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F-Zero GX

Si torna a correre, più veloci della luce, con un titolo che già si preannuncia come un futuro must buy per tutti gli utenti GameCube.

ANTEPRIMA di La Redazione   —   16/05/2003
F-Zero GX
F-Zero GX

Il sistema di controllo è molto simile a quello adottato su Nintendo 64 e riprende da vicino il layout storico dei tasti della serie. Si accelera con A, si frena con B, con L e R si inclina la navetta e con Y si usa il turbo boost (fantastico l’effetto). Rispetto alla versione per N64 è stato semplificato il sistema di attacco: basta usare i grilletti per dare una sportellata a destra o sinistra o premerli contemporaneamente e spingere lo stick in una direzione per eseguire lo spin attack. La risposta ai comandi è fulminea e molto precisa, semplicemente perfetta, anche se rispetto al prequel è bene notare che, utilizzando i tasti L e R per inclinare la navetta, si otterrá questa volta una reazione molto più brusca. All’inizio è un po’ difficile da controllare, ma ci si rende presto conto di come sia perfetta per affrontare al meglio le numerose curve a gomito di alcuni stage.
Come nel prequel sono ben trenta gli avversari con cui ci troveremo a competere contemporaneamente, e chiunque abbia giocato all’edizione per N64 del gioco sa quanto sia grande la soddisfazione di sparare un turbo boost e trovarsi proiettati a velocitá folle in mezzo a un nugolo di altri concorrenti, facendo rasette pazzesche agli avversari. Sullo showfloor è anche presente una versione del titolo giocabile in multiplayer: inutile sottolineare come il divertimento aumenti esponenzialmente, anche se è doveroso segnalare un forte calo del livello di dettaglio grafico. Giocando in due la grafica non ne risente quasi per nulla, ma con tre o quattro giocatori in split screen il discorso cambia: praticamente del fondale non resta nulla, solo la pista e le nostre navette. Un po’ poco, ma è un sacrificio necessario per poter mantenere l’altissimo frame rate. Il gioco, come da tradizione, non è facile, e richiede ottima prontezza di riflessi e gran sensibilitá di guida. Ma il divertimento è assicurato: F-Zero GX mantiene intatto il DNA della saga. E questa, forse, è la cosa più importante. Un applauso a Sega e un applauso a Nintendo per l’ottimo lavoro svolto.

F-Zero GX
F-Zero GX

Velocitè smodata, un concentrato di adrenalina pura. Queste le prime parole che vengono in mente dopo aver provato a lungo il nuovo F- Zero, presto disponibile in sala giochi e su GameCube. Tagliamo la testa al toro: la versione casalinga del gioco, chiamata GX, non ha nulla da invidiare a quella da sala giochi in quanto a impatto visivo. Sullo showfloor sono presenti entrambe le versioni ed è davvero difficile notare differenze apprezzabili. E, come giè si intuiva dai filmati sinora rilasciati, il gioco spacca veramente: d’altronde non c’erano dubbi, l’esperienza di Sega nel campo dei giochi di guida arcade è impareggiabile e, unita a un franchise del calibro di F-Zero il risultato non poteva che essere devastante. E così è stato.
Per la nostra prova non possiamo che scegliere il mitico Captain Falcon e la sua Blue Falcon, ma sono cinque i veicoli selezionabili nella demo presentata: oltre al Blue Falcon, Golden Fox, Fire Stingray, White Cat e Red Gazelle. Ognuna possiede tre diversi parametri, tenuta di strada, resistenza e potenza del motore, e prima di ogni gara è possibile scegliere, spostando un apposito slide, se avere un’accelerazione più bruciante o una maggior velocitá di punta. Un altro elemento classico della serie. Tre sono le piste che è possibile affrontare: Mute City (un classico, immancabile), Lightning, e Metropolis. Le piste sono a dir poco favolose, l’impatto visivo è devastante e il track design è ottimo: curve a gomito, saliscendi mozzafiato, strettoie improvvise, turbo in posizione tattica e avvitamenti torcibudella. Il nuovo F-Zero è un ottovolante impazzito, e un vero trip visivo. Più veloce di qualsiasi cosa abbiate mai visto, con un frame rate inchiodato ai 60FPS nonostante l’altissimo numero di dettagli. Da segnalare la possibilitá di giocare utilizzando la visuale in prima persona: il senso di velocitá aumenta ulteriormente, e il gioco rimane sorprendentemente giocabile e godibile.