I vestiti di pelle e lattice avevano i giusti riflessi e la morbidezza che ci si aspetta, così come il metallo delle armature e delle armi erano glaciali e freddi
Ogni cosa al suo posto e nel modo giusto. Le luci avevano dell’incredibile per esaltare uno degli aspetti più innovativi, ovvero la cura dedicata dagli sviluppatori alla realizzazione di volti e dei corpi dei protagonisti. Come in ogni gioco Bioware che si rispetti, la possibilità di compiere scelte e di alterare l’evolversi degli eventi costituisce una delle caratteristiche principali solo che questa volta entreranno in campo le emozioni dei personaggi, grazie alle espressioni che saranno in grado di esprimere. Delle vere e proprie battaglie verbali, sottolineate dalla sollecitazione dei muscoli facciali, dalla contrazione di sopracciglia, rughe d’espressione e dal movimento delle pupille degli occhi. Ad ogni frase pronunciata o scelta operata, non si aprono solo diverse possibilità di soluzione degli eventi, ma vere e proprie reazioni emotive perfettamente ricreate a video. Veramente, siamo rimasti a bocca aperta nel vedere le lampade del bar della Citadel che mettevano in risalto le imperfezioni della pelle, le cuciture dei vestiti e i dettagli delle armature, mentre il protagonista cercava di estorcere delle informazioni per portare a termine una quest.
Esplorazioni siderali
Dopo averci mostrato i meccanismi d’interazione tra i personaggi, è stata la volta dell’esplorazione di alcuni pianeti dell’universo fittizio di Mass Effect. Non ci è ancora dato sapere come funzionerà in concreto il trasporto da un mondo o da una galassia all’altra, se ci saranno delle sequenze di volo o se semplicemente si verrà trasportati sul pianeta di destinazione. Fatto sta che dopo aver scelto una locazione, abbiamo assistito ad una serie d’immagini con cui veniva mostrata la superficie di un mondo dall’alto con una specie di mezzo blindato che si muoveva tra alcune masse rocciose. La telecamera ha continuato a stringere in dettaglio fino a quando il programmatore non ha peso il controllo del mezzo stesso ed ha cominciato ad esplorare il territorio, sparando anche qualche colpo. Laddove sembrava all’inizio di trovarsi di fronte ad una cut scene in tempo reale, si trattava evidentemente di una sequenza di gioco, conclusa con il capitano intento ad esaminare, chinato, la sabbia vicino a delle rovine nel deserto, mentre ci veniva spiegato che appunto queste ricerche saranno il cuore di molte fasi del gioco. A quel punto è venuto il momento dell’azione vera e propria, e qui la sorpresa s’è fatta ancora più grande. Mass Effect, un gioco di ruolo, ricordiamolo, nelle fasi di combattimento diventa uno shooter strategico sulla falsa riga di Ghost Recon, con tanto di fondali interattivi e deperibili. Nella sezione esplorativa, Shepard e la squadra di due elementi esploravano delle rovine avvolte dalle piante di una giungla primitiva alla ricerca di un oggetto. Il capitano può indicare ai membri della squadra in quale parte del fondale posizionarsi e verso quale direzione sparare, sfruttando le caratteristiche di ognuno dei compagni. Bioware, quindi, dopo la digressione verso i combattimenti in tempo reale di Jade Empire tenta un’altra strada per far sì che le fasi di combattimento siano all’altezza di quelle d’esplorazione e d’interazione con gli npc. Troppo presto per dire quanto questo mix possa funzionare, ma la sensazione è che anche questa volta la softco canadese possa aver fatto centro. Di certo, Mass Effect sarà uno dei protagonisti della prossima stagione natalizia e la tentazione di chi scrive, di proclamarlo gioco dell’E3 2006, è veramente grande. Un po’ di pudore, misto a scaramanzia, consiglia di trattenersi, ma con grande fiducia per il futuro.
La sorpresa dell’E3, ecco cos’è Mass Effect. Una saletta buia, un televisore LCD che si accende, ed un senso di sana meraviglia che ci ha accompagnato per tutta la presentazione in una delle stanze dello stand di Microsoft. Bioware torna a lavorare con i Microsoft Game Studios con un progetto ambizioso e potenzialmente determinante per la qualità della line up di Xbox 360. Un’epopea interstellare, un capitano sulle cui spalle gravano le speranze e le attese del genere umano sull’orlo dell’estinzione in una galassia completamente esplorabile, composta di costellazioni e pianeti che verranno continuamente aggiornati grazie ad Xbox Live. La mappa di gioco fa impallidire quella di Knights of The Old Republic, ricca com’è di galassie da esplorare, ognuna divisa in sistemi e pianeti, visitabili e sui quali rinvenire artefatti e quest per progredire nel gioco. Il protagonista del gioco è il capitano Shepard che può essere completamente personalizzato fino a decidere di farne una donna piuttosto che un uomo e con un dettaglio che lascia basiti. La sessione di gioco, a cui abbiamo assistito, è iniziata in quella che veniva chiamata Citadel, una città con un’estensione di 60 miglia che si perdeva in una miriade di luci di una notte osservata dall’alto di un bar in una torre, popolato da decine di personaggi dettagliatissimi, ognuno con una qualità di rendering senza precedenti. I vestiti di pelle e lattice avevano i giusti riflessi e la morbidezza che ci si aspetta, così come il metallo delle armature e delle armi erano glaciali e freddi.