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Max Payne 2 a Monaco

Siamo stati ospiti a casa di Max Payne per conoscerne i segreti e le prime indiscrezioni. Fra le ura di un appartamento di Monaco ci sono state fatte rivelazioni sulle quali dobbiamo mantenere il riserbo.

APPROFONDIMENTO di La Redazione   —   17/09/2003

Terra di nord

Fra una chiacchera e le mie personalissime riflessioni, raggiungiamo l’areoporto ed emergiamo a respirare l’area tedesca. Un piccolo pick-up ci attende per portarci fino a Monaco, nel luogo nel quale avverrà la presentazione. L’areoporto è decentrato come tutti gli aeroporti internazionali (solo che qui la strada di collegamento con le città funziona ed è una quattro corsie per senso di marcia), così il trasporto ci richiede circa mezz’ora, al termine della quale veniamo lasciati in uno stiloso quartiere residenziale. Nulla ha l’aspetto della sede operativa di quella che ormai è una delle più importanti software house mondiali, si ha più l’impressione di trovarsi davanti a “prestigiosi appartamenti in stabile signorile” per dirlo con un tecnicismo. La prima sorpresa è il citofono. Fra le targhe di nomi e uffici, una in particolare calamita la nostra attenzione: porta scritto, esattamente con lo stesso stile e materiale di tutte le altre, “Max Payne”. Gran bella trovata. Non ci vuole molto per scoprire che l’appartamento in cui ci stiamo recando è stato affittato e allestito appositamente per le presentazioni (che hanno coinvolto tutti i paesi europei).

Max Payne 2 a Monaco
Max Payne 2 a Monaco

A casa di Max Payne

Una volta entrati e fatte le dovute presentazioni, ci viene offerto un rinfresco a buffet, destinato a rimanere attivo e a disposizione per tutto il corso della giornata, e veniamo condotti presso una sala di riposo e attesa, in cui potremo attendere comodamente il nostro turno per la visione del gioco (in fondo siamo arrivati fin qui per questo, no?) e le successive interviste. Il tutto si svolge “one to one” come si dice in gergo, quindi ciascuno di noi dovrà aspettare il suo turno. Qui l’efficenza teutonica prende la forma di un addetto di Take 2, che ci chiede molto gentilmente ma senza troppe cerimonie se qualcuno di noi fra quelli che passeranno al pomeriggio ha piacere di visitare il centro città. Naturalmente la risposta è si, e subito dopo chiediamo se è possibile avere un passaggio. Il nostro interlocutore ci guarda con aria sardonica esordendo con un << “we can’t” Doesn’t exist >> “non esiste ‘non possiamo’ ”. Sento di amare quest’uomo. Quindici minuti dopo abbiamo un auto con autista a disposizione, che ci trasporta in centro. Organizzazione e professionalità teutonica. Ci accordiamo per il rientro, e ci approntiamo ad entrare nello spirito del turista.

Max Payne 2 a Monaco
Max Payne 2 a Monaco
Max Payne 2 a Monaco
Max Payne 2 a Monaco

Finalmente faccia a faccia

Saltando la parte sulla visita a Monaco (per la quale ci sono ottime risorse online su opportuni siti a tema turistico), arriviamo al momento clou. L’auto nera d’ordinanza ci riporta presso la sede (non riesco a salire sul sedile posteriore di un’ammiraglia scura con autista senza sentirmi un po’ gangster, sarà grave?). Giunge così il tanto atteso momento della presentazione. Tutto è stato fatto per fornire il massimo dell’impressione: proiettore, schermo grande quanto una parete, impianto dolby e soprattutto divani stracomodi in ecopelle (uno a testa). Come se ce ne fosse bisogno, trattandosi di Max Payne 2. Dopo la visione, c’è spazio per le domande, anche se a dire il vero la spiegazione che ha seguito la demo è stata molto esauriente. Purtroppo non ci è consentito di dire ancora nulla sul gioco, (anche se presto una dettagliata preview soddisferà ogni curiosità). Possiamo solo dire un paio di cose: Max è sempre Max, e anche questa volta è pronto a far parlare di sé.

Max Payne 2 a Monaco
Max Payne 2 a Monaco
Max Payne 2 a Monaco

Tutti a casa

Terminata la presentazione, ci accingiamo per l’ennesima volta verso la nostra auto d’ordinanza (fare il gangster inizia a piacermi... sempre più grave). Arriviamo in aeroporto con un notevole anticipo (organizzazione teutonica) che ci lascia la possibilità di fare tutto con molta calma. Il resto è storia: volo di rientro, saluti e ringraziamenti di rito. E una pila di appunti da elaborare per la prossima preview.

Partenze

Alcuni individui raggiungono il check-in, luogo dell’appuntamento, alla spicciolata. Si tratta di giornalisti, che presto si imbarcheranno sull’aereo che li trasporterà a Monaco. Fra le testate rappresentate naturalmente c’è Multiplayer.it. Prime presentazioni per chi ancora non si conosce e breve coda per il check-in, dopo il quale la colazione e d’obbligo, considerando che i presenti sono svegli almeno da un paio d’ore. Monica, PR di Cidiverte e organizzatrice del viaggio, mantiene il più assoluto riserbo su quanto ci aspetta fra un paio d’ore e 500 chilometri circa. Saliamo sull’aereo, dove chiaccheriamo amabilmente fino all’arrivo. Un’ora di aereo, praticamente la metà del percorso Torino – Milano in treno. Questa riflessione, per quanto banale, mi coglie sempre una volta toccato il suolo della destinazione, forse perchè un angolo del mio carattere mi suggerisce ancora “se l’uomo fosse nato per volare, avrebbe le ali”