Poche novità, molte riconferme. Si può riassumere così, a mio avviso, l'E3 dal punto di vista di Nintendo: con il Revolution ancora di là da venire (ne sono state mostrate solo le sembianze, tra l'altro neanche definitive), non si sa se per un ritardo o per cautela, la storica casa giapponese non ha fatto altro che confermare il ruolo del DS ("portatile alternativo") e rilanciare il GBA con un secondo restyling. Rispetto a quanto fatto da Sony e Microsoft è certamente poco: i dirigenti Nintendo hanno parlato giustamente di maggiore attenzione verso il gioco e l'innovazione, ma in realtà i numeri contano. Non quelli relativi all'hardware, no, bensì quelli dei giochi: anche volendo, non è facile scalzare PS2 e, tra un po', PS3 dal ruolo di "piattaforma ideale" per gli sviluppatori, e la quantità di titoli annunciati lo conferma. Si tratta di un trend che potrebbe cambiare solo in seguito a una rivoluzione, dettata eventualmente da innovazioni intelligenti e capaci di affascinare anche il videogiocatore medio. E' questo che Nintendo deve tenere in mente, senza perdere il filo del discorso in occasione della prossima conferenza.
Tommaso Pugliese
I pensieri su questo E3 Nintendo si potrebbero dividere in due concetti. L’E3 Nintendo, e l’E3 del Revolution. Per quanto riguarda il Revolution, s’è visto poco, pochissimo, direi praticamente niente, ma era prevedibile (e nell’aria) una situazione del genere. Delusione ovviamente, ma se si pensa che neanche la concorrenza fosse così preparata all’evento come si poteva credere, la situazione Revolution forse è la meno scomoda della presentazione Nintendo. Per quanto riguarda il resto, ovvero l’E3 più in generale, della casa di Mario, mi sento di criticare la pessima conferenza pre-fiera: dopo la sorprendente chiacchierata dell’anno scorso, ci si aspettava un Reggie altrettanto in forma anche quest’anno. Reggie c’era, qualche colpo lo ha anche assestato, ma per il resto la conferenza Nintendo è stata decisamente sciatta, noiosa, e avara di anticipazioni. La cosa lascia ancora più perplessi, perché Nintendo, oltre al Revolution, aveva comunque qualcosa da dire, ma non ha detto niente. Non è stato svelato il gioco On-line per DS (e Revo), ad esempio, non ne sono state divulgate le caratteristiche e le peculiarità. Ci si poteva aspettare una demo che descrivesse in ogni particolare il sistema progettato in collaborazione con GameSpy, ma buio assoluto anche qui.
Ci consola uno Zelda più bello del previsto, ed una incoraggiante carrellata di giochi in uscita per DS. Spaceworld o similare in vista?
Alessandro Pomili
Opinione e domanda del tutto personale, ma quanto le hanno fatte brutte? Le nuove console ovviamente. Speriamo che dal vivo rendano meglio! Nintendo presenta una ipertrofica sim card battezzata Revolution. Nulla più che un guscio di plastica vuoto dal design minimalista ed un accattivante led blu - chi ha parlato di Ps2? - sopra una feritoia per DVD. La mossa di Nintendo ha due risvolti: la rabbia e la saggezza. La rabbia di chi si aspettava di vedere qualche cosa di eclatante ed invece si ritrova con solo due o tre informazioni ufficiali in più - retrocompatibilità, DVD, Wireless e download dei vecchi giochi - e pochissimo altro. La saggezza della vecchia signora che sa bene che se mostra troppo delle sue idee i concorrenti non si farebbero scrupoli nel copiarle. Quindi si rinvia ancora creando hype quando gli altri ormai l'hanno bruciato mostrando tutto. La rivoluzione sarà mostrata e distribuita quasi simultaneamente. E questo, rabbiosi amici, è saggio, perché bisogna stupire per differenziarsi e non fare la fine di un vaso di coccio tra due vasi di ferro. Ma poi, sarà davvero coccio?
Andrea "Pixel" Franzone
Mi piacerebbe poter dire tanto sull'E3 Nintendo, la realtà è che se ne può parlare ben poco. Del tanto atteso Revolution alla fine si è visto solo il guscio, ci sono tante promesse ma ancora niente che si possa toccare con mano o, ancora meglio, giocare. Il Game Boy Micro? Da appassionato di portatili e possessore decennale dell'handheld Nintendo, dico solo "No comment". Una bella delusione, e tutto il resto marchiato N passava in secondo piano per quanto eccellente, tra gli ennesimi Mario sportivi, i giochi per DS che vedremo nei prossimi mesi, il nuovo Fire Emblem per GameCube, il software che non ci farà scordare il GBA. C'era anche un certo Zelda, ma non posso parlarne anche ora: ho pregato al suo altarino giusto cinque minuti fa. Quanto è lontano l'autunno...
Christian La Via [C]
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In quello che doveva essere l'E3 di battesimo in pompa magna delle next-gen console, Nintendo ha sfoggiato un low-profile non del tutto inedito che ha lasciato insoddisfatti gli appetiti di molti. A dispetto del nome in codice della sua prossima home console, la casa di Kyoto ha tenuto nel cassetto gli specchietti per allodole che le sarebbero tornati utili per mettere in fibrillazione le masse a cui aspira in prospettiva "rivoluzione". Che sia stata una scelta forzata o meno, l'acquolina è rimasta tale per tutti; una voglia che a freddo si rivela più viscerale che razionale, perché a più di un anno dal lancio non ci si poteva francamente aspettare molto di più di quanto mostrato. Mi chiedo: volevamo un video teaser galvanizzante e di dubbia origine? Nintendo avrebbe avuto tutti i mezzi per farlo, ma non l'ha fatto. Così come ha evitato le noiosissime digressioni su microchip e transistors. Per come la vedo io si è tirata fuori dalla fiera dell'aria fritta, pur disponendo dell'invito e delle credenziali per parteciparvi. L'anno prossimo la fiera di L.A. poggerà su basi più concrete, sui giochi tanto per capirci, e allora Nintendo non mancherà.
Alex Anolfi
Da reduce di una passata edizione dell'Electronic Entertainment Expo, posso sicuramente immaginare in quali situazioni ed ambienti si siano ritrovati i miei colleghi inviati. Los Angeles è stata la città più calda e seguita del mondo per noi appassionati di videogames. A prescindere dai contenuti ludici presentati, l'E3 è sempre una festa. Ed è sempre uno spettacolo per gli occhi (vedere anche lo speciale TopE3). Da casa siamo stati comunque storditi da una quantità abnorme di filmati, video e presentazioni che ci regalano un’idea piuttosto fedele di ciò che è successo laggiù. Nonostante la lontananza, la sensazione di vivere in diretta web un’E3 di "transizione" è stata per me fortissima. Nintendo, non mostrando alcun gioco per Revolution, mi ha dato l'impressione di aver perso una giusta occasione per far desiderare la propria macchina ancora di più, e soprattutto di dover supportare GameCube ancora per troppo tempo, forse lasciandolo morire d'inedia. Il gioco più bello della fiera non basta comunque alla console 128bit cubica per poter sopravvivere finché non arriverà il suo naturale successore, ed inquietanti interrogativi nascono spontanei. La sensazione è quella che fino all'arrivo di Revolution i nostri polpastrelli saranno impegnati esclusivamente su DS. La mia speranza, adesso, è solo che sia degnamente supportato…
Claudio Camboni
Cosa si può dire del Revolution che non sia praticamente nulla? Frase un po’ contorta, ma la verità è questa, sappiamo ben poco e quel poco che sappiamo, per quanto allettante (finalmente avremo a disposizione in un solo pad TUTTA la storia Nintendo) di rivoluzionario e significativo ha ben poco. E allora sorge il problema: la delusione. Ovvia e comprensibile, da parte di chi ha il cuore a forma di Enne e si aspettava, io per primo, una messe d’informazioni e filmati in grado di far sognare da qui all’uscita della console. Ma ritengo che sia stata una scelta alla fine sensata, e per la famosa questione delle idee da proteggere, e soprattutto perché di qui all’uscita del Revo non c’è esattamente il nulla. Questo E3 ha mostrato chiaramente la strada che Nintendo ha intrapreso sotto la guida, mi pare di poter dire sempre più salda, di Iwata: gioco, gioco e ancora gioco. E non a caso non ho prefissato “video”: ce n’è per tutti, dall’epicità sfarzosa di uno Zelda e di un Fire Emblem al minimalismo intelligente di tanta produzione DS, passando per diversi gradi e variazioni di gameplay, produzioni, progetti. Forse scarsa la confezione, ma aprendola si scopre uno dei migliori E3 di Nintendo, preludio ad un anno ricco di divertimento; con buona pace di GB Micro, del resto un pozzo di soldi torna sempre utile…
Michele Lamberti
Nonostante il nome della propria piattaforma next-gen, l’E3 di Nintendo è stato sicuramente tutt’altro che rivoluzionario. Se si escludono infatti le presentazioni al pubblico di Game Boy Micro e del meraviglioso Zelda: Twilight Princess, ben poche sono state le attrattive capaci di destare sorpresa tra gli astanti. Alla parziale delusione causata dal voluto (?) “mezzo” annuncio di Revolution si è quindi dovuta sommare quella relativa ad una line-up fieristica non proprio entusiasmante, condizionata dal lento declino di Game Boy Advance e GameCube nonché dagli incerti primi passi di DS. Non che non ci fossero giochi interessanti, beninteso: tuttavia, è parsa palpabile l’assenza di un numero soddisfacente di titoli davvero pesanti. Insomma, Nintendo quest’anno sembra aver sofferto non poco della scarsa quantità di grandi nomi, mancanza che ha provato a colmare infilando il povero Mario dovunque ci fosse spazio. Certo è che un’annata storta può capitare a tutti...
Fabio Palmisano
L’E3 2005 per Nintendo non sarà certamente ricordato negli annali. Fondamentalmente si è trattato infatti di un anno di transizione, nel quale una console sul viale del tramonto (il GameCube) ha mostrato con poca convinzione le sue ultime cartucce, sempre vittima di un supporto dalle terze parti davvero scarso. Come dire, se non ci fosse stato Twilight Princess – un capolavoro, ve lo assicuro -, la situazione sarebbe stata semi tragica. Il GBA ha invece trovato una spinta inattesa con l’annuncio del Micro, intrigante per un utilizzo davvero senza limiti pur poggiando su una tecnologia vecchia. Ma se la gente gioca –parecchio - coi giochi per cellulare, non vedo perché non dovrebbe farlo con il Micro, che nel confronto diretto è in grado di proporre titoli senza dubbio più curati sotto ogni punto di vista. La filosofia è la stessa, se ci pensate. Buona la fiera per il DS, con un Nintendogs davvero fenomenale, ma anche Mario, Sonic, Viewtiful Joe ecc. Si diceva che sarebbe stato seppellito da PSP, mentre al contrario il portatile Sony è stato il vero missing in action della manifestazione. Ma di fronte a Xbox360 e PS3, la delusione per il poco-o-nulla mostrato da Nintendo riguardo a Revolution è stata davvero difficile da buttare giù. Sarà per il 2006...
Andrea Palmisano
Deludente sotto il profilo del materiale giocabile, esaltante per le prospettive evocate: l’E3 2005 ha dimostrato che la battaglia principale delle grandi case produttrici di hardware e software, almeno in sede promozionale, non è spesso molto di più che una grossa presenza mediale unita a comunicati altisonanti. Quel che conta saranno però proprio i grandi assenti dell’E3: i giochi giocabili. Nintendo gioca come sempre da outsider, con un proposito più imponente che mai e che le si potrebbe ritorcere contro: il principio del gaming to the masses, con una rivoluzione delle interfacce. Interfacce che, però, non vediamo ancora, e neppure i relativi giochi. Microsoft sembra invece avere già le carte in regola per erodere terreno dalla potente base commerciale di Sony e dall’annunciata e inenarrabilmente potente (sulla carta) Playstation 3: da un lato, una presenza mediale che ha bellamente sorpassato i confini degli appassionati, per approdare sulla copertina dei mainstream Times e MTV; dall’altro, una console pronta prima della concorrenza. Playstation 3, insomma, punta a una piattaforma mondi digitali sempre più complessi. Revolution a una nuova concezione mainstream. Xbox 360 punta a questo mercato, ora, con mezzi più mainstream che mai. L’E3 2005 è ancora la punta dell’iceberg.
Marco Benoit Carbone
In quello che senza dubbio è stato l'E3 delle mezze next-generation, Nintendo ha deciso -a mio avviso saggiamente- di tirarsi fuori dalla guerra delle tech demo per continuare a produrre con silenzio e parsimonia quello si prospetta essere una rivoluzione dell'industria videoludica. Un mock-up evidentemente costruito pochi giorni prima che non dice nulla della console, un pad ancora fantasma: evidentemente Iwata non espone a pubblico ludibrio i suoi assi nella manica, a questo stato embrionale di cose la paura che gli avversari ti rubino le idee è ancora forte. E' così riparte il grande mare di illazioni che si era giusto placato per la fiera losangelina. Le uniche certezze, le prime basi di una rivoluzione non mostrata è la possibilità di scaricarsi le vecchie glorie Nintendo direttamente su flash memory, un bel passo avanti, una ludoteca infinita e sterminata per chi -per pura sfortuna anagrafica- non ha vissuto quegli anni. Un E3 strano, al grande assente Revolution si affianca però la rivoluzione dell'online wireless gratuito, i giochi ci sono e le prospettive di successo anche, ora non resta che attendere la stagione autunnale per vedere coronato il sogno di poter giocare in ogni dove ed in ogni quando. Per il resto Nintendo aveva dalla sua il titolo forse più atteso dal popolo dei videogiocatori, Zelda, e questo non s'è fatto pregare e ha sbalordito lo showfloor prima con un trailer mozzafiato e poi con quattro stage giocabili. Ma è solo l'inizio, come sempre ci hanno mostrato la punta dell'iceberg e per il resto bisognerà aspettare, c'è chi parla della rinascita dello Spaceworld (l'ultima edizione arrivava in concomitanza con una demo molto particolare di Zelda per Gamecube), c'è chi afferma che prima della fine dell'anno alla nuova console verrà tolto l'alone di segretezza che la avvolge, visti gli impegni videoludici da qui alla fine dell'anno sono sicuro che il tempo passerà molto molto molto in fretta.
Alessandro Locatelli
Un E3 onesto da parte di Nintendo, che sul fronte della next gen non ha mostrato niente di più di quello che era effettivamente nelle sue mani (e forse anche qualcosa di meno), dimostrando, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la sua estrema cautela ma deludendo così molti fan, che però a mio parere sarebbero rimasti molto più delusi se la big N avesse presentato dei filmati pre-renderizzati solo per impressionare il pubblico; a parte tutto, ottime le notizie sulla retrocompatibilità totale, mentre gioverà sicuramente alla diffusione del Revolution il suo supporto ai DVD classici. Dal punto di vista dei giochi, mi reputo pienamente soddisfatta dalle informazioni e dalla demo riguardanti ciò che più attendevo di questa edizione, ovvero il nuovo Zelda, che promette di essere, almeno potenzialmente, uno degli ultimi grandi capolavori per GameCube. Il DS ha confermato di essere in buona salute, ma l'unica vera perplessità è nei confronti del nuovo Game Boy Advance Micro: sinceramente, chi sentiva la mancanza di una nuova edizione della console simbolo di Nintendo? Tutto sommato, comunque, le conferme su ciò che più attirava la mia attenzione, e quella di una vasta fetta di pubblico, sono arrivate: con Zelda Twilight Princess in arrivo entro quest'anno, la prossima generazione di console può aspettare.
Virginia Petrarca