Alla ricerca del Cuore del Drago
Negli ultimi giorni ho avuto l’occasione di provare una versione piuttosto primitiva di Indiana Jones e la tomba dell’imperatore e, nonostante si presentasse non ancora affinata in molti aspetti, ho potuto verificarne le potenzialità. La storia alla base del gioco è certamente interessante, pur non essendo tanto distante dalle trame di altre produzioni della serie e ancora una volta il nostro eroe dovrà impossessarsi di un misterioso artefatto, il Cuore del Drago, sottraendolo al regime Nazista, sempre attivo nella ricerca di nuovi strumenti di potere.
Lasciando l’enunciazione di ulteriori dettagli all’anteprima già pubblicata, vi anticipo che l’esperienza di gioco promette di rivelarsi quanto mai votata all’azione. Limitate le sezioni di risoluzione degli enigmi, il gioco ha in tutto e per tutto la struttura di un action game. La visuale in terza persona, posta sempre alle spalle di Indy, facilita non solo l’avanzamento del personaggio ma, soprattutto l’interazione con gli oggetti e con altri personaggi. Buona parte della sostanza del gameplay, è rivolta sì alla scoperta di nuove ambientazioni, ma soprattutto all’ingaggio di furiosi combattimenti contro i nazisti o contro chiunque ci si pari dinanzi. A mani nude, oppure con armi di sempre maggior calibro, saremo costretti ad affrontare singoli individui oppure veri e propri gruppi di nemici pronti a sbarazzarsi di noi ad ogni costo.
Inizialmente, Indiana Jones dispone dell’immancabile frusta e di una pistola, e se di quest’ultima non è difficile intuirne l’utilità, risulta ancora più sorprendente l’utilizzo della frusta in una infinità di situazioni differenti. Da efficace accessorio per aggrapparsi ad appendici difficilmente raggiungibili, la frusta sa anche trasformarsi in arma letale in grado di colpire anche a distanze ragguardevoli. Allo stesso moto, il macete risulta indispensabile per farsi largo nella vegetazione, ma diventa anche strumento offensivo di grande impatto sui malcapitati nazisti.
Una frusta per tutte le occasioni
Il sistema di controllo appare quanto mai semplificato, tanto che in presenza di piccole pareti o scaloni di grosse dimensioni, Indy scavalca automaticamente l’ostacolo anticipando ogni nostro intervento sul controller. Oltre a correre e saltare, è possibile accedere all’archivio degli oggetti, selezionandone uno in particolare da utilizzare in una specifica situazione. Immancabile anche il tasto che ci permette, in perfetto Metal Gear Style, di procedere a fil di muro con la schiena rivolta verso la parete. Tale opzione si rivela molto utile nel caso in cui si voglia sorprendere i nemici, oppure quando la strada percorribile si fa tanto stretta da non permettere un agevole passaggio.
L’unico problema riscontrato in sede di prova, riguarda la macchinosità dei combattimenti, evidente allorché la lotta coinvolge più personaggi. E’ comunque viva la speranza che suddetto difetto venga eliminato nella versione finale.
Passando alla realizzazione tecnica è interessante notare come sia lampante la natura multipiattaforma del gioco. Ciononostante, Indiana Jones e la tomba dell’imperatore gode comunque di una grafica di buona fattura, seppure priva di quegli effetti speciali che la nostra console ha dimostrato di poter produrre con sorprendente facilità. Texture non sempre molto definite ricoprono strutture architettoniche molto evocative che donano al gioco un design indubbiamente molto piacevole. Le animazioni del personaggio principale sono ben realizzate e riproducono con efficacia le azioni che hanno reso celebre le avventure di Indy. Anche il sonoro, seppure incompleto, lascia comunque intuire che quanto potremo ascoltare nel prodotto finale sarà qualitativamente in linea con le produzioni LucasArts.
Indiana Jones e la tomba dell’imperatore sembra avere tutte le carte in regola per riportare al successo il franchise: trama avvincente, giocabilità immediata, spettacolari fasi di combattimento e una realizzazione tecnica di discreta fattura. Rispetto alla versione testata, sono ancora attesi numerosi miglioramenti che, senza troppa fatica, consentiranno al gioco di divenire una delle più piacevoli sorprese per tutti coloro che da anni attendevano il ritorno del Dr. Jones. In attesa di una più approfondita analisi, vi rimando alla recensione del gioco che non dovrebbe tardare ad apparire sulle nostre pagine.
Il ritorno di un mito
Dopo i primi dettagli sulla trama, che vi abbiamo presentato nelle settimane scorse in una succosa anteprima, rieccoci nell’avventuroso mondo di LucasArts per parlarvi delle prime fasi di gioco passate in compagnia di 'Indiana Jones e la Tomba dell’Imperatore'.
Nonostante il Dr. Jones non appaia sugli schermi cinematografici da più di dieci anni, è sempre vivo il ricordo per i suoi film di successo che hanno rappresentato per anni il paradigma del genere avventura. Tanta fama non poteva rimanere arginata nei confini di Hollywood e, come avviene solitamente per le pellicole più acclamate, Indiana Jones si è trasformato in un brand tutto d’oro anche per il mercato dei videogames.
Nel corso degli anni si sono succeduti numerosi giochi per computer e console, volti sicuramente allo sfruttamento economico della prestigiosa licenza, ma anche in grado, nella maggior parte dei casi, di farci rivivere con grande efficacia le avventure del mitico Indy. Dopo alcuni anni di abbandono da parte della divisione ludica della Lucas, Indiana Jones è pronto a tornare su Xbox, PS2 e PC in un’avventura nuova di zecca, tanto ambiziosa da aver calamitato su di sé l’attenzione di tutti i “vecchi” fan.