L’alta libertà d’azione lasciata al giocatore e l’impostazione semilibera se pur lineare della campagna permettono al protagonista di usare le sue abilità in molti modi alternativi, a seconda delle esigenze del momento: ad esempio prima di impegnarsi in una battaglia campale, è possibile muoversi da soli, in avanscoperta, per esplorare il territorio e addirittura infiltrarsi nell’accampamento nemico, magari per assassinare di nascosto maghi e sacerdoti nemici, il che ridurrà notevolmente il respawn delle truppe avversarie durante lo scontro.
Durante quest’ultimo, invece di falciare decine se non centinaia di membri della truppaglia sacrificabile, sarà possibile allontanarsi dal vivo dello scontro per inseguire specifici obiettivi facoltativi: ad esempio consentire l’accesso del nostro drago al campo di battaglia (nel corso del gioco si potrà guadagnare il controllo di diverse creature di questo tipo, da selezionare prima di ogni missione) o cercare il comandante nemico, in modo da poterlo affrontare faccia a faccia intanto che i nostri compagni tengono a bada gli avversari. Fra preparazione e scelte contingenti, l’obiettivo di questo gameplay “ibrido” è di dare al giocatore la sensazione di avere effettivamente in controllo del campo di battaglia, in quanto l’andamento della battaglia dipende sensibilmente dalle nostre azioni.
Considerando anche l’ottimo aspetto tecnico – Viking ci è stato mostrato in versione pre-alpha, che pure sfoggiava un ricco comparto grafico, con paesaggi enormi e molto dettagliati e ricchissime animazioni, Viking sembra essere un titolo molto promettente, tanto su 360 che su PS3.
Sorta di seguito non ufficiale di Spartan: Total War, Viking è un action in terza persona che ci pone al comando di un esercito, in qualità del suo comandante, seguendo la formula di Dinasty Warrior.
A differenza di quest’ultimo e dei titoli simili come Ninety-Nine Nights, Viking prevede una dose molto inferiore di pestaggio semi caotico di pulsanti, ma un sistema di controllo preciso ed un gameplay orientato ad una serie di obiettivi molto specifici, mirati a darci l’impressione di essere realmente un comandante eroico con centinaia di vite sulle spalle, piuttosto che un supereroe praticamente solitario.
A dispetto della tradizionale fedeltà storica dei giochi della serie Total War, questa volta Creative Assembly si è data ad un fantasy ricco di magia e draghi, anche se con’ambientazione violenta e truce degna del Conan di Howard. Il protagonista, Skarin, è infatti un nerboruto incrocio fra Highlander e il famoso barbaro di Cimmeria, che si distingue per la brutalità del suo modo di combattere. Combo concatenabili, molto in stile God of War, si affiancano a speciali prese e mosse finali che rappresentano un possibile avanzamento nel semplice sistema di sviluppo del personaggio. Caratteristica peculiare e forse inusuale per il genere è il quantitativo di gore, smembramenti e sangue, il tutto decisamente abbondante.