annotandosi le varie password su un bel foglietto...

Commento

Una longevità non certo granitica ed un livello di difficoltà tarato decisamente verso il basso ci spingono a concludere, se ancora qualcuno non l'avesse capito, che il titolo è pensato esclusivamente per un pubblico giovanissimo. La licenza stessa dalla quale il gioco è estrapolato è pensata originariamente per un'utenza quantomeno innocente e spensierata, l'unico gruppo sociale, ovviamente, al quale consiglio (seppur con più di una riserva) l'acquisto del prodotto: astenersi il resto dell'umanità, amen...

Pro
+ Comparto grafico di prim’ordine
+ Licenza tutto sommato attraente

Contro
- Sonoro anonimo
- Gameplay scialbo
- Alcune scelte incomprensibili

Ghostsmashers, ovvero "forse non tutti sanno che"...

La stesura dell'originale "Ghostsmashers" ripercorre un copione redatto su 40 pagine, nonché a quattro mani, dallo storico duo dei Blues Brothers! Di John Belushi, sfortunatamente, resterà solo la trasfigurazione caricaturale nel mucoso Slimer, in seno ad un'esplicita celebrazione del Bluto di Animal House intenzionalmente ridisegnata dall'amico Dan Aykroyd; proprio lui, e solo in seguito alla sua tragica scomparsa Richard Pryor, avrebbe dovuto incarnare il dottor Peter Venkman, onorato infine dal favoloso Bill Murray, mentre, pensate, per la parte di Winston Zeddemore il primo nome a balzar fuori fu nientemeno che quello di Eddie Murphy. Dopo una lunghissima gestazione portata a termine nel megapodere di Martha, proprietà della stessa famiglia Aykroyd, dopo aver perfezionato un solido ed affiatato cast e dopo aver dovuto addirittura allontanare, a suon di monete fruscianti, un predicatore megalomane che, armato di microfono, ogni giorno intralciava le riprese davanti alla New York Public Library maledicendo l'intero cast, il 7 Luglio del 1984 Ghostbusters debutta finalmente sull'intero suolo a stelle e strisce, ed è subito cult.
Ma come per molte rose germogliate negli anni '80, sfiorite negli anni '90 e definitivamente essiccatesi nel deserto del nuovo millennio, l'originale Ghostbusters fu doppiato da un sequel decisamente sottotono e salutato da una serie-cartoon ancor più sottotono (The Real Ghostbusters, apparso all'epoca sui circuiti Mediaset), nonché sfociante, ahinoi, nella sciagurata aridità del "nostro" Extreme Ghostbusters dal quale questo adattamento per GBA prende le mosse...