Nonostante manchino solo una manciata di giorni all'uscita, i ragazzi di 2K ci hanno tenuto a dare un ulteriore assaggio di NBA 2K20. Per questo siamo volati a Londra, negli uffici europei della massima serie cestistica americana e abbiamo avuto modo di assistere ad una presentazione e testare con mano la nuova WNBA. Facciamo un punto su quello che aspetterà tutti gli appassionati della migliore simulazione di basket al mondo, tralasciando in questa fase le varie polemiche su microtransazioni e gioco d'azzardo che stanno monopolizzando le discussioni online.
La fedeltà prima di tutto
Sarebbe stupido nascondere che nell'ultimo paio di anni la serie NBA di 2K abbia perso qualcosa dal punto di vista dell'appeal del pubblico. Vuoi per le microtransazioni, vuoi per una velocità diventata davvero troppo frenetica, quello che per quasi vent'anni è stato il punto di riferimento non solo dei giochi di basket, ma degli sportivi in generale, ha perso qualcosa per strada. Contemporaneamente sarebbe ingiusto non ammettere, pad alla mano, che NBA 2K20 restituisce un feeling talmente veritiero da non sfigurare in televisione accanto ad una partita reale di NBA. Passateci questo paragone quasi azzardato, ma sfidiamo chiunque a non essersi mai meravigliato del livello tecnico e della fedeltà ai giocatori della lega che è possibile ammirare nel gioco. Da questo punto di vista, NBA 2K20 non fa che migliorare ancor di più, aggiungendo animazioni, migliorando l'illuminazione e dando un'ulteriore svecchiata al contorno delle arene, con un pubblico sempre più vero e degli intermezzi che fanno impallidire qualsiasi altro sportivo sulla piazza. Stessa cura che, seppur non possiamo confermare dovendo mettere mano davvero alla modalità, sembra esser stata riposta anche nella rinomata MyCareer. Considerata l'aggiunta di volti del calibro di Idris Elba, Rosario Dawson e lo stesso Lebron James, la carriera si conferma sempre più una modalità storia vera e propria, con una qualità registica ancor più ricercata.
La WNBA e il Neighborhood
Due sono gli elementi che più ci hanno interessato durante la presentazione, uno dei quali siamo anche riusciti a provare con mano. La modalità Neighborhood, pensata per ricreare le sensazioni di chi inizia dai campetti della strada, ha rappresentato al suo esordio un discreto plus dell'esperienza, peccando però nella varietà e nel restituire la differenza tra un palazzetto e le strade di provincia. Quest'anno oltre ad aver ampliato la modalità, si è deciso di punta sul senso di immersività, così come lo stesso concept artist che abbiamo intervistato ci ha tenuto a precisare. Il passaggio del tempo e delle stagioni rappresenterà un grosso valore aggiunto all'esperienza, con anche agenti atmosferici come il vento che andranno a modificare dinamicamente le arene nelle quali giocherete. Purtroppo sembrerebbe che questi elementi non influiscano sul gameplay vero e proprio, ma si limitino a fare da contorno scenico. Per quanto invece concerne la grande novità, l'introduzione della lega femminile di NBA, non possiamo che fare un plauso ai ragazzi di 2K per aver inserito nel gioco un ulteriore campionato, con tutte le dodici squadre che lo compongono e più di centoquaranta giocatrici riprodotte fedelmente nelle fattezze e nelle movenze. Abbiamo avuto modo di giocare qualche minuto una partita 1v1 in questa modalità, scegliendo le Los Angeles Sparks e scontrandoci contro le Las Vegas Aces e ciò che ci ha maggiormente colpito è il modo in cui siano riusciti a differenziare le donne dagli uomini. Lì dove il basket maschile risulta ancora estremamente fisico, esplosivo e a volte anche troppo spettacolare, quello femminile è più ragionato, tattico, quasi europeo nel feeling. Questa stessa sensazione, che poi ci è stata confermata come volontà chiara dal team, permette di ritrovare un ulteriore livello di caratterizzazione e varietà nel gameplay, in grado di donare ancor maggiore longevità al titolo. Dimenticatevi grandi cavalcate a canestro scandite da schiacciate e giocatrici che si appendono al ferro. In questa modalità il ragionamento, la tattica e le scelte sugli schemi sono ciò che più conta. Ovvio che questo significhi, in un certo qual modo, anche percepire meno lo spettacolo dell'NBA maschile, ma è pur sempre un approccio diverso e vi assicuriamo che l'impegno nella trasposizione non è stato da meno.
Variazioni nel gameplay
Come abbiamo già detto e ripetuto, la prova è stata sufficientemente breve da non consentirci di toccare con mano tutto ciò che avremmo voluto. Fortunatamente l'uscita del gioco è talmente vicina che la si può quasi vedere, rendendo la nostra breve prova un assaggio comunque molto gradito. Questo soprattutto grazie alle informazioni che ci sono state rivelate dallo stesso team. Abbiamo infatti scoperto dell'aggiunta di ulteriori dodici nuove squadre classiche, sei delle quali comunque recenti e tutte degli anni duemila. Per quanto riguarda la carriera già citata in precedenza, l'elemento più interessante da far notare è legata ad una forte velocizzazione del leveling del proprio giocatore. Per quanto questa possa sembrare una semplificazione, ci è stato detto che la scelta è stata fatta in relazione ad alcuni feedback ricevuti, che parlavano di un ammontare di ore troppo elevato per riuscire a creare una vera leggenda del basket. Sembrerebbe che questo tempo sia stato ridotto quasi ad un decimo di quello precedente ma che, per mantenere alta l'attenzione, una volta raggiunto un valore generale pari a 95 sia richiesta una certa costanza di risultati per arrivare e, soprattutto, per mantenere il proprio overall a 99. In sostanza, seppure non sarà possibile scendere nuovamente oltre questa soglia limite, le nostre prestazioni varieranno fra gli ultimi quattro punti disponibili. Dettaglio particolare ed interessante, che aggiunge un certo grado di attenzioni in più nel corso di ogni singola partita giocata.
Anche per ciò che concerne le fasi di attacco e difesa, sono state effettuate delle migliorie nell'ambito del motion engine introdotto lo scorso anno. Ora la fase di attacco e dribbling legata al ProStick è stata ritoccata, aggiungendo un ulteriore grado di libertà nel modo di scartare ed avanzare. Lo stesso vale per la fase difensiva senza palla, ora più libera e caratterizzata dal cosiddetto Lockdown D, un indicatore che aiuterà a capire quando contrastare, seguire l'attaccante e provare a rubare palla, a patto di essere in grado di leggere nel modo giusto le situazioni. Proprio in relazione a questo tipo di introduzioni, ci ha sorpreso trovare, insieme agli altri colleghi italiani, una strana percentuale presente in alcuni casi ai piedi dei giocatori. Nonostante non fosse stata presentata nello specifico, il team ci ha aiutati nella comprensione, spiegando come tra i tanti nuovi badge disponibili (una sorta di caratteristiche e skill applicabili ai giocatori) ne è presente uno che indica in maniera dinamica, in base alla zona di campo dove si è stazionati, la percentuale di possibilità che il nostro giocatore possa effettivamente insaccare a canestro. Una buona dose di nuove caratteristiche che vedranno certamente una spinta importante con l'arrivo della prossima generazione, sulla quale il team sta già ampiamente lavorando.
NBA 2K20 si presente ancora oggi come un titolo straordinario. Per quanto comprendiamo la grande delusione di alcuni giocatori nei confronti di un modello di business controverso, non si può nascondere la bontà della risposta pad alla mano, che sembra anche migliorata rispetto al recente passato. Ci riserviamo di poter passare il giusto tempo sul gioco per farci un'idea definitiva, ma alcuni elementi visti oggi e le promesse fatte dai ragazzi di 2K hanno presentato un quadro più che positivo. Abbiamo apprezzato molto anche il ritmo meno sostenuto e più ragionato del gameplay, che spinge nuovamente verso la simulazione. Permane qualche dubbio sulla difficoltà della gestione della fase difensiva e sulla profondità della nuova modalità Carriera, coraggiosa ma ugualmente rischiosa.
CERTEZZE
- Se siete appassionati di Basket NBA, qui troverete ciò che stavate cercando
- La WNBA ci ha colpito più di quanto credessimo
- Tecnicamente è un titolo fuori scala
- Speriamo molto nella nuova modalità Neighborhood
DUBBI
- Ancora qualche dubbio sul modello di business, da testare a fondo
- La velocizzazione della crescita sarà davvero un bene?