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Metro Exodus: video recensione in 4K

Il nostro giudizio su Metro Exodus nella video recensione del nuovo sparatutto dei ragazzi di 4A Games: saranno riusciti a innovare senza stravolgere la serie?

VIDEO di Raffaele Staccini   —   15/02/2019

A sei anni da Metro: Last Light, è finalmente arrivato il momento di esprimere il nostro giudizio su Metro Exodus. Seguiteci nella nostra video recensione per scoprire se i ragazzi di 4A Games sono riusciti a creare un terzo capitolo capace di rinnovarsi senza snaturare gli elementi portanti della serie.

La serie Metro nasce da alcuni racconti brevi dello scrittore Dmitry Glukhovsky, poi confluiti nel romanzo Metro 2033 e in seguito espansi attraverso i videogiochi e altri romanzi. La particolarità di questo universo risiede nel lavoro di supervisione operato dallo stesso scrittore russo che ha cercato di mantenere una certa coerenza di fondo, anche grazie ad alcuni personaggi chiave, tra i quali spiccano il protagonista Artyom e sua moglie, Anna. All'interno di questo vasto universo, Metro Exodus rappresenta l'epilogo di tutta la serie. La campagna ruota intorno al viaggio a bordo di un treno, l'Aurora, che ha il ruolo di collante narrativo tra uno scenario e il successivo. Al suo interno si può prendere confidenza con gli altri personaggi, attraverso dialoghi contestuali facoltativi, spesso fin troppo banali, oppure interagendo con la radio di bordo per scoprire alcuni elementi accessori. Il viaggio dura circa un anno e attraversa le quattro stagioni climatiche con conseguenze tangibili sulle ambientazioni, e si articola in 12 differenti capitoli di lunghezza variabile.

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La struttura è a livelli, con alcuni scenari più vasti che consentono un approccio free roaming agli obiettivi. Gran parte dei capitoli mantengono però una struttura più lineare, grazie a tutta una serie di stratagemmi narrativi e ottime trovate di design. Essendo in buona parte ambientato all'aperto, Exodus si allontana con forza dall'immaginario classico della serie. Allo stesso tempo però, aver conservato una certa componente survival, anche grazie al crafting, gli ha permesso di mantenere una certa familiarità, soprattutto nell'ultima parte della campagna, con una longevità che si aggira intorno alle 20-25 ore. La struttura più ariosa delle mappe porta ad avere anche una manciata di attività secondarie facoltative, che offrono delle variazioni sul tema non molto originali, ma comunque piacevoli. Il numero ridotto di suggerimenti e indicazioni costringe però il giocatore a consultare spesso la mappa, rendendo molto confusionario e macchinoso capire a cosa si riferiscono i vari punti interrogativi che andranno a riempire la carta.

Sul fronte del gameplay Exodus conferma la sua fisicità e il suo particolare rapporto con le bocche da fuoco. Le armi tendono a incepparsi man mano che si sporcano, costringendo a ricaricare più del necessario o a sparare diversi colpi a vuoto prima di vederle funzionare di nuovo. L'equipaggiamento indossato occupa fisicamente uno spazio visivo quando consultato, come la mappa o l'orologio per tenere sotto controllo la durata dei filtri della maschera antigas. Proprio la maschera rappresenta ancora una volta un elemento distintivo: indossarla vuol dire vedere poco l'ambiente ed essere costretti a pulirla spesso o a ripararla.

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Tra le novità, spiccano invece i sistemi di crafting e di miglioramento dell'equipaggiamento. Attraverso lo zaino, che si può aprire senza interrompere l'azione di gioco, si creano medikit, filtri e munizioni delle armi speciali. Per produrre le munizioni delle bocche da fuoco standard, pulirle e interagire con l'attrezzatura indossata, occorre invece trovare un banco da lavoro. Si possono anche modificare le armi equipaggiate in qualsiasi momento, cambiando calcio, canna, caricatori e mirini, e recuperando elementi lasciati cadere dai nemici. Il sistema convince per la sua versatilità e accompagna bene le componenti stealth e survival: le munizioni scarseggiano sempre, i nemici sono molto coriacei e riuscire a colpire in testa un avversario vuol dire arrivare meglio equipaggiati agli scontri successivi.

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Molti dei capitoli della campagna offrono approcci agli obiettivi in grado di premiare chi riesce ad agire nell'ombra, aspettando la notte ed evitando le pattuglie. Il design dei livelli è infatti ricco di passaggi secondari e di vie alternative. In questo modo persino i mutanti possono essere aggirati, specie nei livelli più aperti dove c'è un minimo ricambio dei nemici durante l'azione. Il feeling delle armi è buono e offre differenze tangibili tra le bocche di fuoco disponibili. Purtroppo i nemici e i loro comportamenti in battaglia sono invece basilari e poco diversificati. Gli umani, più o meno corazzati che siano, preferiscono i combattimenti sulla distanza, senza grossi movimenti; contro i mutanti il pattern d'attacco cambia, ma si ripete all'infinito con attacchi corpo a corpo.

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L'ambientazione è straordinaria per varietà, gestione dei particellari e degli effetti speciali, e per un'illuminazione degli ambienti molto realistica, con tanto di nebbie volumetriche e fasci di luce proiettati nel pulviscolo. Sono molto piacevoli anche i modelli delle armi con tutte le varie modifiche, e gli effetti che sporcano la maschera antigas. Le uniche sbavature riguardano la qualità degli interni e alcuni elementi della vegetazione. Inoltre la mimica facciale è sottotono e le animazioni risultano legnose.

La data di uscita di Metro Exodus è fissata per oggi, venerdì 15 gennaio 2019. Per approfondire vi invitiamo a leggere la recensione completa curata da Pierpaolo Greco