Un po’ di storia
Due capitoli cardine della storia di King of Fighters, quello di Orochi e quello della NESTS, sono finiti. Rugal è stato sconfitto, il grande serpente Orochi è stato confinato nella sua dimensione (o almeno così sembra), l’organizzazione NESTS è stata debellata: inizia il nuovo capitolo “Tales of Ash”. Sbucando dal nulla come è accaduto nelle scorse occasioni, arriva un nuovo misterioso sponsor a finanziare l’ennesima edizione del King of Fighters, introducendo nuove regole e promettendo una copertura mediatica senza precendenti. Le supposizioni sull’identità dell’organizzatore si sprecano, ma l’inquietante mistero, che potrebbe nascondere una nuova minaccia per l’intera razza umana, non trattiene i veterani dall’iscriversi al torneo: quasi tutti i vecchi partecipanti prendono parte alla competizione, affiancati da interessanti nuove entrate (fra i quali Ash Crimson, il protagonista dal quale prende il nome la nuova saga). [C]
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Ritorno al sol levante
Dopo qualche episodio curato dai programmatori coreani della Playmore, in occasione di King of Fighters 2003 si è tornati ad affidare lo sviluppo ad un team giapponese, e non parliamo certo degli ultimi arrivati: il produttore esecutivo del gioco è infatti Eikichi Kawasaki, che ha ricoperto il medesimo ruolo in Art of Fighting, Fatal Fury, nei primi King of Fighters e in diversi altri titoli; Kawasaki, inoltre, è niente meno che uno dei fondatori di SNK stessa. Le prime novità che saltano all’occhio, naturalmente, sono i nuovi combattenti: quelli totalmente inediti sono Ash, Duolon, Shenwoo, Malin e Adel (il figlio di Rugal), mentre sono mutuati da Mark of the Wolves i due minacciosi Gato e Tizoc e c’è il gradito ritorno di Kagura, la quale da buona guardiana dell’Orochi aveva saltato a piè pari tutta la saga NESTS. Un’importantissima caratteristica introdotta per la prima volta in questa edizione è il sistema di Tag Team: in ogni momento si potrà cambiare personaggio fra i tre disponibili nel team, e l’incontro non è più suddiviso in round, bensì va avanti senza interrompersi mai fino a che tutti i membri di una squadra vengano sconfitti o finisca il tempo. Al momento della selezione dei personaggi si deve affidare ad uno di essi il ruolo di leader del gruppo, col risultato di rendergli disponibile una potentissima mossa speciale che gli altri non avranno. La velocità del gioco sembra lievemente aumentata rispetto alle scorse incarnazioni, e ciò potrebbe disorientare, almeno inizialmente, i veterani della serie. Al contrario, a parità di livello selezionato, la difficoltà media sembra un po’ diminuita rispetto agli ultimi episodi: non è infatti difficile notare come gli avversari controllati dalla CPU siano un po’ meno aggressivi e lascino spesso l’iniziativa al giocatore.
La velocità del gioco sembra lievemente aumentata rispetto alle scorse incarnazioni, e ciò potrebbe disorientare, almeno inizialmente, i veterani della serie
Ritorno al sol levante
C’è da segnalare però che di default il gioco setta la difficoltà al livello tre degli otto disponibili, un valore decisamente basso. Per il resto, c’è davvero poco da aggiungere per chi già conosce questo filone di picchiaduro (immagino praticamente tutti i lettori). Il finale del gioco dipenderà da una delle battaglie intermedie, ovvero l’incontro con “Kusanagi”, solito clone di Kyo (in versione simil-’95) che potrà portare al solo incontro con Adel (il figlio di Rugal, boss tarocco) oppure con Mukai, il vero cattivone di turno troppo banale e stereotipato per lasciare un segno nella saga. Purtroppo tutti i nuovi personaggi risultano poco carismatici o addirittura odiosi (ne parlerò fra poco), cosa che fa rimpiangere alcune vecchie edizioni. All’uscita di ogni nuovo capitolo continuavo a chiedermi perché un personaggio come Eiji Kisaragi, divertentissimo da controllare e dal background piuttosto affascinante, avesse partecipato con tutti i crismi del caso solo nel lontano 1995 (nel 2000 era un semplice striker) e fosse assente anche in questa edizione 2003: poi mi sono consolato venendo a sapere che nel prossimo KOF ancora in lavorazione (KOF XI) tornerà alla ribalta. Tornando a noi però non c’è niente di eccitante da segnalare sul fronte personaggi, soprattutto se pensiamo ad Ash, il protagonista: brutto, lentigginoso, effeminato, antipatico, con un taglio di capelli stile pin-up anni ‘50 e una voce più irritante di un gavettone a gennaio. Il problema più grosso di questo KOF 2003, comunque, non sta in queste cose, ma nell’essere ormai da anni una sorta di “minestra riscaldata” che potrebbe risultare indigesta a chi non è veramente appassionato dei picchiaduro 2D: prendendo in esame il primo KOF targato 1994 e questa edizione 2003, un giocatore che non sia un fan di vecchia data della saga potrebbe notare ben poche differenze sostanziali.
Grafica e sonoro
La grafica, seppur migliorata, non è certo il punto forte di questo KOF 2003, ed infatti gli sprite dei personaggi si presentano troppo pixellosi e poco definiti per potersi definire di buon livello, mentre i fondali con elementi 3D sono carini ma non al punto di spostare l’ago della bilancia. Le animazioni sono senza infamia e senza lode. Da segnalare la presenza del selettore 50/60hz. Per quanto riguarda il sonoro, l’impressione è che rispetto a quanto visto negli ultimi anni siano tornate musiche più solide ed efficaci, mentre per quanto riguarda il doppiaggio, nel caso di alcuni personaggi continuo ancora a preferire certe edizioni del passato.
King of Fighters 2003 è un picchiaduro 2D più che discreto e sicuramente appetibile per i fan. Dotato di qualche interessante novità, il titolo non riesce però a rinnovare l’interesse né per la saga, vista la trama scarsamente coinvolgente (che focalizza nuovamente l’attenzione su Orochi) e le new entry poco carismatiche, né per il genere stesso, sempre più destinato ai soli appassionati. Tecnicamente di un livello appena sufficiente tendendo conto dell’hardware sul quale gira, il titolo SNK vanta però un basso prezzo di acquisto, che potrebbe invogliare molti utenti a cimentarsi nelle buone vecchie mazzate a due dimensioni.
N.B. Nella versione americana questo gioco è commercializzato insieme all’edizione 2002 con il nome “King of Fighters 02/03”.
Pro
- Buona giocabilità vecchio stampo
- Piccole ma interessanti novità
- Prezzo accattivante
- Grafica migliorabile
- Nuovi personaggi poco convincenti (soprattutto Ash)
- Fallisce nel rinnovare l’interesse per la saga
La serie “King of Fighters”, con ormai dodici anni suonati alle spalle, è diventata ormai una delle più longeve della storia dei videogiochi, e anche se negli ultimi tempi SNK sta timidamente cercando di trasportarla nel mondo delle tre dimensioni, le uscite in 2D per i più nostalgici giocatori “vecchia scuola” non mancano mai. Una di queste è proprio King of Fighters 2003, penultimo capitolo in ordine cronologico del filone iniziato nel lontano 1994. Come se la caverà nel monolite nero della Sony? Andiamo a dare un’occhiata…