Parlando del gioco vero e proprio,Portable Ops continua a stupire anzitutto per il proprio aspetto grafico: la cosmesi è davvero ottima, con modelli poligonali ben definiti ed animati che si muovono all’interno di uno scenario decisamente ampio e complesso. La visuale è in terza persona con possibilità di switch in una soggettiva con tanto di zoom col mirino dell’arma impugnata al momento. Insomma, la tradizione che vuole i titoli di Metal Gear Solid come primatisti in campo visivo sembra continuare con successo grazie a questo capitolo per PSP. Spostandoci in ambito ludico, la demo di Portable Ops che abbiamo avuto modo di provare era relativa alla parte multiplayer che affiancherà l’ancora semi-sconosciuto story mode nel prodotto finale. Abbiamo quindi sfidato Okamura-san e la traduttrice in un frenetico deathmatch nei panni del protagonista, Big Boss. Lo scenario era una mappa outdoor, di forma sostanzialmente quadrata con uno spazio esterno, una trincea ed un edificio al centro. Anzitutto, il sistema di controllo: il protagonista si muove con lo stick analogico, e i due dorsali sono delegati al lock-on (novità assoluta nel franchise) e al fuoco con l’arma. Con i restanti tasti si effettuano le classiche mosse come accucciarsi, schivare, ricaricare l’arma e richiamare l’inventario: questo offre le armi disponibili, nel nostro caso una pistola, un fucile mitragliatore, un fucile a pompa e delle granate. Non è tutto: Portable Ops presenta nell’angolo alto dello schermo un radar che segnala il rumore prodotto dall’utente e dai propri avversari, permettendo di individuarne la direzione: ad ogni modo, strisciando o camminando è possibile avanzare in totale silenzio, mettendo in gioco le dinamiche stealth caratteristiche della serie. E in effetti Portable Ops nella sua parte multiplayer consente di avanzare sia ad armi spiegate sia con passo felpato, permettendo una fruizione diversa a seconda delle attitudini dell’utente. La nostra sessione di gioco con Portable Ops ci ha lasciato con un’impressione fortemente positiva: graficamente ottimo e con un sistema di controllo adatto allo scopo, il titolo Konami sembra funzionare alla perfezione su PSP. Ora non resta che attendere nuove informazioni circa la modalità single player per poter avere una visione chiara del prodotto nella sua interezza.
Intervista col producer Noriaki Okamura
Multiplayer.it: Anzitutto, come si colloca Metal Gear Solid Portable Ops all’interno della saga?
Noriaki Okamura: Portable Ops ha luogo sei anni dopo i fatti narrati in Metal Gear Solid 3. Il protagonista è dunque nuovamente Big Boss, ma in un contesto del tutto differente: purtroppo non posso ancora svelare i dettagli della storia, ma aspettatevi qualcosa di molto intrigante. Oltretutto gli eventi di Portable Ops avvengono anche 20 anni prima dell’originale Metal Gear per MSX, quindi ci sarà senz’altro qualche punto di contatto.
Multiplayer.it: Ci parli della modalità multiplayer che abbiamo appena avuto modo di giocare.
Noriaki Okamura: Portable Ops ha una forte componente multiplayer: sarà possibile giocare sia via internet sia tramite collegamento locale con i propri amici. Per ora posso parlare solo della modalità deathmatch che abbiamo appena provato: è molto dinamica, ma presenta anche molti elementi stealth che hanno reso famosa la serie di Metal Gear. E’ davvero molto divertente.
Multiplayer.it: Per quanto riguarda la modalità in single player? Ci sarà uno story mode vero e proprio?
Noriaki Okamura: Le informazioni su questo aspetto sono ancora riservate, ma posso dire che la modalità single player sarà totalmente diversa dal multiplayer che abbiamo appena giocato. Ci sarà una storia complessa ed appassionante, nella migliore tradizione di Metal Gear Solid; inoltre, il gioco sarà suddiviso in stage della durata massima di un’ora, per consentire una fruizione più consona al formato portatile. Infine, diversi livelli del single player saranno utilizzabili come mappe del multiplayer.
Multiplayer.it: Come è stato lo sviluppo del gioco su PSP?
Noriaki Okamura: Tecnicamente la console non si discute, ha un ottimo hardware e non abbiamo avuto alcun problema di programmazione. Questo anche perché io ed il mio team siamo stati responsabili dei due episodi di Metal Gear Solid Acid, quindi avevamo il necessario bagaglio di esperienza. Certo, in confronto con PS2 la PSP ha meno tasti quindi abbiamo dovuto lavorare molto sul sistema di controllo.
Multiplayer.it: A questo proposito, è stato molto problematico ottenere un sistema di controllo soddisfacente?
Noriaki Okamura: Direi di no. Nonostante i due tasti in meno e la presenza di un solo stick analogico si possono trovare delle soluzioni decisamente soddisfacenti: credo di poter dire che noi ci siamo riusciti piuttosto bene, il gioco si controlla facilmente e il nuovo sistema di lock-on aiuta molto nella gestione della mira.
Multiplayer.it: Qual’è stato il ruolo di Hideo Kojima in questo progetto? Ha scritto lui stesso la storia del gioco?
Noriaki Okamura: Kojima-san è stato effettivamente quello che ha elaborato il concept di Portable Ops e l’ha proposto alla dirigenza Konami: in seguito ha collaborato attivamente durante la fase di produzione, fornendo preziosi suggerimenti e commentando regolarmente il lavoro svolto. E’ dunque parte integrante del team, ma per quanto riguarda la storia ha delegato il lavoro ad uno sceneggiatore, ovviamente sotto la sua supervisione.
Multiplayer.it: Le sequenze di intermezzo sono in stile fumetto come in Metal Gear Solid: Digital Comic, è un richiamo a quel titolo in particolare?
Noriaki Okamura: Non necessariamente. Metal Gear Solid: Digital Comic è un prodotto a sé stante, totalmente diverso da Portable Ops. Diciamo che la soluzione del fumetto ci è apparsa come più consona e maggiormente in linea con lo stile PSP. Inoltre è anche un modo per differenziare ulteriormente il prodotto rispetto alle versioni per home console che fanno uso di cutscenes.
Apparso quasi a sorpresa nel corso dell’E3, Metal Gear Solid Portable Ops era presente in una veste più “ufficiale” alla Games Convention, non direttamente sullo showfloor ma all’interno dello stand privato Konami. Abbiamo dunque avuto occasione di rimettere mano al titolo in una sessione di gioco in multiplayer locale contro nientemeno che Noriaki Okamura (producer del gioco) e la sua traduttrice. Nel corso della seduta Okamura ci ha illustrato diversi aspetti del prodotto, oltre a concederci in seguito un’intervista che potete leggere nella pagina successiva.