Pensato per 500 persone contemporanee, il Guerriero Incorruttibile ha attirato il giorno di inaugurazione 100000 cinesi vogliosi di menare le mani a qualche funzionario politico corrotto, come in una sorta di rivincita (virtuale) su una vita (vera) di soprusi. Come ogni gioco che si rispetti il Guerriero Incorruttibile è organizzato in livelli, con il boss di fine livello, fino al "mostro" finale che una volta battuto spalanca i cancelli di Shangri-La e della beatitudine eterna. Il bello è che prima di accedere al livello successivo il giocatore deve entrare in una "Scuola Anticorruzione" per essere adeguatamente educato sul pericolo della corruzione.
...il Guerriero Incorruttibile accresce il suo potere e la sua esperienza non solo torturando e uccidendo i boss, ma anche le loro famiglie, figli inclusi...
Lungo il percorso il Guerriero Incorruttibile accresce il suo potere e la sua esperienza non solo torturando e uccidendo i boss, ma anche le loro famiglie, figli inclusi: se punizione deve essere che sia esemplare. Purtroppo non potrete provare questa trucida esperienza: il server è stato abbattuto dalla moltitudine di giocatori. Andando all'indirizzo qing.cnlzyx.cn appare una scritta in cinese che dice "server in aggiornamento".
Il mercato cinese dei videogiochi è tutto da esplorare e, come per tutto il resto, un futuro terreno di scontro dei publisher. A oggi, secondo la società di consulenza CCID di Pechino, ci sono 17,8 milioni di giocatori online cinesi che stanno già pagando per giocare. Il 20% di loro hanno meno di 20 anni e il 10% meno di 16. Entro il 2008 ci si aspetta che il mercato dei videogiochi cinesi valga 1,3 miliardi di dollari, che espresso in euro, sarebbe già quasi il doppio del mercato italiano odierno. Ovviamente.
Dopo l'iraniano Special Operation '85, un altro gioco politicamente sponsorizzato e scorretto ha fatto la comparsa nell'universo videoludico cinese. Il gioco si chiama Guerriero Incorruttibile e lo scopo è semplice: torturare e uccidere i corrotti e i sovversivi all'epoca della Cina imperiale. La benedizione per questo connubio internet-videogioco ha seguito la corrente come i salmoni su su fino al Comitato per la disciplina e della Lega per la gioventù del Partito comunista. Ed è strana questa benedizione che per la prima volta elogia un periodo, quello feudale, che dal secondo dopoguerra in poi era stato oscurato, quasi negato, dai seguaci di Mao Tse-Tung.
In ogni caso il videogioco segue principi educativi di stato e il messaggio che passa è: punisci i politici corrotti e le loro cattive abitudini. Lo fa attraverso la metafora storica, mettendo il giocatore nei panni dell'eroe anticorruzione che deve far fuori uno dopo l'altro antichi potenti delle varie dinastie: Zhuo Han, il traditore dell'imperatore Xian, Huang Hao, l'eunuco corrotto della dinastia Shu, Wei Zhongxian, altro terribile burocrate dell'epoca Ming costretto al suicidio. Del resto una dichiarazione vale più di mille parole. Un dirigente del partito comunista, Qiu Yi, responsabile politico del progetto, intervistato sul quotidiano filogovernativo China Daily che titolava "La guerra alla corruzione parte dal cyberspazio" ha ammesso: "Noi vogliamo che i giocatori si divertano ma che abbiano anche da imparare la lezione di storia sulla fine che tocca ai ladri".