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Freedom Fighters

Abbandonate momentaneamente le avventure del calvo serial killer di Hitman, IO Interactive si mette alla prova in una branca non propriamente convenzionale degli shooter in terza persona con questo Freedom Fighters. E la guerriglia si sposta sul suolo americano...

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   25/11/2003
Freedom Fighters
Freedom Fighters

Sons of Liberty

Strutturalmente, Freedom Fighters si presenta come uno shooter di squadra in terza persona con elementi tattici, lontano però dalle parvenze realistiche di titoli quali Rainbow Six 3, Ghost Recon o Conflict: Desert Storm II. E non soltanto per l’ambientazione immaginaria, ma soprattutto a causa della sua natura più prettamente action: una sorta di Brute Force, dunque, ma fortunatamente dotato di un game design degno di questo nome. Il giocatore veste i panni di tale Christopher Stone, passato nell’arco di pochi minuti dallo status di innocuo idraulico a quello di possibile salvatore della patria. Inizialmente incaricato di salvare un importante membro della resistenza tenuto prigioniero dai sovietici, l’utente ha modo di impratichirsi coi semplici ma estremamente efficaci comandi di gioco: il protagonista su schermo è in grado di correre, accucciarsi e saltare nonché ovviamente sparare sia grazie ad un comodo sistema di puntamento automatico (anche se un mirino avrebbe fatto comunque piacere) sia attraverso una visuale da sopra le spalle che conferisce maggiore precisione a scapito della mobilità. I rimanenti tre tasti sono dedicati alla gestione degli elementi della propria squadra, che può raggiungere un massimo di dodici unità. Non subito, però. Con un convincente per quanto lineare sistema di crescita, il giocatore è in grado di guadagnare dei punti carisma a seguito di azioni particolarmente eroiche o significative ai fini della missione ( come ad esempio curare un ferito, distruggere di un ponte, e così via): il riempimento dell’apposito indicatore permette di avanzare di un livello, consentendo l’aggiunta di uno slot al numero di soldati reclutabili. Questi, una volta assoldati, seguono fedelmente l’utente fornendogli il supporto necessario: è comunque possibile impartire loro tre diversi ordini, al fine di farli operare al meglio. Basta indicare un punto sullo scenario e azionare il tasto relativo (una pressione breve fa muovere una sola unità, mentre una più decisa coinvolge l’intero party) per chiedere ai propri uomini di difendere una posizione, attaccare il nemico o semplicemente di raggrupparsi. Come si suol dire, semplice ed efficace: forti di un IA decisamente sofisticata, i soldati procedono in formazione, cercando rifugio in caso di forti sparatorie e attaccando il nemico con ordine e precisione. Peccato non poter dire lo stesso delle truppe sovietiche, spesso e volentieri vittime fin troppo arrendevoli agli attacchi dell’utente e della propria squadra.

Freedom Fighters
Freedom Fighters

Uomini contro

La bontà dell’engine grafico sviluppato da IO Interactive riceve un’ulteriore conferma dalla modalità multiplayer di Freedom Fighters, nella quale un massimo di quattro giocatori via doppio split screen possono massacrarsi allegramente all’interno di appositi scenari. Anche in questo caso, ad ogni utente viene concesso di farsi accompagnare da un massimo di dodici uomini gestiti dalla CPU, con le logiche conseguenze che ne derivano: ovvero, la bellezza di 52 personaggi su schermo che si riempiono di piombo a vicenda. Certo, il risultato finale può apparire piuttosto confusionario, ma la stabilità del frame rate anche in occasione di scontri frontali tra tutte e quattro le squadre è davvero notevole.

Luci e (poche) ombre

Il sistema di progressione nel gioco è piuttosto interessante: nella fase di briefing è possibile selezionare uno tra i diversi scenari disponibili, ognuno relativo ad una determinata ambientazione e legato a particolari obbiettivi. L’elemento peculiare sta nel fatto che le azioni compiute in una missione possono influenzare notevolmente quelle successive. Esempio: uno stage richiede di far saltare in aria un eliporto, cosa che, se portata a termine con successo, allevia il giocatore dagli attacchi degli elicotteri sovietici nei livelli immediatamente successivi. Come nell’implementazione dell’IA ai personaggi, tuttavia, anche qui il risultato finale è convincente solo fino a un certo punto: nonostante sia possibile affrontare gli scenari nell’ordine preferito, è evidente una certa linearità di fondo che si manifesta nel fatto che certi obbiettivi devono necessariamente essere soddisfatti in uno stage, pena la concreta impossibilità di avanzare in quello successivo. Niente da dire invece sull’arsenale fornito al giocatore, davvero completo: è possibile portare sul campo un arma leggera (pistole) ed una pesante (fucile a pompa, mitragliatrici, sniper rifles), nonché una serie di oggetti quali molotov, granate, medikit e pacchetti di C4. Graficamente parlando, il prodotto IO Interactive fa uso di un motore grafico assolutamente brillante, in grado di gestire scenari complessi e suggestivi e un gran numero di personaggi su schermo con una fluidità davvero notevole. Fanno storcere il naso invece la qualità di alcune animazione e l’assurda assenza di ombre gettate dai soldati, protagonista compreso. Promossa invece a pieni voti la colonna sonora, epica, evocativa e con quel tocco nazionalistico che non fa mai male.

Freedom Fighters
Freedom Fighters

Commento

Freedom Fighters è un action game decisamente solido, capace di unire sapientemente elementi tipicamente shooter con una convincente componente strategica, di semplice assimilazione ma di grande efficacia, grazie anche all’ottima AI dei membri del proprio party. Divertente e difficile quanto basta, il titolo IO Interactive viene purtroppo penalizzato da elementi quali una palese linearità di fondo, una longevità non eccezionale e in generale da una certa quale mancanza di cura per certi aspetti secondari, figlia probabilmente della natura multipiattaforma del prodotto. In definitiva, comunque, Freedom Fighter rimane un gioco assolutamente valido, indicato a tutti gli amanti del genere.

    Pro:
  • Gameplay solido
  • Storyline e scenari accattivanti
  • Ottimo accompagnamento musicale
    Contro:
  • IA dei nemici non sempre all’altezza
  • Longevità non elevatissima
  • Diverse piccole lacune in ambito tecnico

Capita, a volte, che gli scenari più fantasiosi e stimolanti possano scaturire non dall’immaginazione di un lontano futuro o di chissà quali civiltà aliene, bensì dall’alterazione di importanti fatti storici e la relativa concezione delle conseguenze che queste variazioni avrebbero comportato. E’ proprio questo il caso di Freedom Fighters: nella visione alternativa del presente proposta dal titolo IO Interactive, la Russia è divenuta la massima potenza del globo a seguito della Seconda Guerra Mondiale, conclusa proprio dall’Armata Rossa con lo sganciamento di una bomba A sul suolo berlinese. Forte di questa leadership, l’URSS comincia ad avvicinare a sé un numero sempre maggiore di territori, fino a coprire la stragrande maggioranza del suolo terrestre. E quando mancano solo gli USA all’appello, i sovietici decidono senza pensarci due volte di attaccare gli stoici yankees: ed è qui che entra in gioco l’utente, nei panni di un idraulico che si ritrova a dover guidare la resistenza contro gli occupanti russi...